Presentata l’autobiografia di Papa Francesco
La storia del Santo Padre
Veronica Felici, sindaco di Pomezia, ha recentemente partecipato alla presentazione dell’autobiografia di Papa Francesco, intitolata “Life. La mia storia nella Storia”. In questo volume, il Santo Padre condivide le radici delle sue idee “rivoluzionarie” che caratterizzano il suo modo di guidare la Chiesa, sottolineando l’importanza di porre attenzione agli ultimi e ai poveri, la sensibilità verso le questioni ambientali e le sue esortazioni ai leader mondiali su temi cruciali e attuali.
La presentazione del libro si è svolta in un’atmosfera di grande commozione e spiritualità, moderata dal coautore, il giornalista vaticanista Fabio Marchese Ragona. Insieme a lui, ha partecipato Don Andrea, parroco della chiesa Beata Vergine Immacolata di Pomezia. Durante l’evento, è stata celebrata anche una Santa Messa officiata dal Vescovo di Albano, Mons. Vincenzo Viva, rendendo l’evento non solo un momento di riflessione culturale, ma anche una celebrazione spirituale.
“Life” non è solo un’autobiografia, ma un viaggio attraverso le esperienze di vita di Papa Francesco, che offre uno sguardo profondo sulle sue convinzioni e sul suo impegno per una Chiesa più inclusiva e attenta alle sfide globali. Questo libro è una testimonianza del suo desiderio di ispirare cambiamenti significativi, non solo all’interno della Chiesa, ma anche nella società in generale.
Anche Pomezia ha ora il simbolo dei Martiri delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata
Panchina del Ricordo
Da oggi, 15 novembre, anche Pomezia ha la sua “Panchina del Ricordo”.
“A Norma Cossetto, ai Martiri delle Foibe, agli Esuli Istriani, Fiumani, Giuliani e Dalmati”
Recita così la targa posta sulla panchina con i colori della bandiera italiana, installata oggi nel Parco delle Rimembranze.
È la “Panchina del ricordo” che l’Amministrazione Comunale di Pomezia ha voluto per la città, su iniziativa del Comitato Dieci Febbraio di Pomezia.
Pomezia ha aderito all’iniziativa nazionale come tanti comuni che da Nord a Sud della Penisola vede l’installazione delle patriottiche Panchine del Ricordo, e Pomezia è una tra i primi dieci comuni ad averla installata.
Queste panchine sono dipinte con i colori della bandiera italiana, come simbolo per non dimenticare la tragedia delle Foibe, quando migliaia di italiani furono torturati, assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito verso la fine della Seconda guerra mondiale.
“Quest’anno ha compiuto 20 anni la legge italiana che ha istituito il Giorno del Ricordo con la quale la Repubblica il 10 febbraio il “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Pomezia ricorda non solo il 10 febbraio, ma ogni giorno – commenta il Sindaco di Pomezia, Veronica Felici a margine della cerimonia di installazione della panchina tricolore che ha visto la partecipazione, oltre che di assessori e consiglieri, di Alessandra Duma, presidente del Comitato 10 febbraio di Pomezia, di Antonio Ballarin, già presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, e di cittadini.
“Con la “panchina del ricordo” Pomezia ora ha un luogo a memoria di una pagina di Storia che per molti anni in Italia non è stata raccontata, o è stata raccontata poco e male – prosegue il Sindaco – Un luogo simbolico che è lì visibile e “visitabile” da tutti i nostri cittadini, un luogo di comunità e di identità. La panchina del ricordo simbolicamente è anche un modo per far conoscere alle nuove generazioni la storia della nostra Nazione, anche i momenti più bui e difficili perché i ragazzi possano imparare dal passato e perché nel domani – quando saranno donne e uomini della nostra società - non infliggano più al nostro popolo o a qualsiasi altro popolo nel mondo la ferita ancora sanguinante che ha subito l’Italia con l’eccidio delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata” conclude Veronica Felici.
Ufficio Stampa
Comune di Pomezia
Città Metropolitana
di Roma Capitale
Zona 167: buone notizie per il riscatto
Spett.le Redazione, sul numero 13 (Luglio 2024) avete pubblicato un articolo con il quale si dava notizia di una iniziativa del Responsabile di Forza Italia Raimondo Piselli nei confronti dell’Amministrazione comunale riguardo al noto problema della trasformazione del diritto di superficie, con particolare riferimento all’eliminazione dei vincoli, argomento che interessa gran parte dei proprietari degli appartamenti in zona 167.
Cortesemente, sapete se il Sindaco ha fornito una risposta a quanto gli ha chiesto Raimondo Piselli?
Cordiali saluti
Gianfranco Di Ninno
In merito abbiamo contattato Raimondo Piselli che ci ha detto: “Vi è già stato un incontro tra il sottoscritto, il sindaco Veronica Felici, l’assessore all’urbanistica Roberto Mambelli e l’avv. Antonello Aquino che da tempo segue le modalità di riscatto in zona 167. Si è convenuti che la procedura fino ad ora adottata può essere migliorata a vantaggio di tutti quelli che vogliono trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà. Tale procedura è già attiva a Roma ed Albano, per citare solo due comuni a noi confinanti. Questo permetterà a tutti coloro che hanno stipulato la prima convenzione oltre i venti anni di non dovere pagare l’affrancamento del vincolo dei 20 anni che proibisce la vendita e l’affitto a libero mercato. Quindi dovranno pagare solo la trasformazione da diritto di superficie in diritto di proprietà. Ovviamente per tutti coloro che non hanno raggiunto i 20 anni, qualora vorranno vendere il proprio immobile dovranno pagare l’affrancamento. L’avv. Aquino è stato incaricato dal sindaco di predisporre una relazione conoscitiva”.
A.S.
Giardini pubblici senza regole
Alcuni cittadini ci hanno chiamato per sollecitare un intervento dell’amministrazione per regolamentare i comportamenti nei giardini pubblici comunali.
Mi hanno riferito che nei giardini pubblici ormai da tempo fanno da padroni i proprietari dei cani che lasciano liberi i loro animali, che possono aggredire qualche bambino. Inoltre nei giardini, proprio per questi comportamenti, vi sono escrementi di cani che rendono le aree poco igieniche ed anche pericolose per la salute dei bambini che inavvertitamente possono toccarle con le mani.
Mi hanno riferito che in merito vi è un preciso regolamento che vieta la presenza di animali nei giardini, per essi vi sono delle apposite aree dedicate. Si invita quindi - mi hanno ribadito - il comando dei vigli urbani ad attivare la vigilanza nei giardini pubblici per fare rispettare il suddetto regolamento.
T.R.