Il senatore Claudio Fazzone interroga i ministri per accertare le responsabilità della mancata bonifica
Sant’Apollonia: cerchiamo i responsabili
Un’interrogazione a risposta orale, per chiedere ai ministri della cultura e della sicurezza ambientale quali strumenti di controllo e vigilanza intendano e se intendano procedere all’invio di un’ispezione per accertare le responsabilità della mancata bonifica del sito inquinato di Sant’Apollonia e per chiedere se i ministri ritengano di sollecitare le autorità amministrative indipendenti di settore ad esercitare le verifiche di propria competenza. A rivolgersi al governo, l’influente senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, che approfitta dell’interrogazione anche per chiedere lumi sull’iter autorizzativo della discarica proposta dalla Frales, un discorso legato a doppio filo proprio con la bonifica della ex discarica di Santa Apollonia, che pur finanziata stenta a vedere la luce, ma secondo il senatore Fazzone si lega anche all’ “errore” della Soprintendenza, che ha fatto decadere il vincolo per la campagna romana.
“Il vincolo della “campagna romana” - spiega Claudio Fazzone- viene imposto ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, e rappresenta la naturale prosecuzione del vincolo esistente sul territorio di Ardea ma limitato sino al confine politico tra Ardea ed Aprilia, mentre storicamente, archeologicamente, morfologicamente e paesaggisticamente il territorio da tutelare arriva ben oltre il confine comunale estendendosi quasi a ridosso del comune di Nettuno. Tale porzione di territorio è conosciuta come agro romano (ben distinto dall’agro pontino). La prassi per la definizione del vincolo consiste nel proporre il bene da tutelare alla Regione o al Ministero della cultura, che richiedono all’ente locale (Comune) di pubblicare la dichiarazione di notevole interesse pubblico, dal primo giorno di pubblicazione scattano le norme di salvaguardia che impongono il rispetto delle norme più restrittive per tutelare il bene; chiunque, con la pubblicazione, ha 120 giorni di tempo per presentare osservazioni, la Sovrintendenza (soggetto attuatore) ha 90 giorni per rispondere alle osservazioni e pubblicare il decreto che perfeziona e conclude l’iter con imposizione del vincolo vero e proprio; nel caso in cui decorra tale termine senza pubblicazione del decreto, decadono le norme di salvaguardia ma la dichiarazione di notevole interesse permane sine die”.
Una procedura che ad Aprilia, malgrado il lavoro fatto dal Comune, non è stata portata a termine e ora apre la strada alla realizzazione del deposito di inerti.
“Nel 2016 - prosegue Fazzone- la società Paguro S.r.l. ha presentato un progetto per realizzare una discarica in località La Cogna in via Savuto, il progetto viene respinto per le caratteristiche paesaggistiche della zona ed il non rispetto delle distanze dai nuclei abitati La Cogna e Fossignano, di cui alla delibera di Giunta regionale n. 622/2012 variante di recupero della Regione Lazio.
Nel 2018, il Comune di Aprilia ha avviato lo studio per proporre l’apposizione del vincolo su una porzione di territorio ricchissima archeologicamente e paesaggisticamente, studio mai concretizzato con atti pubblici e mai approdato nell’allora Consiglio comunale presumibilmente perché le norme di tutela risultavano ostative ad alcune tipologie di impianti altamente impattanti come discariche, cave e grandi impianti fotovoltaici, che da alcuni anni vengono proposti sul territorio, già vessato da numerosi impianti di trattamento rifiuti in violazione del “principio di omogeneità territoriale”.
“Nel 2022 è stato quindi presentato un nuovo progetto a nome della Frales S.r.l., della stessa galassia cui faceva riferimento la Paguro S.r.l., per la realizzazione di una discarica finale nella località conosciuta come Sant’Apollonia posta a meno di 400 metri dal progetto Paguro del 2016 e dunque in zona avente le medesime caratteristiche; il Consiglio comunale dell’epoca propone e approva una serie di osservazioni da presentare alla Regione Lazio; tale area infatti, oltre a rappresentare una bellezza paesaggistica ed archeologica, si trova a ridosso dei nuclei residenziali di La Cogna e Fossignano (a circa 400 metri rispetto ai minimi 1.000 metri previsti dalla stessa norma regionale); si trova inoltre alla confluenza di due importanti sorgenti lineari sotterranee che alimentano i pozzi idrici delle zone di La Cogna, Tor San Lorenzo ed altri nuclei. Ed ancora, l’area si trova accanto ad una discarica già operante fino al 1988 e per la quale sono stanziati circa 14 milioni di euro del PNRR per la bonifica integrale dei “siti orfani”, che rischiano di non essere impiegati per inerzia del soggetto attuatore, Regione Lazio, come previsto dal decreto ministeriale 4 agosto 2022, nonostante le molteplici criticità segnalate dal Comune di Aprilia (soggetto attuatore esterno) sin dal 2023, con tanto di note protocollate, in merito all’indisponibilità dei privati proprietari delle aree da sottoporre a bonifica, tra cui la stessa Frales, di sottoscrivere lo schema di accordo così come richiesto dal soggetto attuatore Regione.
Nel dicembre 2023 la nuova amministrazione comunale ha deliberato di avviare il procedimento per dichiarare di notevole interesse pubblico i beni paesaggistici, archeologici e geomorfologici della campagna romana per un territorio complessivo di circa 2.200 ettari; appresa la proposta, la Sovrintendenza si è dichiarata ben disposta a recepire il progetto e ha rimandato per la pubblicazione al Comune di Aprilia un nuovo progetto esteso fino a ben 4.000 ettari, suffragato da diversi sopralluoghi dei sovrintendenti che evidentemente hanno constatato la bontà e il valore della proposta avanzata.
Nel 2024, nelle sedute di conferenza dei servizi per il provvedimento autorizzativo unico regionale relativo alla proposta di nuova discarica del 2022 proposta dalla Frales, il nuovo procedimento del vincolo della “campagna romana” è stato osteggiato dall’area ciclo rifiuti della Regione che con una missiva indirizzata alla Sovrintendenza ha chiesto l’esclusione dell’area di progetto della discarica dal vincolo, ignorando completamente l’alto valore attribuito dalla Sovrintendenza alla zona. Nella parte iniziale della seconda seduta di conferenza dei servizi, il delegato della Sovrintendenza ha dichiarato di essere contrario al progetto di discarica e ha preannunciato il parere negativo. Nel 2025, durante la seconda parte della seconda conferenza di servizi del medesimo provvedimento, lo stesso delegato della Sovrintendenza, inspiegabilmente, ha dichiarato essere venute meno le norme di salvaguardia e è stato messo a verbale che, essendo venuto meno tale vincolo, nulla osta da parte della Sovrintendenza per inesistenza di vincoli culturali e paesaggistici. Con la pubblicazione sono state imposte le norme di salvaguardia più restrittive rispetto a quelle del piano regolatore generale, e dunque sono diventati improcedibili progetti altamente impattanti quali discariche, cave ed impianti fotovoltaici”.
La responsabilità della decadenza delle norme di salvaguardia secondo Fazzone, sarebbe da attribuire interamente alla Sovrintendenza “a causa del mancato rispetto dei termini di risposta alle osservazioni, visto che l’unico adempimento normativo a carico del Comune di Aprilia era inerente alla pubblicazione sul proprio albo pretorio, adempimento perfettamente espletato”. Una responsabilità che ora il senatore di Forza Italia chiede di verificare rivolgendosi ai due ministri di cultura e ambiente.
Francesca Cavallin