Un albanese di 48 anni dagli agenti del Commissariato
Arresto per droga
E’ un albanese di 48 anni, residente ad Aprilia, l’uomo arrestato pochi giorni fa dalla polizia di Latina. L’operazione, a cui hanno preso parte anche gli agenti del commissariato di via Monticello, ha confermato, ancora una volta, come la città pontina sia divenuta negli anni una vera e propria centrale dello stupefacente. Una città usata come deposito della droga, pronta poi per essere trasferita nei comuni limitrofi, o fuori regione come in questo caso, per essere distribuita nelle piazze di spaccio. Si perché l’albanese 48enne faceva parte di una organizzazione che operava tra la provincia di Latina e l’Abruzzo, soprattutto nelle zone di Chieti e Lanciano. L’arrestato ha precedenti per droga, viene considerato dagli investigatori come un criminale di medio livello, conosciuto nell’ambiente della malavita locale. Operava alla periferia di Aprilia. Si occupava di rifornirsi e poi all’interno del suo “laboratorio” confezionava lo stupefacente che in un secondo momento veniva poi preso in carico da terze persone e trasferito nelle aree di spaccio. Quando gli agenti della polizia di Aprilia e Latina hanno eseguito la perquisizione all’interno della sua abitazione hanno trovato due etti e mezzo di cocaina e varie sostanze per il taglio della droga. Il 48enne faceva parte di un gruppo criminale disarticolato dalla polizia di Chieti. Quattro persone sono state arrestate ma in totale gli indagati sono 11, alcuni italiani, altri di origine straniera.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Chieti, sono partite in seguito a una violenta rapina a mano armata subita da un ragazzo lo scorso 25 aprile nella città abruzzese. In quella occasione un uomo e una donna hanno fatto irruzione a casa del giovane e dopo averlo minacciato con una pistola, lo hanno ferito con delle coltellate sulla coscia. Poi, dopo averlo stordito con calci e pugni sul volto, sono fuggiti portando via due orologi di valore, di cui uno in oro. La vittima, secondo quanto accertato nel corso delle indagini, non aveva saldato un debito di droga con la coppia. La successiva attività investigativa ha permesso di smantellare il gruppo criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, capeggiato dai due rapinatori. E dalle stesse indagini è emerso come il gruppo agisse in maniera stabile e continuativa, in particolar modo nei comuni del frentano, rappresentando un punto di riferimento nella vendita di hashish e cocaina, droga che veniva poi acquistata da altri spacciatori operanti al dettaglio e venduta in diverse piazze di spaccio. Nel corso delle attività di polizia sono state sequestrate ulteriori due pistole cariche con 25 proiettili, oltre 15mila euro in contanti, circa 10 chili di cocaina, di cui un chilo allo stato puro, 2,5 chili di hashish, oltre al laboratorio di confezionamento per gli stupefacenti situato ad Aprilia. La città pontina si conferma crocevia per importanti traffici legati agli stupefacenti. Non solo territorio “deposito” di droga per la provincia di Latina ed il litorale laziale, ma funzionale e strategica anche per organizzazioni criminali che operano in altre regioni.
Alessandro Piazzolla
Conferito dall’Università Popolare Cattolica il 10 ottobre 2025 a Roma
Titolo accademico a Guadagnuolo
Cronaca della giornata del 10 ottobre 2025. Il conferimento e la motivazione.
Università Popolare Cattolica. “Valutata la somma delle opere compiute, Valutata la meritoria attività svolta a sostegno della nostra istituzione e l’impegno profuso per il suo sviluppo, Ottenuta l’approvazione del Senato Accademico, Sentito il parere favorevole della Presidenza si Conferisce il titolo di Accademico Honorary Fellow al M° Francesco Guadagnuolo Per il suo impegno nello sviluppo di conoscenze e competenze, testimoniato nella credibilità e nella coerenza dell’azione, offrendo l’esempio di rispetto dei valori e dei principi di moralità, onestà e senso civile, altissimi principi, che rispecchiano pienamente le finalità statutarie della nostra Istituzione”.
Roma, 10 ottobre 2025.
Il Presidente Claudio Teseo.
Testimonianza artistica di Guadagnuolo e valore civile (intervento per il convegno).
Venerdì 10 ottobre 2025, presso il Vicariato di Roma - Casa Bonus Pastor, nell’ambito del Convegno Nazionale “Don Giuseppe Zilli: Etica, Verità e Ascolto”, promosso dall’Università Popolare Cattolica in occasione del 45° anniversario della scomparsa di Don Giuseppe Zilli è stata esposta l’opera pittorica di Guadagnuolo intitolata: In memoria di Don Giuseppe Zilli attraverso lo sguardo di Francesco Guadagnuolo. Un collage a tecnica mista su tela che, con essenzialità e intensità evocativa, ne ritrae il volto e il messaggio essenziale di Don Zilli Fondatore e storico Direttore di Famiglia Cristiana. Non un semplice ritratto, ma un invito alla riflessione: in ogni segno convivono parola e preghiera, denuncia e consolazione, silenzio e annuncio. La macchina da scrivere portatile è resa in rilievo e la copertina del settimanale Famiglia Cristiana è presentata come simbolo di memoria collettiva. L’assenza di uno sfondo dettagliato accentua il silenzio che avvolge il ritratto e ne aumenta la forza evocativa. Con questa creazione, Guadagnuolo trasforma la pittura in scrittura e consegna a tutti noi l’eredità di Don Zilli come memoria viva e ancora capace di parlare al presente.
La giornata è proseguita con una serie di interventi di giornalisti, teologi ed educatori che hanno delineato Don Giuseppe Zilli come figura di riferimento del giornalismo cattolico italiano, rivelandone tratti umani e professionali spesso poco noti al grande pubblico.
Il Convegno si è svolto in collaborazione con il Festival della Vita (iniziativa culturale Nazionale legata ai valori della vita), il Centro Culturale San Paolo OdV ETS e l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.