La consigliera era stata eletta in FdI e poi passata con Salvini
Valle lascia la Lega
Il 19 agosto la consigliera comunale Jessica Valle ha comunicato di avere lasciato il gruppo consiliare della Lega e di essere passata al gruppo misto. Ricordiamo che la consigliera Valle alle ultime amministrative, eletta nelle file di Fratelli d’Italia, è stata in assoluto la più votata, successivamente ha deciso poi di passare nel gruppo consiliare della Lega.
Non si conoscono i motivi per cui la Valle è passata nel gruppo misto, anche perché lasciando il gruppo della Lega ha avuto parole di stima per il capogruppo Fabrizio Salvitti, per l’altro consigliere Giuseppe De Luca e per il coordinatore locale Lugi Lupo. Ugualmente ha sottolineato la sua stima per il sindaco Veronica Felici e quindi desumiamo che resti in maggioranza.
La decisone della Valle ha fatto sì che il gruppo misto sia diventato il gruppo consiliare più numeroso in consiglio comunale. Esso infatti è composto da ben otto membri: Omero Schiumarini (capogruppo), Francesco Lamanna, Marco Polidori, Michele Conte, Elisa Arzente, Fabrizio Salvitti, Giuseppe De Luca e Jessica Valle. Questo è avvenuto grazie ad un regolamento redatto dalla precedente amministrazione che ha deciso che possono avere una propria rappresentanza in consiglio comunale solo le liste che hanno almeno tre membri. Quindi la Lega che ora ha solo due esponenti (Salvitti e De Luca), avendo perso la consigliera Valle è costretta ad avere i suoi rappresentanti nel gruppo misto.
Un regolamento che in molti hanno contestato fin da quando venne redatto perché chiaramente antidemocratico. Infatti nella stessa situazione dei due consiglieri della Lega si è trovato fin dall’inizio di questa legislatura il consigliere Lamanna che, essendo unico eletto in Forza Italia, è stato costretto a stare nel gruppo misto, ugualmente Polidori unico eletto nella lista civica. Tra l’altro i due sono stati obbligati a convivere con chi, avendo lasciato il partito dove era stato eletto e non avendo aderito ad altri, per sua scelta ha deciso di stare nel gruppo misto. Ma vi sembra normale tutto ciò? Incongruenza di un regolamento che altresì permette a Giacomo Castro, unico eletto della propria lista, di poterla comunque rappresentare in consiglio comunale perché candidato a sindaco della stessa. In verità responsabile di questa situazione è anche questa amministrazione che ha avuto due anni per modificare il regolamento e non l’ha fatto. Ci è stato riferito che la Lega ha chiesto subito al Sindaco che venga immediatamente modificato il regolamento stabilendo che ogni lista che ha partecipato alle elezioni e che ha almeno un consigliere comunale abbia una sua rappresentanza autonoma. In tal modo avrebbero una propria visibilità in consiglio comunale anche la Lega, la lista civica rappresentata da Polidori e Fi. Mi dicono che la richiesta è stata accettata e che entro un mese il nuovo regolamento andrà in consiglio comunale. Ci riusciranno?
Questa amministrazione deve risolvere anche il problema della giunta perché attualmente non è stato rimpiazzato il dimissionario Laspina. Oltre alla nomina di un nuovo assessore al posto di Laspina
vi è da chiarire anche la situazione del viceSindaco Alessandro Soria che sembrerebbe abbia manifestato la volontà di dimettersi; rivedere poi anche la posizione dell’assessora Giada Bardi a cui il sindaco ha lasciato una sola delega.
Comunque mi è stato riferito che a differenza di agosto 2024, quando mancò solo una firma per mandare a casa il sindaco Felici, questa volta la situazione nella maggioranza è tranquilla e che il sindaco può contare su una maggioranza compatta, la stessa che è uscita dalle elezioni. Quindi 15 consiglieri comunali con una opposizione presente in consiglio comunale con nove consiglieri.
Staremo a vedere, anche perché in questa maggioranza fino ad ora vi sono state continue fibrillazioni che ne hanno minato la governabilità.
A.S.
Danilo Risi del PD lancia l’allarme per la farmaceutica
Zona ZES per Pomezia
Il segretario del Pd di Pomezia Danilo Risi ha dichiarato: “Pomezia rischia di ritrovarsi nella “tempesta perfetta”. Da una parte i dazi di Trump sulla farmaceutica mettono in pericolo migliaia di posti di lavoro, soprattutto nella nostra città; dall’altra, la dichiarazione del sottosegretario della Lega Durigon che chiede la ZES (Zona economica speciale) per Latina, Frosinone e Rieti e che escluderebbe clamorosamente Pomezia, rischia di spostare tutta la filiera industriale e produttiva proprio verso le nuove zone ZES.
Entrambe le questioni impongono alla città e all’amministrazione uno scatto in avanti. Quasi il 13% delle imprese farmaceutiche del Lazio, infatti, ha sede a Pomezia. Un valore enorme sia dal punto di vista occupazionale che industriale. Non difendere questa eccellenza territoriale significherebbe semplicemente perdere attrattività e rappresenterebbe quindi impoverimento, disoccupazione, crisi e decadimento economico e sociale della nostra città.
Presenteremo in consiglio comunale un ordine del giorno per mettere al centro del dibattito istituzionale questa questione: la ZES può essere un’occasione di rilancio ed escludere una realtà come Pomezia, che sulla carta ha tutti i requisiti, sarebbe assurdo”.
ZES - Zone Economiche Speciali
Il decreto-legge n. 124/2023 istituisce, a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno – “ZES unica” che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.
I principali vantaggi di una Zona Economica Speciale (ZES) includono incentivi fiscali, semplificazioni burocratiche e agevolazioni per gli investimenti, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e attrarre investimenti nelle aree designate.
La storia si ripete
Questa vicenda ci riporta alla memoria ciò che avvenne con l’istituzione nel 1950 della Cassa per il Mezzogiorno. Grazie ad un grande impegno di alcuni politici locali fu promulgata poi la legge del 19 marzo 1955 n.105, detta Cervone - Villa dal nome dei deputati che la realizzarono. Tale legge modificò l’art. 3 della precedente legge 10 agosto 1950, n.646 (Istituzione della cassa per il Mezzogiorno. In particolare tale modifica prevedeva che la legge n. 646 del 1950 venisse applicata, oltre alle regioni meridionali anche ai comuni della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio della bonifica di Latina, quindi anche al comune di Pomezia che faceva parte del suddetto comprensorio.
Da notare che allora il comune di Pomeziacomprendeva anche l’attuale comune di Ardea, diventato poi autonomo nel 1970.Grazie alla legge Cervone Villa, che nel 1955 incluse il comune di Pomezia nell’area della Cassa per il Mezzogiorno, a partire da quella data, il borgo agricolo di Pomezia, diventò in pochi anni un grande polo industriale. Per questo riteniamo che anche questa volta l’inserimento di Pomezia ma anche di Ardea nella zona ZES sia utilissimo allo sviluppo dei loro territori e sarebbe auspicabile vedere impegnati in questa battaglia tutti i partiti politici dei due Comuni.
A.S.