Grazie all’esposto di Andrea Ragusa del Movimento 5 Stelle di Aprilia
Bonifica fosso Campo del Fico
Il fosso di Campo del Fico nel segmento in cui questo scorre parallelamente all’ultimo tratto di via delle Folaghe, fino all’incrocio di questa con via Laurentina, sarà bonificato. Grazie all’esposto dell’esponente del Movimento 5 stelle Andrea Ragusa alle Istituzioni, tra le quali la Procura della Repubblica, l’ARPA, il Consorzio di Bonifica Litorale Nord e il Comune di Aprilia.
“Nella segnalazione, scrive Ragusa, avevo ricordato che il dispositivo dell’art. 192 del Codice ambientale (D. Lgs. 152/2006) vieta e punisce l’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo così come vieta l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee. Alle Commissarie del Comune di Aprilia e al Consorzio di Bonifica Litorale Nord avevo chiesto di valutare se installare in loco un sistema di videosorveglianza, qualora non ci fosse già, o di potenziare quello esistente, di valutare se recintare e illuminare l’area per prevenire possibili futuri abbandoni e di valutare la bonifica dell’area con la rimozione dei rifiuti anche dal corso d’acqua, dragandolo, oltre che per il possibile inquinamento ambientale anche per evitare che questo, a seguito delle precipitazioni atmosferiche, possa esondare in quanto i rifiuti depositati sul greto dello stesso potrebbero essere di impedimento al normale deflusso delle acque. Tornando a quanto rinvenuto, sulle rive del Fosso erano presenti diverse tipologie di rifiuti quali inerti, mobilia, specchi, documenti d’identità, legno, guaine, ecc.. All’interno del letto del torrente, che non presenta un’area golenale, avevo rinvenuto rifiuti di ogni tipo, dai frigoriferi alle sedie, dalle lavatrici alle valigette per trapani (Hilti) a grossi copertoni per auto. Nell’acqua si intravedevano affiorare dal fango presente sul fondo, voluminosi sacchi neri dal contenuto ignoto mentre sull’acqua si vedevano galleggiare vistose macchie oleose”.
“Questo corso d’acqua così come i suoi argini e la contigua via delle Folaghe, da anni vengono usati come comoda discarica, in quanto la strada (via delle Folaghe) non è illuminata ed ha un facile accesso dalla Via Laurentina (SP95b), aggiunge Ragusa, anche qui il cartello che segnala la presenza di fototrappole, che non ho riscontrato, apposto dall’Amministrazione comunale come deterrente non inganna nessuno e quindi serve a poco anzi, a nulla.Sono anni che la situazione viene puntualmente segnalata, sia dagli abitanti sia dal citato Consorzio (ad ogni intervento di manutenzione), come sono anni che gli abitanti della via cercano di tenere pulito, come sono anni che il Comune di Aprilia interviene con recuperi straordinari di rifiuti ma con il passare del tempo, i rifiuti nel fosso, dove non è facile recuperarli, si sono accumulati, e probabilmente non è facile quantificare il possibile danno ambientale arrecato da anni di abbandono di rifiuti variegati considerando anche che il corso d’acqua del Fosso di Campo del Fico da lì a pochi metri si versa nel Fosso dell’Incastro che dopo pochi chilometri sfocia nel mare.Per questi motivi ho indirizzato la mia segnalazione anche all’ARPA per richiedere di analizzare l’acqua in cerca della possibile presenza di inquinamento dovuto alla presenza dei rifiuti seppelliti sotto l’acqua e il fango del greto da ormai troppo tempo.Nella comunicazione ricevuta dal Consorzio si evince che la competenza della bonifica è in capo al Comune e che comunque, lo stesso Consorzio, ha dato la propria disponibilità a procedere anche in futuro alla rimozione dei rifiuti presenti nell’alveo ed al loro deposito a margine del corso d’acqua in attesa della loro rimozione e conferimento a discarica da parte del Comune.I cittadini rimangono in attesa che la bonifica si concluda e che vengano messe in campo le misure di prevenzione all’abbandono affinché quest’area non ritorni ad essere bersaglio di soggetti senza scrupoli e poco rispettosi dell’ambiente”.
P.N.
Intervento del nucleo artificieri per una valigia sospetta
Allarme bomba
Una mattinata ad alta tensione quella del 13 ottobre scorso ad Aprilia. La città si è risvegliata con la paura dei giorni peggiori. Erano le 8e30 quando i carabinieri del reparto territoriale di via Tiberio sono piombati in via Carroceto per un allarme bomba. Sul marciapiede, all’altezza dell’incrocio con via San Michele, c’era infatti una valigia rossa sospetta, segnalata con una telefonata alla caserma di via Tiberio. Il ricordo del pacchetto con all’interno una carica esplosiva, lasciato in strada in via Aldo Moro nel marzo scorso, era ancora nitido nella mente di tutti. I militari quindi non hanno voluto sottovalutare l’eventuale pericolo per i cittadini, decidendo di evacuare un palazzo ed alcuni negozi situati a pochi metri dal trolley sospetto. Poi, con l’ausilio della polizia locale del comando di viale Europa, hanno interdetto il traffico chiudendo via Carroceto fino all’incrocio con via Verdi.
In tanti, vedendo i nastri che sigillavano la strada ed i carabinieri delimitare l’area, nel pieno centro di Aprilia, si sono avvicinati per cercare di capire cosa stesse accadendo. Poi, quando la notizia dell’allarme bomba si è via via estesa a macchia d’olio in tutta la città, vecchie tensioni e paure si sono d’un tratto riacutizzate. Ed i pensieri sono andati subito alla criminalità e alle faide che hanno caratterizzato, a colpi di pistola e ordigni, gli ultimi mesi. Una guerra tra bande rivali che ancora fa paura.
“E’ assurdo vivere queste situazioni – ci dice una signora che vive a pochi metri dalla zona delimitata dalle forze dell’ordine – stavo tornando a casa quando ho visto polizia locale e carabinieri chiudere la strada col nastro. Non ci fanno avvicinare, temono che possa esserci qualcosa di pericoloso all’interno di quella valigia. Visti i precedenti, è normale essere molto prudenti. Di certo Aprilia, sta vivendo una delle sue pagine più buie da qualche anno a questa parte”.
Nel frattempo, dopo circa un paio d’ore, in via Carroceto sono poi sopraggiunti anche i militari del nucleo artificieri antisabotaggio del reparto operativo del comando provinciale di Roma che hanno avviato le procedure di messa in sicurezza del trolley abbandonato sul marciapiede. Muniti di drone e robottino, gli specialisti dell’Arma hanno compreso che all’interno della valigia non vi era contenuto esplosivo o altro materiale pericoloso. Solo a quel punto, verso mezzogiorno, hanno deciso di far brillare il trolley. Un forte boato improvviso ha scosso il quartiere. La valigia esplosa ha chiarito che si è trattato solo di un falso allarme. Dentro non c’era nulla, solo qualche panno di chissà chi.
“Quella valigia era posizionata su quel marciapiede da ieri sera – spiega un ragazzo – l’hanno abbandonata, come accade spesso con altre tipologie di oggetti e rifiuti. Non è la prima volta infatti che gli incivili pensano bene di lasciare la propria spazzatura in strada”.
“In quel tratto di via Carroceto – ci racconta un residente – proprio all’angolo con via San Michele, spesso vengono lasciati i rifiuti. E’ una cosa indegna. Oggi, a causa del comportamento di qualcuno che non fa la differenziata, si è messa in moto una procedura di sicurezza incredibile. Alla fine abbiamo scoperto che non si trattava dell’ennesima intimidazione ma soltanto di un comportamento irrispettoso da parte di qualcuno”.
Sul caso, continuano però le indagini dei carabinieri di via Tiberio.
Alessandro Piazzolla