Da parte di Sinistra Italiana di Aprilia per l’attentato
Solidarietà a Sigfrido
Sinistra Italiana Aprilia esprime la propria solidarietà a Sigfrido Ranucci, alla sua famiglia e alla redazione di Report, per il vile attentato che ha colpito la sua auto nella notte a Pomezia.
Un atto grave e inquietante, che rappresenta un attacco diretto alla libertà di informazione e alla verità. Colpire chi indaga significa colpire la democrazia stessa.
Questo episodio si inserisce in un quadro di diffusione criminale e mafiosa che da Pomezia ad Aprilia, da Anzio a Latina mina la sicurezza e la legalità del territorio. Le recenti indagini e relazioni della DIA confermano l’esistenza di una rete di interessi criminali e politici che tenta di condizionare la vita pubblica, gli appalti, e perfino le istituzioni locali.
Ma tutto questo cresce anche dentro un clima d’odio e delegittimazione alimentato dalla destra al governo, che da mesi lavora per indebolire la stampa libera, criminalizzare il dissenso e mettere il bavaglio a chi racconta i fatti.
È la stessa destra che chiude gli occhi davanti alle collusioni mafiose, che normalizza l’intolleranza, e che prova a riscrivere la storia per ridurre al silenzio ogni voce critica.
Sinistra Italiana Aprilia ribadisce che non c’è democrazia senza libertà di parola, e che la lotta contro le mafie passa anche dalla difesa della verità, del giornalismo d’inchiesta e della partecipazione popolare.
Contro le bombe, contro l’odio, contro la paura: noi scegliamo la verità, la solidarietà e il coraggio civile.
Sinistra Italiana Aprilia
Colpo da 10.000 euro in gioielli per un finto incidente stradale alla figlia della signora
Truffa agli anziani
Da Napoli in trasferta ad Aprilia per truffare un’anziana. Colpo da diecimila euro l’altro giorno ai danni di una donna della città. A farne le spese, ancora una volta, un soggetto debole che vive da sola in casa e che è finita nel mirino di due malviventi di origine campana. Ad entrare in azione un 19enne ed un 45enne di Aversa. I due hanno contattato telefonicamente l’anziana signora informandola che sua figlia era rimasta coinvolta in un incidente stradale, da lei stessa provocato, e che sarebbero venuti in città per essere “risarciti” dalla madre. Ovviamente era tutta una grande menzogna orchestrata dai due truffatori ma quelle false parole hanno lasciato il segno nella mente della povera anziana.
La donna, infatti, dopo aver saputo che la figlia era rimasta coinvolta in un sinistro, ha creduto ai due malviventi senza sospettare assolutamente nulla. Dopo alcune ore, i due truffatori si sono quindi presentati davanti all’abitazione dell’anziana. La donna è stata prima rassicurata sulle condizioni della figlia e poi le è stato ripetuto che serviva un “risarcimento” per il sinistro provocato. A quel punto la signora, non avendo soldi in contanti, ha dato loro diversi gioielli in oro ed altri oggetti di valore. I due malviventi hanno quindi arraffato tutti i monili presenti in casa e poi se la sono data a gambe. La refurtiva è stata spostata in un borsello, poi i due truffatori hanno imboccato l’autostrada per tornare a Napoli.
Qualche ora dopo, quando erano già tornati nella città campana, sono stati fermati da una volante della polizia dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, impegnata in un servizio di controllo del territorio.
Gli agenti hanno fermato l’auto su cui viaggiavano i due malviventi in via Tancredi Galimberti, vicino Scampia. Ed i truffatori si sono mostrati sin da subito molto nervosi ed insofferenti al controllo. Insospettiti da tale comportamento, i poliziotti hanno voluto vederci chiaro. Hanno quindi perquisito il veicolo trovando il 19enne con il borsello contenente decine di gioielli. Il giovane però non ha saputo fornire una valida giustificazione riguardo alla provenienza dei monili. Gli agenti hanno voluto ricostruire i suoi ultimi movimenti, accertando che si era diretto, nella stessa giornata, proprio nel comune di Aprilia. L’uomo, hanno scoperto i poliziotti, si era recato nell’abitazione dell’anziana donna per ritirare proprio quei monili in oro, a titolo di “risarcimento” per il finto incidente.
Svelata la truffa, l’indagato è stato tratto in arresto mentre il 45enne, suo complice, è stato denunciato per lo stesso reato. Infine, i monili, del valore di oltre 10mila euro, sono stati restituiti alla legittima proprietaria.
Alessandro Piazzolla