Cicco, Nocca e Strada: il terzetto difensivo tra i più forti della storia del calcio nettunese
Piero Nocca giocò con il Nettuno Calcio dal 1951 al 1955
Alla doppia tragedia che ha segnato la perdita in campo professionistico dei calciatori di fama internazionale Sinisa Mihajlovich e Gianluca Vialli, sono avvenute pressoché contemporaneamente le perdite in campo dilettantistico dei calciatori nettunesi Giancarlo Ludovisi e Piero Nocca. Di Giancarlo Ludovisi abbiamo scritto nel numero precedente ora, anche se a malincuore, perché dispiaciuti e addolorati per quest’altra perdita, ci accingiamo a scrivere i nostri ricordi di quest’altro esempio di lealtà sportiva e forza fisica della squadra nettunese.
Piero Nocca esordì col Nettuno nel campionato 1951-1952. Aveva partecipato meno di un anno prima con la squadra Paolo Segneri, al torneo giovanile Coppa Nettuno, riservato ai ragazzi dai quattordici ai diciotto anni. Piero Nocca aveva 15 anni. In quello stesso torneo tiravano i primi calci al pallone altri giovani che fecero una discreta carriera nel campo dilettantistico; uno di loro Adelmo Eufemi, detto Memmo, giocò addirittura in Serie A con la Lazio (il suo esordio avvenne il 1° maggio 1955) , dopo aver giocato con la squadra dell’Anzio nei campionati di Promozione e Prima Categoria dal 1951 al 1954, quando fu ceduto alla Lazio. Memmo Eufemi ha pubblicato e presentato il 5 ottobre scorso il libro “La mia vita con la Lazio”, che è la sua biografia; Eufemi indossò la maglia biancazzurra per dieci anni. Nel suo intervento, durante la presentazione, Eufemi ha ricordato anche i derby tra le squadre dell’Anzio e del Nettuno sottolineando che anche a Nettuno c’erano giocatori “meravigliosi”. In un’altra occasione, parlando di quei tempi, affermò che soprattutto tre calciatori del Nettuno avrebbero meritato di giocare in Serie A: Nello Strada, Piero Nocca e Sergio Paccarié. Piero che era il più giovane dei tre (classe 1935, come Memmo Eufemi), era davvero avviato ad una splendida carriera. Trovò subito posto in prima squadra ed esordì proprio nel derby contro l’Anzio - nelle cui file figurava anche Memmo Eufemi – vinto dal Nettuno 2 reti a 1. Era il 16 dicembre 1951; Eufemi giocò terzino sinistro, Nocca centromediano (così di definivano i ruoli all’epoca, ora difensore esterno sinistro e difensore centrale). Di quella partita abbiamo le foto (che pubblichiamo) delle due squadre schierate a centrocampo e i due sedicenni, a fianco dello storico massaggiatore Mario Ottaviani che come Cornelia, la madre dei Gracchi, sembra dire: «Questi sono i miei gioielli». L’anno successivo Piero Nocca, giocò terzino destro (difensore esterno destro) e si definì la linea difensiva: Cicco, Nocca, Strada; come un ritornello, la formazione cominciava in quel modo e s’imparava a memoria.
Una delle partite più combattute della storia delle due squadre dell’Anzio e del Nettuno, è stata giocata a Nettuno il 28 marzo 1954. La partita di andata era stata giocata ad Anzio il 13 dicembre 1953; Eufemi centromediano per l’Anzio, Nocca terzino destro per il Nettuno. Finì 0 a 0 senza tanti colpi di scena. La partita di ritorno invece fu una vera battaglia; il campo De Franceschi di villa Borghese diventò un’arena e i giocatori ventidue gladiatori. Nocca e Eufemi erano i più giovani tra i giocatori, tutti già affermati nel campionato di Promozione. Le due formazioni erano fortissime ed erano appaiate in classifica dietro le forti compagini dell’Annunziata, Latina, Fiorentini e Cassino. Dopo 10 minuti l’Anzio era già in vantaggio di due reti, in virtù di una forte partenza che colse impreparata la difesa del Nettuno. Sembrava un colpo da fuori combattimento, ma il centravanti del Nettuno Arpino segnò il primo gol alla mezz’ora di gioco, poi appena rientrati in campo lo stesso Arpino, al quale Eufemi quel giorno non riuscì a prendergli le misure, beffò di nuovo l’Anzio e portò il risultato momentaneo sul 2 a 2 , La lotta si fece furiosa con il Nettuno che premeva con tutte le sue forze e passò in vantaggio con un rigore calciato dallo specialista Sergio Paccarié, poi Oscar Leblanc l’elegante mezz’ala nettunese siglò il definitivo 4-2 per il Nettuno. Per la cronaca: 2 infortunati per l’Anzio; 1 espulso per il Nettuno e 1 espulso dell’Anzio; 3 minuti di sospensione del gioco. Piero Nocca giocò il campionato successivo 1954-’55 nella squadra del record: 25 risultati utili, minor reti subite, seconda in classifica dietro l’Atac che il Nettuno aveva battuto 1 a 0 a Nettuno e 2 a 0 a Roma. Poi si dedicò al mobilificio nell’azienda di famiglia.
Silvano Casaldi