Sabato 9 novembre 2024 è stata inagurata presso il Museo Civico Archeologico Lavinium di Pomezia la mostra: “Frammenti di storia dalla Lavinium imperiale” La mostra, fruibile dal 9 novembre 2024 all’8 dicembre 2024, “ si articola con un percorso espositivo, anche multimediale, realizzato all’interno delle sale del Museo Civico Archeologico Lavinium, con un doppio livello di visita, volto a creare un ponte con le tematiche della collezione permanente”.La mostra è stata realizzata dalla direzione del Museo in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti e “La Sapienza” – Università di Roma. Dal sito del Ministero della Cultura: “L’esposizione (richiesta di contributo L.R. 24/219 Piano Musei 2023) è nata per implementare la narrazione del percorso espositivo del Museo Civico Archeologico Lavinium, che rappresenta il punto di riferimento per la storia dei territori legati alla figura di Enea e al suo arrivo nel Lazio, ma che non ha mai approfondito le vicende di epoca imperiale. Le numerose campagne di scavo della Missione Lavinium, condotte da La Sapienza – Università di Roma dalla fine degli anni ’50 dello scorso secolo, hanno evidenziato complessi monumentali e architettonici pertinenti a questo interessante periodo storico, durante il quale la città non è stata affatto abbandonata, ma ha continuato a ricoprire un ruolo di notevole importanza. Per l’occasione saranno esposti frammenti di lastre architettoniche figurate in terracotta, materiali scultorei, epigrafi e alcuni materiali di recente rinvenimento provenienti dallo scavo della villa romana di via Siviglia a Torvaianica e dalla necropoli della stazione ferroviaria Pomezia-Santa Palomba”.
Tale mostra è presente anche sul sito (https://laviniumimperiale.it/).
Il Museo Lavinium
Il Museo Lavinium, realizzato nel 2005, grazie all’allora consigliere regionale Luigi Celori, supportato dal sindaco di Pomezia on. Stefano Zappalà, espone reperti scavati nell’area archeologica dell’Antica Lavinium. Il Museo presenta “un percorso museale multimediale innovativo in cui la tradizione storica sposa l’alta tecnologia attraverso pannelli esplicativi, proiezioni video, effetti sonori ed ologrammi che contestualizzano i beni rinvenuti e ne specificano i significati, con il fine ultimo di catapultare il visitatore in un passato ambientato nell’antica terra dei latini che ha come protagonisti l’Eroe Troiano, gli abitanti della Città e le loro divinità. Articolato in cinque sale tematiche, il Museo espone reperti databili tra il X sec. a.C. e l’Età romana. Di pregio e notorietà sono la grande Statua di Minerva Tritonia del V sec. a C. e le statue votive in terracotta provenienti dal santuario della Dea. Suggestiva l’ultima sala dedicata ad Enea ove sono esposti gli oggetti del corredo funerario rinvenuti nel monumento sepolcrale a lui dedicato: la spada, le lance e il coltello sacrificale.”
Le campagne di scavi
Nel 1955 il Prof. Ferdinando Castagnoli professore dell’Istituto di Topografia Antica dell’Università la Sapienza e il suo collega prof. Lucos Cozza iniziano a cercare a Pratica i resti dell’Antica Lavinium che secondo la leggenda fu fondata dall’eroe troiano Enea all’incirca nel 1183 a.C.
Quel 1955 è una data memorabile per il nostro territorio e per il mondo dell’archeologia perché fu l’inizio di incredibili scoperte.
“Nel 1955 - racconta lo stesso Castagnoli nel suo libro “Lavinium l pag 36”- da Lucos Cozza e da me fu iniziato un lavoro di ricognizione topografica, suggerito soprattutto dalla fotografia aerea che lascia trasparire chiaramente in vari tratti l’andamento della cinta urbana”.
Negli anni 1955-56 furono eseguiti con esito positivo saggi lungo il perimetro urbano, e nell’area cittadina.
Nel 1957–1958 la grande scoperta dei tredici altari realizzati nel corso di circa 200 anni (dal VI al IV sec. a.C.).
Nel 1968 il prof. Paolo Sommella scopre l’Heron di Enea, del VII sec. a.C.e ristrutturato intorno al IV sec. a.C..
Sempre tra il 1968-70 alla foce del fiume Numicus a Torvaianica vengono ritrovati i resti del santuario del “Sol Indiges”.
Nel 1977 due giovani archeologhe, Maria Fenelli e Luisa Migliorati portarono alla luce centinaia di frammenti di statue, datati intorno al V secolo a.C. tra in quali quelli di una straordinaria Minerva Tritonia, statua che poi diventerà il simbolo della Sapienza, sicuramente il reperto archeologico più famoso del Museo Lavinium.
Nel 2006 durante i lavori per la costruzione di una rete fognaria è stata scoperta la villa romana di Torvaianica in via Siviglia la cui proprietà viene attribuita a due senatori, imparentati con la gens Flavia. La datazione del complesso residenziale copre un arco cronologico dal I sec. a.C., sino almeno al II-III d.C. Alla fine del 1700 furono effettuati scavi nell’area della villa, dall’archeologo inglese Robert Fargan con il principe Augusto Federico di Hannover duca di Sussex, figlio del re d’Inghilterra Giorgio III, che portarono alla luce alcune statue di pregevole valore che il principe porto in Inghilterra. Una di queste, una bellissima Venere, è esposta al British Museum di Londra. Alcuni reperti scoperti negli scavi del 2006 sono visibil nel Museo Lavinium. In generale nel corso delle varie campagne di scavi è venuta alla luce sono una parte della antica Lavinium e così anche in via Siviglia e al Sol Indiges, quindi consegniamo alle generazioni future il compito di altri straordinari ritrovamenti.
A.S.