Vi presentiamo il maestro d’arte specializzato pometino
La ceramista Sonia
Sonia Scognamiglio è una pittrice di grande espressione creativa, nel 1985 consegue il titolo Maestro d’Arte con specializzazione in ceramica. Nei primi anni 2000 vince il primo premio in un concorso d’Arte di pittura a olio molle su porcellana bianca. Nel 2014 è tra gli artisti della IV Biennale d’Arte di Pomezia presso la Torre Civica, nel 2015 partecipa a una collettiva d’Arte a Roma, alla Flyer Art Gallery e a un’estemporanea artistica a Torvaianica. Negli anni che vanno dal 2016 al 2023 espone in diverse collettive d’arte che si tengono nella Torre Civica Pomezia, tra le quali “Liberamente Arte”, organizzata da Assopleiadiarte. Attualmente segue a Pomezia, le lezioni del Maestro Paolo Sommaripa e si iscrive alla associazione Assopleiadiarte. La pittura di Sonia Scognamiglio spazia in un’attenta ricerca di dettagli e sfumature con colori a volte forti e impattanti, sia nei paesaggi sia nel figurativo, usando tecniche a olio, ad acrilico, a pastello trasmettendo emozioni e sentimenti.
Nel 2024, sempre con AssoPleiadiArte, espone presso la Torre Civica di Pomezia con diverse collettive: “Sfumature di rosso e di blu”, “Alberi e paesaggi incantati”, “Verso l’estate”, “L’uovo a regola d’arte”. Nel 2025: “CarnevalArt”, “Tagliere d’autore”, “Dalla foto al dipinto”. Nello stesso anno partecipa alla VII Biennale d’Arte di Pomezia presso la Torre Civica.
- Quando hai capito di voler dipingere e perché?
“Il disegno ha sempre fatto parte di me. Fin da piccola ho respirato odori e visto colori che sono nel mio DNA, con un papà che dipingeva a olio e le mie Marche (io sono nata a Montegiorgio un paese della provincia di Fermo) sono state per me un’immensa tela a cielo aperto”.
- Cosa provi quando dipingi o disegni?
“Quando dipingo o disegno entro nel mio mondo. Lì nessuno mi disturba e i miei sensi sono aperti e liberi. Ecco, un senso infinito di libertà”.
- Sei un’allieva del pittore immaginario Paolo Sommaripa: cosa hai appreso da lui?
“È un onore essere un’allieva del maestro Paolo Sommaripa. Nel suo studio imparo ad allargare i miei orizzonti pittorici. La grandezza di Sommaripa sta nel saper trasmettere il suo sapere e lasciare che ogni allievo lo faccia proprio, trasformandolo”.
- Le tue opere sono dense di simboli e significati; cosa vorresti esprimere?
“Nelle mie opere vorrei trasmettere la consapevolezza che siamo tutti al posto giusto, al momento giusto. Ognuno di noi è un piccolo universo che fa parte di un universo più grande. Lo scopo della vita è questo viaggio che stiamo compiendo”.
- Qual è l’artista che ami di più e perché?
“In realtà sono due gli artisti che ho sempre amato: Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e uno dei più significativi artisti della Secessione Viennese, Gustav Klimt. Entrambi geni provocatori e innovatori, uno con opere visionarie, enigmatiche, figure femminili sensuali e paesaggi incantevoli. L’altro un rivoluzionario pittorico che ha saputo trasmettere la parte più fisica, materica ed emotiva con l’uso sapiente del chiaroscuro e il gioco delle luci e delle ombre”.
- Dai tuoi quadri sembra che tu stia cercando un altrove, forse spirituale, proponendo uno sguardo al di là dell’orizzonte, al di là della realtà concreta. È vero?
“Si, è vero. Cerco quell’altrove da dove provengo. Gli occhi delle donne che dipingo sono il portale attraverso il quale possiamo decidere se varcare la soglia. Ma, una volta al di là, potremo si, decidere di ritornare, ma non saremo mai più, dentro di noi, quelli di prima. Vivremo qui, ben sapendo che siamo destinati a un altrove”.
- Se pensi al tuo futuro artistico, cosa vedi?
“Se penso al mio futuro artistico vedo la forza di essere me stessa nei miei quadri. Chi mi conosce sa che non parlo molto mentre mi piace ascoltare. Ecco, se volete, se siete curiosi di conoscermi, osservate i miei quadri. Lì, c’è molto di me”.
Manuela Mazzola
L’ambita fascia alla diciottenne Claudia Cucchiarelli
Miss Pomezia
Si è svolta lo scorso 29 agosto, nella prestigiosa cornice di Cinecittà World, la finalissima del concorso di bellezza ed eleganza Miss Pomezia 2025. A conquistare la corona è stata la giovane e promettente Claudia Cucchiarelli, classe 2007, che per un anno intero rappresenterà con eleganza e determinazione il volto di questa edizione.
La patron del concorso, Ida Maggio, seguirà personalmente la vincitrice in un percorso formativo dedicato al mondo della moda, tra eventi, esperienze professionali.
Un contributo fondamentale alla riuscita della manifestazione è stato offerto dallo staff di Quirino Parrucchieri, che ha curato con grande attenzione il look delle concorrenti. A guidare il team, il titolare Alessio Cerioni, la cui esperienza e professionalità hanno dato un tocco distintivo all’immagine dell’evento.
“Ringrazio di cuore tutti gli sponsor che hanno sostenuto e creduto in questa manifestazione – ha dichiarato Ida Maggio –. Il loro supporto è stato essenziale per il successo di questa edizione».
Tra i partner che hanno reso possibile l’evento: Valeas Club, Foto Ottica Ramunno, Beada, Stile d’interno, Ikku, Belvedere, Corte in Fiore, Pasticceria Salernitana, Mayland, Mo Mo, La Prua, Nomissimo, Bottega del Fiore e Bagni Stella.
Il concorso guarda già al futuro: per l’edizione 2026 sono previste tappe pre-finali nella piazza principale di Pomezia, con l’obiettivo di rafforzare sempre più il legame con il territorio e valorizzare i talenti locali.
Ufficio stampa Mp- Adamas eventi e immagine
Puliamo la Sughereta
Il 9 agosto vi è stato un incontro tra ASD I-Walks e Retake. Ma ecco cosa ha dichiarato Francesco Santoli responsabile dell’associazione ASD I - Walks
“In attesa che l’Ente Parco dei Castelli Romani, che gestisce la Sughereta, si svegli e che l’Amministrazione del nostro Comune, prenda provvedimenti in merito, abbiamo deciso noi della ASD I-Walks, in collaborazione con il gruppo Retake Pomezia, di attivarci per eseguire alcuni interventi di pulizia e di riqualificazione.
Sabato mattina 9 agosto, ci siamo incontrati ed abbiamo fatto un sopralluogo sui sentieri riportati dalla cartina del parco. Ovviamente il lavoro non può essere delegato ai soli volontari e quindi chiederemo l’aiuto del Comune di Pomezia.
Il primo atto del progetto è incontrarci per pulire le vasche che servivano per abbeverare gli animali più di 60 anni fa, site di fronte al depuratore: lo stesso giorno, ripristinare i due cartelli divelti all’entrata del Bosco della Sughereta dalla parte della Selva dei Pini e comunicheremo da subito, agli Enti preposti per ripristinare i sentieri gialli (percorsi facili). L’appuntamento sarà per la metà di settembre, se l’Amministratore Comunale ce ne darà l’autorizzazione. Colgo l’occasione per invitare sin da ora tutti i cittadini di Pomezia, affinché si uniscano a noi per realizzare questa iniziativa. Seguiteci sui social per sapere le prossime date, ASD I-Walks e Retake Pomezia”.
E’ chiaro che dopo il devastante incendio di mercoledì 27 agosto diventa sempre più impellente mettere in sicurezza il parco e procedere alla sua pulizia e fruibilità, utilizzando anche l’importante risorsa dei volontari.
A.S.
Meno male che sto in pensione
Menomale che sto in pensione! Questo è il titolo del romanzo pubblicato da Planet Book, la cui autrice, Donatella Chiari, è conosciuta da molti a Pomezia per aver insegnato alla scuola media Orazio.
La prof. Chiari ha palesemente calato se stessa nel personaggio di Gisella Romano, che nel romanzo, di genere giallo – umoristico, ha il ruolo di spalla e guida del detective, ispettore capo di polizia Leonardo Consalvi. La serie dell’ispettore Consalvi, è iniziata con il thriller La Tessitrice, pubblicato a novembre 2024 da Edda Edizioni di Roma, il cui autore, S. M. Greci, è il coniuge di Donatella Chiari. Lo stesso detective è anche protagonista di Gioco di squadra, un giallo – spy story, opera d’esordio della Chiari, di Edda Edizioni.
In “Menomale che sto in pensione!” l’autrice punta con decisione a costruire un giallo a costante tinta “humour” in cui si muovono figure vivaci e fortemente caratterizzate per provocare ilarità, come anche situazioni paradossali e grottesche, tentando però di non scadere in vere e proprie caricature.
La storia è ambientata in un parco naturale, un ambiente paradisiaco tra le colline, che è talmente interconnesso con le scuole del territorio circostante da costituire quasi un unico habitat. Si inizia con due “cold case” rimasti irrisolti e si continua con altri eventi delittuosi, colpi di scena e situazioni raccapriccianti che si susseguono durante il corso delle indagini. Il parco diventa un teatro di morte; gli animali che lo abitano, selvatici e non, vengono usati e manipolati per profitto o per offesa. Il tutto è contrassegnato da un perenne dilemma: il collegamento tra i delitti è reale oppure solo dovuto alla limitata sfera di azione dei personaggi, che operano in un territorio e ambito sociale piuttosto ristretto?
L’ispettore Consalvi risolve tutti i casi, con l’aiuto di validi collaboratori Tra questi emergono il maresciallo Volpe, che comanda la stazione dei carabinieri, la fidanzata di Leonardo, Violetta, e soprattutto l’anziana professoressa Gisella, che fornisce allo spaesato Consalvi un prezioso contributo di informazioni sulla realtà scolastica dei primi anni duemila, dominata dalla tendenza ad una libera e disinvolta applicazione della “sperimentazione in autonomia”.
L’autrice focalizza inoltre il tema della psico – socialità ed affettività dei preadolescenti, dai dieci anni ai tredici, fornendo una visione disincantata delle difficoltà incontrate dagli educatori nell’adeguarsi al magma emotivo dei loro allievi in rapidissimo mutamento. Ed è così che gli ex alunni, ormai trentenni, chiamati a testimoniare, guardano al passato e ricordano con nostalgia o fastidio le “professoresse puericultrici” oppure, al contrario, il docente “homo habilis” che insegnava loro come conciare il cuoio o sopravvivere in condizioni estreme.
Due storie sentimentali arricchiscono la trama di venature delicatamente erotiche: la relazione ormai stabile di Leonardo e Violetta ed un’altra misteriosa storia d’amore, che somiglia a una favola.