Dei 100 ettari del parco, circa 30 sono stati interessati dalle fiamme
Incendio nella Sughereta
Un incendio ha devastato nel pomeriggio di mercoledì 27 agosto una vasta area della sughereta.
A partire dalle 14.00, appena si è sviluppato l’incendio sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco di Pomezia e volontari della Protezione Civile.
La gravita dell’incendio ha subito richiesto l’intervento di due Canadair della Protezione Civile Nazionale che prendendo acqua dal vicino mare di Torvaianica l’hanno poi scaricata sul fuoco. una operazione che è durata all’incirca fino alle 19.00.
In serata e poi per tutta la notte a Pomezia si è avvertito odore di bruciato. La mattina di giovedì 28 agosto, vi è stato un ulteriore intervento dei vigili del fuoco e di volontari di protezione civile con l’ausilio di un elicottero antincendio per spegnere alcuni focolai.
Purtroppo l’incendio sembra abbia interessato circa 30 ettari di parco sui cento totali, con la distruzione del sottobosco e quindi con la morte di molti animali e con molte sugherete bruciate o gravemente danneggiate.
Precedentemente, il 7 agosto scorso vi era già stato un altro incendio che ha coinvolto anche questa volta una parte del bosco.
Ricordiamo che i circa 100 ettari della sughereta sono proprietà del Comune di Pomezia e sono gestiti dall’Ente Parco dei Castelli Romani.
Da tempo le associazioni, purtroppo inascoltate, hanno denunciato lo stato di grave degrado e abbandono della Sughereta.
“Ho convocato un sopralluogo - ha dichiarato il sindaco Veronica Felici - che si terrà nei prossimi giorni nell’area della Sughereta di Pomezia, duramente colpita dal recente incendio che ha interessato oltre 30 ettari di territorio del parco. Un appuntamento importante, che vedrà la partecipazione del Commissario straordinario dell’Ente regionale, avv. Ivan Boccali, dei Caposede dei Vigili del Fuoco di Pomezia: CQE Emiliano Tortoriello e CQE Fabrizio Giordani, dell’Assessore Amelia Paiano del Comandante della Polizia Locale, Angelo Pizzoli e del Dirigente di settore Giovanni Ugoccioni. Durante il sopralluogo si procederà con l’analisi dei danni, la verifica dello stato attuale dell’area e la definizione di una strategia di ripiantumazione per rigenerare la zona colpita e rendere il polmone verde della nostra città ancora più forte, resiliente e bello. Colgo l’occasione per ringraziare profondamente tutti gli operatori intervenuti nello spegnimento dell’incendio, in particolare i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e i Guardiaparco che hanno lavorato senza sosta. Un impegno straordinario che ha permesso di contenere i danni e proteggere una delle aree naturali più preziose del nostro territorio. Attendiamo ora gli esiti delle indagini per comprendere le cause dell’incendio. La tutela della Sughereta è una priorità per l’Amministrazione e per tutta la comunità di Pomezia”.
Che la situazione sia ormai molto grave se ne è avuta una ulteriore conferma lunedì 1° settembre con un altro incendio scoppiato sempre nella sughereta e domato grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco coadiuvati da volontari e da un elicottero antincendio.
A.S.
Le segnalazioni dell’associazione CPPS sul territorio pometino
L’incubo rifiuti
Ci chiediamo perché stiamo entrando nel tunnel del disagio igienico sanitario a Pomezia. Perché il territorio di Pomezia è sporco? Nota località industriale alle porte di Roma, la città di Pomezia, è stata uno dei comuni più ricchi d’Italia, grazie allo sviluppo industriale che dagli anni sessanta, con il grande contributo della “Cassa del mezzogiorno”, ha attirato l’insediamento di moltissime attività produttive. Tanti cittadini, provenienti da tutte le regioni italiane, non hanno sufficientemente sviluppato un sentimento di appartenenza al territorio e si sentono come ospiti di passaggio. I legami con i luoghi d’origine sono ancora forti, l’infanzia, le buone cose del passato. La vita di tutti i giorni tra il lavoro, la scuola, le incombenze familiari e della casa, gli hobby, ci prendono tutto il tempo. Ogni tanto dovremmo fermarci e guardarci intorno per vedere dove stiamo trascorrendo la maggior parte della nostra vita. Il territorio di Pomezia purtroppo è molto sfruttato e probabilmente non ci scandalizziamo nel vederlo sempre più sporco e oggetto di speculazioni di ogni tipo. In sintesi, quando un posto è sporco ci sono due grandi problemi: c’è chi sporca e c’è chi non pulisce.
Su segnalazione pervenuteci dai cittadini del posto, lungo la strada Laurentina, all’altezza di Santa Procula, la plastica svolazza allegramente e si posa sui bordi stradali quasi a formare una siepe permanente. Anche i coltivatori si ritrovano a dover rimuovere le plastiche che arrivano e si depositano nei loro campi. Sempre lungo la Laurentina un’altra azienda che raccoglie la carta da riciclare, non presta la dovuta attenzione che questa non venga sparsa lungo la strada e le proprietà limitrofe.
A chi spettano i controlli?
Non solo i rifiuti, ci segnalano che c’è chi versa liquami di allevamenti direttamente in un terreno vicino alla discarica di Via di Valle Caia, discarica di amianto lasciato a cielo aperto.
A chi spettano i controlli?
Ed inoltre è notizia di stampa della fabbrica che versa da anni materiali altamente inquinanti da paragonare Pomezia a Taranto per il grande problema dell’inquinamento industriale provocato dall’Ilva.
A chi spettano i controlli?
Lungo le strade intorno a Pomezia crescono erbacce che non vengono mai tagliate e d’estate spesso bruciano insieme alle piante che ci sono vicine, l’immondizia gettata dalle auto in transito non viene mai rimossa se non a cura di qualche proprietario confinante che agisce secondo il suo personale senso civico.
E non per ultimo, il nostro polmone verde: La “Riserva Naturale della Sughereta di Pomezia”, abbandonata a se stessa, lasciata senza una gestione presente, dove i cartelli sono semi distrutti, i sentieri quasi non transitabili i confini vaghi, i frequentatori liberi di portare cani sciolti o entrare con mezzi meccanici. Megafoni a tutto volume durante eventi sportivi, incuranti di trovarsi al fianco di una oasi verde. Il numero dei cinghiali che cresce a dismisura e le casette di legno affidate alla Riserva lasciate al pubblico arbitrio.
A chi spettano i controlli?
L’associazione CPPS – Comunità Pontina Parchi e Sistemi naturali – APS è sempre disponibile a veicolare le segnalazioni agli organi competenti con la speranza che riconoscano il loro ruolo.
Associazione CPPS
Comunità Pontina Parchi e
Sistemi naturali - APS