Il Movimento 5 Stelle chiede alla sindaca Felici di dimettersi
Maggioranza in frantumi
Dopo il consiglio comunale del 19 marzo 2024 e in seconda seduta il 22 marzo 2024 Il M5S di Pomezia ha emesso il seguente comunicato
“Maggioranza in frantumi! Bocciata la mozione per la revoca della delibera di acquisto del famoso rudere di via Castelli Romani. Una votazione terminata con 12 voti favorevoli e 12 contrari, ma che per un cavillo burocratico che vede bocciata una mozione in caso di pareggio, permette alla maggioranza scellerata di proseguire sulla sua strada. Una strada che ha già certificato il fallimento della sindaca Felici in diverse occasioni sconfessando tutte le scadenze previste. Decidono di proseguire con la promessa di terminare la ristrutturazione del rudere in 5 mesi, senza certezze sulle criticità che per mesi abbiamo sollevato. Sulle loro scelte peserà il futuro scolastico di 750 alunni, dei docenti e della sicurezza della scuola.
Il fallimento dell’amministrazione Felici viene certificato qui ed oggi. La Sindaca ne prenda atto e faccia subito un passo indietro, liberando la città da questo pericoloso stallo. M5S Pomezia”.
T.R.
Case dell’acqua
Il 27 marzo è apparso sul sito del Comune la comunicazione che, la società incaricata per la gestione delle cinque casette dell’acqua ha provveduto al ripristino delle stesse.
T.R.
Finalmente l’atto notarile ha sancito l’acquisizione definitiva
Giardino di via Farina
Nel numero scorso abbiamo dato la notizia dell’acquisizione dei giardini di via Farina al patrimonio comunale. Una vicenda dibattuta da decenni che finalmente, grazie alla determinazione dell’assessore all’urbanistica Roberto Mambelli, si è conclusa positivamente.
La storia di via Farina è iniziata nei primi anni 60’ con la lottizzazione degli imprenditori, i fratelli Locatelli in cui furono edificati i palazzi di quel comprensorio. I Locatelli avevano poi donato, con un atto d’obbligo registrato e trascritto, al Comune sia l’area che le strade. Tale atto, mi è stato poi riferito, doveva essere seguito dall’atto notarile di trasferimento della proprietà donata, ma di fatto era comunque di diritto d’uso del Comune.
L’area, negli anni a seguire, fu considerata a tutti gli effetti di proprietà comunale tanto che negli anni ’80 il Comune attrezzò l’area di via Farina a giardino con alberi, aiuole e panchine, pulendolo poi e facendo degli interventi ogni volta che si era reso necessario. Con l’insediamento dell’amministrazione Fucci, a partire dal maggio 2013 sono iniziati i problemi. Durante quella amministrazione, l’ufficio comunale preposto censì le opere di proprietà comunale e fu poi deciso che non andavano pulite le aree private tra cui i giardini di via Farina perché, come prevedeva la legge, toccava ai rispettivi proprietari. Nel caso dei giardini di via Farina la famiglia Locatelli dimostrò, documenti alla mano, che l’area era stata donata ed era di diritto d’uso del Comune che poi negli anni non aveva proceduto alla sua definitiva acquisizione. Nel frattempo però l’area non veniva più pulita dal Comune. Sono quindi iniziate tutta una serie di proteste soprattutto degli abitanti dei palazzi vicini, primo fra tutti l’exfunzionario di banca Vittorio Bitetti, che più volte ha sollecitato, attraverso il nostro giornale e con il nostro aiuto, l’acquisizione dei giardini di via Farina sempre in uno stato di degrado e nel frattempo fare interventi di pulizia. Noi stessi abbiamo sollecitato il Comune a risolvere la questione, pubblicando anche la documentazione che attestava che l’area era effettivamente di diritto d’uso del Comune e che quindi doveva intanto provvedere a pulirla.
Contro il degrado di quell’area vi è stato nell’ottobre del 2019, con la successiva amministrazione Zuccala, anche una interrogazione del consigliere comunale del Pd Stefano Mengozzi.
Il Comune intanto a partire dall’amministrazione Fucci aveva iniziato l’iter di acquisizione che però nel corso degli anni ha incontrato inspiegabilmente un sacco di ostacoli, nonostante la grande disponibilità degli eredi Locatelli.
Grazie all’assessore Mambelli che ha seguito personalmente la vicenda portando a buon fine quella che sembrava essere diventata una telenovela infinita, finalmente il 26 febbraio si è stipulato l’atto di acquisizione al patrimonio comunale, alla cifra simbolica di un euro, del giardino e delle strade limitrofe.
Ora naturalmente sarebbe opportuno fare degli interventi per dare decoro ad un giardino che è proprio all’entrata della città.
A.S.