Iniziativa della McDonald’s Aurea per i suoi dipendenti e alle loro famiglie
Una giornata a Zoomarine
Nelle giornate del 22 e del 29 luglio, l’azienda McDonald’s Aurea, ha organizzato un evento speciale dedicato a tutti i suoi dipendenti e alle loro famiglie: una giornata al parco divertimenti Zoomarine, una delle mete più amate per il tempo libero nel Lazio.
Un’iniziativa che ha coinvolto in tutto oltre 200 persone, tutte parte della grande famiglia McDonald’s, in un momento pensato per favorire il benessere, il divertimento e il senso di appartenenza.
Un segnale concreto di attenzione alle persone!
In un periodo storico in cui il lavoro rischia spesso di diventare solo una routine quotidiana, McDonald’s Aurea sceglie invece di mettere al centro le persone, creando occasioni di incontro, svago e valorizzazione.
“I nostri dipendenti sono il vero motore dell’azienda” – ha dichiarato Amedeo Avenale (licenziatario dell’azienda) – “Senza di loro non esisterebbe il nostro servizio, la nostra qualità e la fiducia dei clienti. Per questo eventi come questi rappresentano il nostro modo di dire grazie, con autenticità e partecipazione.”
Il parco Zoomarine si è confermato partner ideale per un’iniziativa così importante. La collaborazione tra McDonald’s e Zoomarine è attiva tutto l’anno, con promozioni, eventi e attività condivise che coinvolgono sia i ristoranti McDonald’s che il parco divertimenti, in un’ottica di sinergia continua a beneficio delle famiglie.
L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di attenzione al benessere dei dipendenti e delle loro famiglie, uno dei pilastri fondamentali della filosofia McDonald’s.
Eventi come quelli del 22 e del 29 luglio rappresentano non solo un’occasione di svago, ma anche un gesto di coesione, riconoscimento e responsabilità sociale, nel segno di una cultura aziendale che mette le persone al primo posto.
Perché per McDonald’s, prima del lavoro, viene la persona e insieme, la famiglia.
Marilena Longo
Luce pubblica intermittente
Luce pubblica intermittente in via Pola a Torvaianica. Più che nel mese di agosto, sembra di essere nel periodo natalizio, quando le luci che abbelliscono le strade si illuminano ad intermittenza. La storia, invece, è ben altra dopo la segnalazione che un gruppo di cittadini ha fatto arrivare alla nostra redazione.
“Da alcuni giorni stiamo assistendo a questo spettacolo - hanno detto alcuni residenti di Via Pola a Torvaianica – con i lampioni della pubblica illuminazione che si accendono in alternanza. Mentre due lampioni sono accesi gli altri si spendono. Accade che quelli che erano accesi, tornino spenti ed altri lampioni si accendono. Sembra un gioco, ma la sera se uno ha intenzione di farsi una passeggiata lungo la strada per un po’ di fresco si imbatte in questa situazione, senza che possa fare nulla per risolverla.
Abbiamo già segnalato alle autorità questa circostanza, e attendiamo pazientemente che qualcosa venga fatto per risolvere questo problema”.
S.Me.
Tutti menefreghisti
Vivo a Torvaianica ormai da 20 anni, l’ho vista crescere. Quando sono arrivata qui con la mia famiglia l’inverno non c’era quasi nessuno e a volte me ne rammaricavo, si ripopolava soltanto i mesi estivi quando i villeggianti si riversavano a frotte sul litorale e come adesso mancavano di rispetto ai residenti.
Negli anni Torvaianica è cresciuta di popolazione, le piccole imprese hanno chiuso lasciando spazio a centri commerciali. Si sono succeduti vari partiti alla guida della cittadina. Tutto questo è normale, ma secondo me non è normale che invece di migliorare la qualità della vita sia paradossalmente peggiorata. Si parcheggia ovunque tranne che nei parcheggi, si fanno defecare i cani dappertutto senza peraltro degnarsi di tirare su gli escrementi, di qualsiasi entità essi siano. In questi giorni ho avuto la possibilità di camminare più spesso per Torvaianica, strade principali, piazze, vicoli e vie interne e purtroppo mi sono accorta del degrado presente. Ancora di più adesso che la ditta che dovrebbe provvedere alla pulizia delle strade e alla raccolta dell’immondizia è cambiata. Non diciamoci che ancora si devono insediare, che purtroppo è colpa di chi c’era prima.
Il cambio gestione è avvenuto a gennaio, siamo a maggio e le strade fanno piangere. Il ritiro ingombranti sì funziona, ma prende soltanto alcune cose, chi non possiede un mezzo per arrivare all’isola ecologica non può buttare nulla. Devi buttare lo scaldino per il bagno che ormai non funziona più? Non puoi buttarlo nell’indifferenziata giustamente, non lo ritira il servizio gratuito, se sei a piedi che fai? Te lo tieni in casa tipo accumulatore seriale, oppure lo butti per strada. Non è il mio caso perché per fortuna sono automunita, pago regolarmente la TARI che ogni anno lievita anche se faccio la raccolta differenziata in casa e gli ingombranti li porto all’isola ecologica. Non vedo più uno spazzino che armato di scopa di saggina provvede a togliere le cartacce e la mondezza per le strade. Le spazzatrici passano così tanto per farsi vedere, sulla piazza del mercato passano al centro, i lati sono pieni di mondezza così come l’adiacente parcheggio del mercato, dove si trovano cocci di bottiglie, cacche di cane e pannelli di legno abbandonati. Possibile che gli operatori non se ne accorgano? Possibile che i vigili urbani non segnalino queste indecenze così come non fanno multe a chi parcheggia sulle strisce pedonali o fuori dai parcheggi. Scusate lo sfogo, ma vedo che c’è un totale menefreghismo da ogni parte e mi dispiace perché realmente potrebbe essere una bella cittadina da potersi godere.
Tiziana Pagliasso
L’iniziativa dei volontari di Ecoitaliasolidale
Salviamo il mare
Ecoitaliasolidale ripulisce la spiaggia di Torvaianica dopo la mareggiata
Un pomeriggio di attivismo e sensibilizzazione ambientale si è svolto il 21 agosto lungo la costa laziale, dove decine di volontari di Ecoitaliasolidale, insieme a cittadini, simpatizzanti e istituzioni locali, si sono mobilitati per un’azione concreta contro l’inquinamento marino.
L’iniziativa, intitolata “Salviamo il Mare dalla Plastica”, si è tenuta alle ore 16:00 presso il Club Water Tribes (Passaggio in Mare n. 11), a Torvaianica, e ha visto impegnati i partecipanti nella raccolta di rifiuti abbandonati lungo la spiaggia, in particolare plastica, riportata a riva anche dalla violenta mareggiata in corso.
Plastica, siringhe e rifiuti di ogni genere: la fotografia di un degrado che impone interventi urgenti. Tra i materiali raccolti: bottiglie, barattoli, posate monouso, tappi, cicche di sigaretta, imballaggi alimentari e persino siringhe usate. Una vera emergenza ambientale che, come sottolineato dagli organizzatori, si ripresenta puntualmente dopo ogni mareggiata. “Serve un piano tempestivo e strutturato per la rimozione dei detriti – è l’appello di Ecoitaliasolidale – a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Ogni anno tonnellate di plastica finiscono in mare, alimentando un’emergenza globale che trova un riflesso tangibile anche nel nostro territorio“.
Particolarmente sotto accusa il fiume Tevere, tra i principali vettori di microplastiche nel Mar Tirreno. Secondo uno studio dell’Università di Tor Vergata, tra il 2006 e il 2016 oltre 8.000 tonnellate di microplastiche sono state trasportate nel Mediterraneo dai corsi d’acqua, con il Tevere in testa.
All’evento hanno partecipato: Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale di Ecoitaliasolidale. Gaetano Di Staso, Coordinatore del Litorale romano. Giuliana Salce, già campionessa mondiale di marcia e attuale Responsabile per il Lazio di Ecoitaliasolidale. Elisa Arzente, Consigliera Comunale di Pomezia, che ha portato il saluto istituzionale
Mediterraneo sempre più caldo: +4,5°C entro il 2100
A peggiorare il quadro ambientale, l’accelerazione del riscaldamento del Mar Mediterraneo, che – secondo i dati del rapporto IPCC (AR6) – si sta scaldando tra il 20% e il 50% più velocemente rispetto alla media globale. Le previsioni indicano un possibile aumento di +4,5°C della temperatura superficiale del mare entro il 2100, mettendo a rischio oltre 12.000 specie marine, pari fino al 12% della biodiversità marina mondiale. La minaccia invisibile: plastica e microplastiche. Dal 1950 ad oggi l’umanità ha prodotto oltre 8,3 miliardi di tonnellate di plastica. Di queste: 79% è finita in discarica o nell’ambiente; 12% è stata incenerita: solo il 9% è stata effettivamente riciclata. Il bilancio ambientale è allarmante: ogni anno 22 miliardi di kg di plastica vengono dispersi. Secondo le proiezioni, entro il 2050 ci sarà più plastica che pesci negli oceani.
“La plastica contribuisce al 3,7% dell’effetto serra – ha ricordato il prof. Luigi Campanella, chimico di fama internazionale – e potrebbe arrivare al 4,5% entro il 2050” .
La proposta: nasce l’idea del “Parco Nazionale del Tevere”
Ecoitaliasolidale rilancia un progetto ambizioso: la creazione del Parco Nazionale del Tevere, una grande area protetta Plastic Free, che valorizzi:biodiversità e paesaggio; navigabilità e trasporto fluviale sostenibile; percorsi ciclabili e ippovie; riqualificazione dell’archeologia industriale del bacino Ostiense: Un piano che coinvolgerebbe 4 Regioni, 8 Province e 82 Comuni, per un totale di oltre 80.000 ettari. Obiettivo finale: il riconoscimento del Tevere come Patrimonio UNESCO, al pari della Senna, del Reno o del Danubio.
Aree protette: polmoni verdi e blu del Paese. In Italia esistono oggi 29 Aree Marine Protette e 2 Parchi sommersi, che tutelano oltre 228.000 ettari di mare e 700 km di costa. Complessivamente, le aree naturali italiane assorbono circa 145 milioni di tonnellate di CO?, quasi un terzo delle emissioni nazionali.
Ma l’Europa chiede di fare di più: entro il 2030, il 30% del territorio dovrà essere protetto. Ginevra, un’occasione mancata: fallisce il trattato globale sulla plastica. A livello internazionale, preoccupa il fallimento della recente conferenza ONU di Ginevra, dove 184 Paesi erano riuniti per discutere un trattato globale sulla plastica. A bloccare tutto, una decina di Stati, tra cui USA, Russia, Cina, India, Arabia Saudita, Iran, Brasile, Cuba, Pakistan, Kenya e Nicaragua. Un’occasione storica mancata, che avrebbe potuto dare una svolta nella lotta globale alla plastica. Legge “SalvaMare”: l’appello per i decreti attuativi Ecoitaliasolidale chiede inoltre l’immediata applicazione della legge “SalvaMare”, già approvata dal Parlamento ma priva ancora dei decreti attuativi. Questa norma permetterebbe finalmente ai pescatori di portare a terra la plastica accidentalmente raccolta in mare, che oggi, paradossalmente , viene considerata rifiuto illegale.
“Non c’è più tempo da perdere” . “Dobbiamo difendere la Terra che ci consente di vivere e il Mare che ci fa respirare – hanno concluso gli organizzatori – soprattutto per garantire un futuro alle generazioni che verranno, partendo dalle nostre spiagge”.
Uff. Stampa Ecoitaliasolidale