Prova di grande civiltà dicevo, da parte di un direttore d’orchestra britannico, Daniel Harding, che però si è fatto le ossa come assistente di Claudio Abbado ai Berliner Philharmoniker.
Seguivano brani brevi e festosi: Mozart, Čajkovskij, Bellini, Bizet, Mascagni, Puccini, Rossini e Verdi. L’allegro vivace dell’ouverture del Guglielmo Tell è senz’altro l’equivalente dell’asburgico Zagadan.
Ragazzi, non so perché ma quando sento Va’ pensiero – fosse pure interpretato dalla banda dei carabinieri e dal coro dei filodrammatici di Zagarolo – mi vengono le lacrime agli occhi. E a un certo punto si è visto Daniel Harding intonare – a voce spiegata – “Oh mia patria sì bella e perduta”. Lacrime al quadrato.
Per fortuna tutto si conclude con un festoso Libiamo che attenua il pathos del Nabucco e si è prestato anche alle “esibizioni” canore del direttore Harding.
Un’ultima nota quanto alle scelte culturali della Fenice: fra le scene che comparivano su grande schermo, campeggiava l’immagine di Rudol’f Chametovič Nureev, il “tartaro volante” spentosi il 6 gennaio 1993. Da un papa emerito al più grande ballerino della storia.
Sono troppo sciovinista se dico “Venezia – Vienna: tre a uno?
Cari amici di penna
L’anno 2022 è andato a dormire per sempre, ma tutti noi stiamo ancora facendo il riassunto per provare a capire quanto male o bene abbiamo ricevuto o fatto.
Pensiamo ai nostri cari, ai nostri amici o vicini di casa, pensiamo alle persone che frequentiamo nei vari gruppi di appartenenza e ci domandiamo: Abbiamo sbagliato qualcosa? Abbiamo provocato sofferenza agli altri? Ci hanno fatto soffrire? Abbiamo sofferto per le nostre malattie o per la salute dei nostri cari o amici stretti?
Il senso della vita per me è guardare lontano dalla finestra e stare in pace con me stessa. Essere sicura di quello che ho fatto, detto e pensato.
Il mio senso della vita è abbracciare i miei figli e sentire il calore del loro corpo su di me e sapere che stanno bene.
Stare bene… Cosa vuol dire?
Avere un lavoro. Essere sposati con la persona giusta.
Amare i propri figli. Essere in salute. Essere compresi, capiti, stimati, amati.
Il senso della vita è essere importante per qualcuno e indispensabile per qualcun altro?
Quante domande e quante risposte diverse!
Il senso della vita per alcune persone è stare in salute e non soffrire, non voler pensare alla morte. Ma vivere bene è il percorso per arrivare a quel traguardo. La morte è solo la semplice conclusione del percorso di un corpo umano consumato dal tempo, dagli affetti e dai dolori.
Io non penso alla sofferenza come un mostro nero con la spada in mano, non penso alla morte come la soluzione finale per non soffrire più.
Io non ho paura della sofferenza e della morte in questo momento, forse più tardi quando sarò malata, sofferente in un letto cambierò il mio pensiero. Ma ora permettetemi di essere fatalista. Sono certa che cercare di vivere serenamente la nostra vita, senza egoismi, nell'educazione verso il prossimo, nell'affetto di chi sta vicino a noi è la formula del saper vivere. Non importa per quanto tempo.
Il senso della vita non è solo avere i soldi per le vacanze.
Il senso della vita non è solo avere salute.
Il senso della vita non è solo avere del cibo e acqua.
Il senso della vita non è solo avere un tetto sulla testa per dormire al sicuro.
Il senso della vita non è solo essere sani e non soffrire di patologie gravi.
Il senso della vita è guardarsi allo specchio e vedere la persona che io voglio essere per stare bene, senza danneggiare gli altri.
Questo è il mio senso della vita ora.
Amate il prossimo e amerete voi stessi e troverete la pace che molti popoli hanno perso.
Rita Salimbeni
YOUNG SOPHIA
Il pensiero dei giovani
Il SETTECENTO E LA MUSICA/16
di Gianluca Farulla
(La Sapienza Università ex allievo L. M. Chris Cappell College)
«Nessuno mi può costringere ad essere felice a suo
modo (come cioè egli s’immagina il benessere degli
altri uomini), ma ognuno può ricercare la felicità
per la via che a lui sembra buona,
purché non rechi pregiudizio alla
libertà degli altri di tendere allo
stesso scopo».
IMMANUEL KANT/7 (1724-1804)
Il corpo vivente e sensibile
nell’ascolto della musica è il centro vitale energetico propulsore di immensi e indeterminati significati, i quali si arricchiscono nell’alternanza tra stimoli sensoriali e le idee estetiche che suscitano affezioni (vedi Litorale precedente). Essendo predominante la sensazione corporea a dar inizio questo gioco di scambi Kant rimette in discussione la priorità della musica rispetto alla poesia.
Nell’ascolto si prova “diletto”: un fatto tutto “privato” che non alimenta quell’aspirazione all’universalità propria della bellezza.
Kant, però precisache il “diletto” provato nell’ascolto della musica non può derivare da unasensazione corporea grezza perché essendo causato dalle idee «può elevarsi fino a diventare un affetto».
La musica fa bene alla salute
Dalle osservazioni empirico-psicologiche, derivanti dagli studi antropologiciKant pensainoltre, che ascoltare musica rafforzi la percezione del benessere corporeo, cioè il «senso della salute».
«La musica e le cose che suscitano il riso sonodue specie del gioco con idee estetiche, od anche con rappresentazioni intellettuali, con le quali in fondo non si pensa niente, ma che possono dilettare soltanto per il loro variare, e nondimeno vivacemente; con questo esse ci danno a conoscere abbastanza chiaramente che l’animazione nei due casi è semplicemente corporea, sebbene sia prodotta da idee dell’animo, e che tutto il diletto di un’allegra riunione, ritenuto tanto fine e spirituale, è costituito dal sentimento della salute, prodotto da un movimento di visceri corrispondente a quel gioco. Non è il giudizio dell’armonia dei suoni o delle arguzie, che con la sua bellezza serve soltanto da veicolo necessario, ma è lo svolgimento più facile della vita corporea, l’affetto che mette in moto i visceri e il diaframma: è, in una parola, il senso della salute (la quale fuor di tali occasioni non si fa sentire) che costituisce il diletto che vi si trova, in modo che si può giungere al corpo anche attraverso l’anima servirsi di questa come di un medico di questo».
Il “movimento”
se non specificatamente definito non è trascurato in questa analisi intorno alla musica perché all’epoca di Kant,la forma della musica strumentale si confondeva con ritmi e tempi di danza popolare.
Kant, inoltre ipotizzauna profonda relazione tra musica e fenomenologia dei vissuti corporei. Nel ritmo musicale si produrrebbe una sorta di “regressione” ai movimenti primordiali della vita,basti pensare a quel senso di abbandono che una melodia può provocare similmente a una ninna nanna ascoltata nell’infanzia.
Domenica 22 gennaio 2023 – ore 16.30
L’IPNOSI RETROATTIVA
Conferenza con Michele d’Auria
COME MIGLIORARE
LA TUA VITA E
REALIZZARE TE STESSO
Non c’è alcun dubbio che l’esistenza di tutti noi si sia fatta più complicata. Il problema è che nella maggior parte dei casi, siamo noi stessi, seppur inconsapevolmente, a rendere la nostra vita difficile da vivere.
Questa conferenza i cui contenuti sono tratti dal mio libro “Vite da vivere” che illustra, con chiari esempi pratici, i meccanismi psicologici ed inconsci che costituiscono le cause principali dei nostri disagi quotidiani svelando, nel contempo, le soluzioni più facili ed immediate per migliorare la nostra vita e realizzare noi stessi.
Una conferenza per farci pensare in maniera diversa, costruttiva e conoscitiva, ma soprattutto destinata a chi vuole vedere e pensare ad una vita diversa, ma soprattutto felice.
Michele d’Auria è un Formatore di Mental Coach e di Life Coach certificato CONI, Counselor, Ipnologo certificato NGH, operatore olistico professionista ed esperto di P.N.L. (Programmazione Neuro Linguistica)
Incontro in via Venezia 16
Lido di Cincinnato - Anzio
Ogni parola necessita di sosta,
del tempo necessario a guardarla e, così, meditarla, contemplarla, meditarla ancora…
Scrivere come preghiera silenziosa, come educazione continua e costante all’ascolto
Altro succede
appena dietro la facciata;
realtà seconda,
il resto che ci porta in alto.
Voci e voci di popoli
nazioni intere di poeti
vastità di stagioni si compiono
specialmente se ascolti
se come pastore,
rumori d’altri passi
impari
a imparare.
Lello Agretti