Papa Francesco venerdì 11 giugno ha nominato Vincenzo Viva, attualmente rettore del Pontificio collegio urbano “De Propaganda Fide”
Monsignor Vincenzo Viva vescovo di Albano
È Monsignor Vincenzo Viva, della diocesi di Nardò-Gallipoli e attualmente Rettore del Pontificio collegio urbano “De Propaganda Fide” il nuovo vescovo di Albano, nominato da papa Francesco venerdì 11 giugno per guidare l’antica diocesi suburbicaria.
Nato a Francoforte sul Meno (Germania) il 24 agosto 1970 il nuovo vescovo è anche professore incaricato di Teologia morale e Bioetica alla Facoltà Teologica Pugliese (Istituto Teologico “Regina Apuliae” di Molfetta) e professore invitato di Teologia morale sistematica fondamentale all’Accademia Alfonsiana, istituto superiore di Teologia Morale della Pontificia Università Lateranense in Roma. Ordinato presbitero il 10 luglio 1997 e incardinato della diocesi di Nardò-Gallipoli ha rivestito incarichi organizzativi in curia e ruoli formativi nel seminario diocesano.
«Desidero raggiungervi con il mio primo saluto – ha scritto il nuovo Vescovo di Albano nella sua lettera di saluto ai fedeli della diocesi – e condividere con voi alcuni sentimenti che affollano il mio cuore. Desidero anzitutto dirvi dal profondo del cuore: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! Non posso, poi, nascondere il senso di timore e trepidazione che ancora provo in questi giorni di grazia e di travaglio, ma anche i miei sentimenti di fiducia, di disponibilità e consegna di me stesso alla volontà di Dio Padre che si è espressa per me e per voi nella scelta di Papa Francesco. Ho risposto, perciò, con umiltà e semplicità, dicendo il mio “Eccomi”, pur consapevole di miei tanti limiti umani e spirituali. Sono certo, però, che la grazia e la misericordia del Signore Gesù non mancheranno». Monsignor Viva ha poi rivolto un affettuoso e filiale saluto al cardinale Marcello Semeraro, con un ringraziamento per il tanto bene che ha seminato in questi anni».
L’avvicendamento alla guida della diocesi Albanense era atteso dopo la nomina dello stesso Semeraro quale Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, stabilita da Francesco a ottobre dello scorso anno. Semeraro ha festeggiato a novembre scorso i sedici anni alla guida della diocesi suburbicaria di Albano, avendo iniziato il suo ministero episcopale venerdì 27 novembre 2004, proveniente dalla diocesi pugliese di Oria, guidata nei precedenti sei anni.
«La scelta del Santo Padre – ha scritto il cardinale Semeraro nel suo annuncio del nuovo vescovo alla Chiesa di Albano - al quale va riconoscente il mio e il vostro pensiero, mi commuove profondamente e grandemente mi conforta: conosco da molti anni il nuovo Vescovo, cui sono legato da fraterna amicizia. Sono sicuro che la sua esperienza ministeriale, la sua preparazione intellettuale e le sue umane e cristiane qualità sosterranno la crescita di vita della nostra Chiesa perché, fiorendo sempre più bella, produca quei frutti che il Signore, “padrone della messe”, attende abbondanti da essa».
All’inizio delle Messe di domenica 13 giugno, tutti i sacerdoti daranno ai fedeli delle loro comunità parrocchiali la notizia della nomina del nuovo vescovo, chiedendo di pregare per lui. Fino al giorno della sua ordinazione episcopale, poi, sarà aggiunta una particolare intenzione nella preghiera universale durante le celebrazioni.
DIOCESI DI ALBANO
Ufficio per le Comunicazioni Sociali
L’odierna solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, che ci ha visti radunati per la preghiera comune, ci ricorda che la Chiesa è nata principalmente dal dono totale di Cristo, anticipato nell’Eucaristia e realizzato sulla croce. Nel suo cuore trafitto, nell’effusione del sangue ed acqua, i Padri hanno riconosciuto il mistero della nascita del suo corpo mistico. Nel cuore di Cristo è espressa la «cura» del pastore per il suo gregge fino al dono totale della propria vita e che per noi oggi s i rinnova nel segno di una successione apostolica che nel tempo è garanzia di questo amore che non viene meno . È proprio in questa cornice che vi comunico ufficialmente il nome del Vescovo che mi succederà sulla cattedra di questa nostra cara Chiesa di Albano. È mons. Vincenzo Viva, attualmente Rettore del Pontificio Collegio Urbano («de Propaganda Fide») in Roma. Nato a Francoforte sul Meno (Germania) il 24 agosto 1970; in realtà egli è sacerdote pugliese; è, anzi, originario di un paese confinante col mio, in provincia di Lecce: Copertino, dov’è nato il «santo dei voli». Il l O luglio 1997 è stato ordinato presbitero per la Diocesi di Nardò-Gallipoli. Nel comunicato ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede potrete leggere il suo curriculum vitae.
Quanto utile si potrà trovare anche sul sito della nostra Diocesi.
La scelta del Santo Padre - al quale va riconoscente il mio e il vostro pensiero - mi commuove profondamente e grandemente mi conforta: conosco da molti anni il nuovo Vescovo, cui sono legato da fraterna amicizia. Sono sicuro che la sua esperienza ministeriale, la sua preparazione intellettuale e le sue umane e cristiane qualità sosterranno la crescita di vita della nostra Chiesa perché, fiorendo sempre più bella, produca quei frutti che il Signore, «padrone della messe», attende abbondanti da essa.
Credo, tuttavia, che per noi, adesso sia il momento di ringraziare il Signore per il dono ricevuto. Mi tornano alla memoria alcune parole di Benedetto XVI circa il ministero della successione apostolica, mediante la quale Cristo ci raggiunge: «nella parola degli Apostoli e dei loro successori è Lui a parlarci; mediante le loro mani è Lui che agisce nei sacramenti; nel loro sguardo è il suo sguardo che ci avvolge e ci fa sentire amati, accolti nel cuore di Dio» (Udienza del l O maggio 2006). L’annuncio della nomina del nuovo Vescovo ci faccia tutti sentire amati e accolti nel cuore di Dio.
All’inizio delle Sante Messe di domenica prossima 13 giugno 2021 tutti i sacerdoti diano notizia ai fedeli della nomina del nuovo Vescovo, chiedendo loro di pregare per lui. Fino, poi, a l giorno della sua Ordinazione episcopale, si aggiunga nella preghiera universale una particolare intenzione. Si potrebbe adattare quella che segue, tratta dal Messale Romano:
O Dio, pastore eterno dei credenti, che edifichi la Chiesa con la varietà e la ricchezza
dei tuoi doni e la governi con la forza del tuo amore, concedi al tuo servo Vincenzo, che hai voluto pastore per la nostra Chiesa di Albano, di presieder/a in nome di Cristo come maestro fedele alla dottrina, sacerdote dei divini misteri, servo e guida dei suoi fratelli.
Vi chiedo da ultimo di accogliere a cuore aperto il messaggio, che egli ha scritto per tutti noi e per la Chiesa di Albano.
Il Signore benedica tutti.
Il Cardinale
Marcello Semeraro
Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Albano, nel giorno in cui viene annunciata la scelta del Santo Padre Francesco di nominarmi pastore della Diocesi di Albano, desidero raggiungervi con il mio primo saluto e condividere con voi alcuni sentimenti che affollano il mio cuore. Desidero anzitutto dirvi dal profondo del cuore: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! (cf. 2 Cor 1,2). Non posso, poi, nascondere il senso di timore e trepidazione che ancora provo in questi giorni di grazia e di travaglio, ma anche i miei sentimenti di fiducia, di disponibilità e consegna di me stesso alla volontà di Dio Padre che si è espressa per me e per voi nella scelta di Papa Francesco. Ho risposto, perciò, con umiltà e semplicità, dicendo il mio “Eccomi”, pur consapevole di miei tanti limiti umani e spirituali. Sono certo, però, che la grazia e la misericordia del Signore Gesù non mancheranno.
Vi saluto con grande affetto e col desiderio di incrociare presto i vostri volti. Vengo in mezzo a voi, come fratello e pastore. Impareremo a conoscerci, a condividere i doni del Signore, a leggere i segni dei tempi e a camminare insieme. Proveremo a ravvivare in noi la vocazione e la missione degli apostoli, chiamati a proclamare con la vita la bellezza del Vangelo, a prenderci cura di ogni debolezza, a raggiungere con entusiasmo tutti i fratelli e a fare ciò che Gesù ha fatto, confidando in Dio Padre (cf. Mt 10, 1-15). Ci guideranno in questo cammino i grandi insegnamenti del Concilio Vaticano II e l’Evangelii gaudium di Papa Francesco.
Sono cosciente di inserirmi, in punta di piedi, in una Chiesa ricca di storia, viva e ben organizzata, che è stata guidata finora con amore e lungimiranza dal carissimo Card. Marcello Semeraro, a cui rivolgo il mio affettuoso e filiale saluto, ringraziandolo per tanto bene che ha seminato in questi anni. Saluto anche con deferenza Sua Eminenza il Card. Agostino Vallini, gli Eccellentissimi vescovi Mons. Gaetano Bonicelli e Mons. Paolo Gillet, che hanno servito generosamente la Chiesa in Albano, come anche Sua Eminenza il Card. Angelo Sodano, Cardinale titolare della diocesi. Ricordo nella mia preghiera il defunto vescovo Dante Bernini, di venerata memoria, e la lunga schiera di tanti illuminati pastori che hanno guidato il cammino della Chiesa di Albano lungo i secoli. Giunga il mio caloroso saluto in modo speciale ai presbiteri, primi collaboratori nel ministero, ai diaconi e ai seminaristi, a cui desidero dedicare le mie cure più profonde. Ho appreso con gioia che la Diocesi di Albano è particolarmente ricca di comunità religiose, di uomini e donne consacrati a Dio in carismi speciali e variegati: lodo il Signore per questo dono e faccio affidamento sulla vostra preghiera, specialmente su quella delle sorelle e fratelli claustrali.
La Chiesa di Albano è caratterizzata da una forte e bella pluralità, non solo nel clero e nella vita religiosa e consacrata, ma anche nel laicato che si esprime in tante forme associative e movimenti. Il mio pensiero, la mia preghiera e il mio affettuoso saluto vanno a tutto il popolo di Dio delle città e dei comuni nel territorio diocesano, alle parrocchie e alle famiglie, specialmente ai ragazzi e ai giovani, agli anziani e a tutti coloro che per qualche ragione soffrono oggi nel corpo o nello spirito e sono provati dalla malattia, dalla solitudine, dall’esclusione o dalla povertà. Mi affido fin da adesso alla vostra preghiera. Estendo un deferente saluto ai rappresentanti della vita pubblica e sociale, alle autorità civili e militari, a quanti operano nel mondo della scuola, della cultura e del lavoro, con i quali desidero condividere la preoccupazione e l’impegno per la costruzione di una società più solidale, giusta e umana.
Sono figlio di emigranti pugliesi in Germania e le mie origini sono umili. La mia formazione a Francoforte e successivamente in Italia, tra il Salento e Roma, mi hanno insegnato sin da piccolo l’apertura agli altri, la valorizzazione delle diversità, la concretezza del lavoro. Anche negli anni del mio ministero sacerdotale, specialmente come rettore del Collegio Urbano in Roma a contatto con tanti seminaristi e presbiteri provenienti da ogni parte del mondo, come anche nell’insegnamento all’Accademia Alfonsiana e all’Università Urbaniana, ho respirato l’aria dell’accoglienza reciproca, dell’entusiasmo evangelico delle giovani Chiese, dell’universalità e delle diverse culture. Vorrei rivolgere perciò il mio particolare saluto a quanti vivono anche nel territorio della Diocesi di Albano qualunque esperienza di emigrazione, di preoccupazione per il lavoro e per un futuro migliore dei loro figli, di lontananza dalle loro terre. Saluto con rispetto i rappresentanti e i fedeli che appartengono ad altre confessioni cristiane o ad altre religioni, come anche quanti non si riconoscono in nessuna religione, ma con cui ci accomuna la ricerca dell’autentico bene umano. Di tutti mi sento compagno di viaggio.
Porterò nel mio ministero nella Chiesa di Albano l’esperienza pastorale molto bella che ho fatto nella mia amata Diocesi di Nardò-Gallipoli e in terra di Puglia, nella Facoltà Teologica Pugliese. Vorrei continuare ad esprimere nel mio nuovo ministero i valori genuini che mi ha trasmesso questa terra benedetta dal Signore con la sua gente cordiale e laboriosa. Mi sento espressione del mio clero diocesano e invoco la speciale intercessione di San Giuseppe da Copertino e dei Patroni della mia diocesi d’origine. Mi saranno di incoraggiamento la memoria e l’esempio dei santi vescovi e presbiteri che ho conosciuto, ma anche di tanti laici dedicati alla preghiera e al servizio.
Ora sono chiamato dal Signore a servire la Chiesa di Albano, alla quale ho aperto il mio cuore e per la quale già sto pregando in questi giorni. Mi rallegro che in questa antica Chiesa è passata la testimonianza di tanti santi, beati e venerabili.
Li invoco tutti come intercessori per il cammino che faremo insieme, specialmente mi affido a Maria Santissima, che nella Città di Albano è invocata come Madonna della Rotonda, e ai Santi Patroni della Diocesi San Pancrazio, San Senatore e Santa Maria Goretti. La Provvidenza ha voluto che la mia nomina avvenisse nel giorno della solennità del Sacro Cuore di Gesù, a cui mi lega una particolare devozione sin da quando ero seminarista a Roma, all’Almo Collegio Capranica. Nel cuore aperto e ferito di Gesù troviamo una buona scuola della misericordia divina, della mitezza e dell’umiltà, della sollecitudine del Buon Pastore. Chiedo al Signore di far battere il mio cuore per tutti voi con gli stessi sentimenti di Gesù, che per amore si è fatto servo di tutti (cf. Fil 2, 5-11). Pregate per me e per la nostra Chiesa di Albano. Di cuore vi benedico tutti.
Vincenzo Viva,
Vescovo eletto di Albano