Roberto Becchimanzi, regista della Compagnia pontina Luna Nova ha predisposto un programma ricco di proposte di qualità
La stagione del Piccolo Teatro Gigi Proietti
La nuova stagione del piccolo Teatro Gigi Proietti di Aprilia comincia all’insegna della risata ( e Dio sa di quanto ce ne sia bisogno ….di ridere e di teatro)
Dopo il successo ottenuto l’anno passato, Roberto Becchimanzi, direttore artistico del Teatro Proietti di Aprilia e regista della Compagnia pontina Luna Nova, ci consegna una nuova stagione ricca di proposte di qualità ed aprendo le porte a rinomate compagnie d’oltre regione.
Si è iniziato il 19 ottobre, alle 17, con i napoletanissimi del Gruppo del Pierrot che ci hanno fatto sbellicare dalle risa: incontri in rete, tradimenti, situazioni surreali e paradossali animeranno l’opera comica del maestro Paolo Caiazzo, che qui firma anche la regia nella piece intitolata “Non mi dire te l’ho detto”.
Si prosegue il 16 dicembre con il libero adattamento di Wladimiro Sist, che ci propone “ Doc Doc” Disturbi Ossessivi Compulsivi. Sulla scia del film con Bisio è la trasposizione teatrale che ha goduto di numerose versioni e che ci introduce nella sala d’attesa di un famoso psichiatra dove si incontrano alcuni pazienti con disturbi ossessivo compulsivi ….
Il 14 dicembre è la volta Di Marco Lungo e del suo Centro Teatrale; anche qui un libero adattamento del lavoro di un grande drammaturgo, scomparso da poco, Luigi Lunari. “Tre in bilico” è il punto di vista di Marco Lungo , che adatta Tre sull’altalena, lo fa suo, e ci parla di identità, destino, fede e libero arbitrio. In maniera brillante surreale e profondamente umana.
L’11 Gennaio, “L’ uomo più crudele del mondo” messo in scena dalla compagnia “30 all’ora di Caserta” è un vero caleidoscopio di emozioni che si evolvono in ogni istante e ribaltano continuamente il punto di vista dello spettatore. Un testo moderno dal ritmo incalzante che genera grandi momenti di suspence.
Il 15 febbraio il capolavoro di Stefano Massini (unico italiano a vincere 5 Tony Award nel 2022 con la sua Lehman Trilogy) “Stato contro Nolan”: la messa in scena di un vero e proprio processo a Herbert Nolan, direttore del giornale di una piccola città di provincia nell’America degli anni Sessanta, è qualcosa che ci tocca direttamente, piú attuale che mai. Nolan è accusato di aver manipolato l’informazione per scopi privati: l’uccisione di un vagabondo scambiato per un rapinatore o stupratore era stata montata in modo da creare una paura diffusa in tutta la contea, cosí che gli abitanti si armassero per difendere le loro case. La locale azienda di armi aveva moltiplicato i profitti, e Nolan, che ne era un importante azionista, si era arricchito. Ma al di là del conflitto di interessi, alla base di tutto il testo stanno i meccanismi della costruzione di un clima di paura nella collettività. Il dibattimento diventa un processo alle parole, al loro valore e al loro potere, alla generazione di fake news, che non è molto diversa dalla costruzione dei miti.
A mettere in scena questo interessantissimo lavoro saranno i bravissimi attori della Compagnia dell’Eclissi di Salerno.
Il 22 marzo, ospite del Proietti è la compagnia di Foligno “Al Castello” già nota agli Apriliani per essersi esibita (come pure quella dell’Eclissi) più volte e con successo in città. “L’affare Makropulos” di Karel Capek la vedrà ancora protagonista di una storia sulla pietra filosofale”. Simbolo della “Alchimia”, è la sostanza capace di risanare la corruzione della materia. Hieronimus Makropulos, alchimista, è un personaggio immaginario che l’autore colloca alla corte di Rodolfo II d’Asburgo (1552 – 1612), imperatore del Sacro Romano Impero. All’epoca gli alchimisti erano i depositari di grandi saperi arcani e godevano di grande prestigio intellettuale e materiale soprattutto a livello popolare. Che cosa realizzò su richiesta di Rodolfo II utilizzando qualcuna delle proprietà della pietra filosofale? Quali furono le reazioni del dubbioso imperatore? Che conseguenze ebbe la sua invenzione?
Da qui nasce la storia della cantante Emilia Marty incentrata sulla sua ricerca di un documento contenente la formula creata da Hieronimus e andato smarrito nel corso dei secoli.
Il 19 aprile Becchimanzi chiude la stagione di prosa con la sua compagnia Luna Nova, e con un classico che lo ha portato in scena per ben 170 repliche nei teatri di tutta Italia: “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello nella versione in Napoletano di Eduardo De Filippo. Eduardo e Pirandello si incontrarono in un camerino del Sannazzaro, nel 1933, durante la prima fulminante stagione del Teatro Umoristico. Aveva 33 anni, allora, il fenomeno della stagione napoletana. L’altro 66, esattamente il doppio, ed era il più famoso drammaturgo del suo tempo, già prossimo al premio Nobel, ma circondato ancora dal sulfureo odore dello scandalo intellettuale. In quel famoso incontro Eduardo ha l’ardire di chiedere al grande Pirandello il permesso di tradurre alcune sue opere in napoletano. Fu lo stesso Pirandello, successivamente, che suggerì ad Eduardo di mettere in scena “Il berretto a sonagli” in napoletano, Nel 1936 la commedia trionfò, al Fiorentini di Napoli, con ventidue “esauriti”. “Ciampa era un personaggio che aspettava da vent’anni il suo vero interprete” ebbe a dire Pirandello assistendo alle prove dello spettacolo. Luna Nova affronta questa prova con il teatro di Pirandello, riletto da Eduardo, con lo spirito della tradizione che si rinnova, in un napoletano comprensibile a tutte le latitudini, con il rispetto delle due “superpotenze” che si incontrano sul campo; con la consapevolezza che il raffronto è impossibile, non proponibile.
Non c’è che da prenotare quindi e predisporsi alla visione di una stagione veramente interessante a prezzi popolari all’insegna della qualità.
Info 3470530821