Quando tutto sembrava pronto per l’inizio dei lavori, è arrivata la doccia fredda con l’annuncio del presidente della Regione Francesco Rocca che non ci sono fondi
Una chimera l’autostrada Roma-Latina
Sembrava che fosse tutto pronto per fare partire finalmente i lavori per la realizzazione dell’autostrada Roma-Latina quando è arrivata una cattiva notizia, che questa volta riguarda la mancanza di fondi. Il 12 marzo, a dichiarare questo deficit di risorse economiche, è stato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca all’assemblea generale di Unindustria che si è tenuta nella Nuvola dell’Eur.
“Stiamo cercando le risorse per la Roma-Latina, - ha dichiarato Rocca - quella che io chiamo la Salerno-Reggio Calabria della nostra regione. Possiamo partire con i primi 13 chilometri ma mancano ancora 300 milioni. Però sono certo che anche quelle risorse arriveranno, anche grazie al dialogo avviato con Salvini”.
Una Telenovela infinita
Negli anni ’30, con la bonifica dell’Agro Pontino e la realizzazione delle cinque citta nuove: Littoria, Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia, si decise di realizzare una strada che le collegasse con la Capitale. La strada fu chiamata via Mediana e iniziava dal nuovo quartiere dell’Eur. L’inizio dei lavori avvenne in occasione dell’Esposizione Universale di Roma del 1942 che si tenne nel nuovo quartiere dell’Eur. La guerra interruppe la sua realizzazione che fu poi completata nel primo dopoguerra.
Il 28 giugno 1950 per decreto del Presidente della Repubblica è classificata nella rete delle strade statali la strada Latina- Aprilia- Pomezia-Roma col n. 148, con la denominazione “Latina”.
Infine il 24 settembre 1951 sempre con decreto presidenziale la strada assume la denominazione “Pontina”. La strada lunga circa 70 km, ad una corsia di marcia, era più che adeguata alle esigenze dell’epoca.
Negli anni ’60 viene realizzato da Latina (Borgo Piave) un ulteriore collegamento fino a Terracina e questo tratto di strada viene chiamato “Mediana” ricalcando il percorso della via Lunga, costruita durante il fascismo in occasione della bonifica dell’Agro Pontino.
Con l’arrivo negli anni ‘50 della Cassa per il Mezzogiorno a Pomezia e in tutto il sud pontino, si ha in questa area, a partire dagli anni ’60, una crescita industriale ed abitativa enorme e quindi nasce la necessità del raddoppio della Pontina. Finalmente nel 1972 si riesce ad ottenere il raddoppio che avviene in gran parte sul vecchio tracciato che viene completato nel 1975.
La nuova Pontina SS148, è lunga circa 115 chilometri e va da Roma a Terracina. Ma è come al solito un lavoro incompleto perché mancano le corsie di emergenza e dopo Latina rimane ad una sola corsia di marcia. Appena terminata si capisce che è stretta, pericolosa ed ormai superata rispetto al traffico che la percorre e da subito si comincia a parlare di un suo ampliamento.
Da allora una serie di progetti: si inizia a progettare un ampliamento della Pontina nel 1990 con la giunta Landi; il Corridoio Tirrenico Meridionale (2003) con la giunta Storace; il corridoio integrato intermodale (2006) con la giunta Marrazzo; ora autostrada A12-Roma (Tor De Cenci)-Latina e bretella Cisterna-Valmontone sostenuta dalla giunta Zingaretti. Più volte si è detto che si era alla meta, poi il tutto all’improvviso si fermava per ripartire semmai con qualche modifica del progetto.
La revisione dell’ultimo progetto era stata incoraggiante perché erano stati rivisti al ribasso anche i costi previsti per impianti fotovoltaici per rendere gratuito ai residenti della Regione Lazio l’uso della futura autostrada Roma-Latina. Un risparmio di 55mila mq di territorio eliminando le barriere di esazione negli 11 svincoli previsti da Tor de’ Cenci a Latina Nord, passando per Pomezia, Ardea e Aprilia, per un asse autostradale totale di 51 km e un taglio dei costi per circa 350-400 milioni di euro.
Quindi per chi è favorevole a questa autostrada non resta che continuare a sperare.
A.S.