Si ha l’impressione che stia emergendo una mentalità assolutista che rende il Mondo sempre meno democratico e meno libero
In Europa serpeggia un sentimento nazista
Serpeggia in Europa un sentimento nazista. Si muove nel sottobosco, in modo subdolo, ma le foglie si muovono al suo passaggio, e si sente già il fruscio. È già presente in più Paesi della Mitteleuropa. Si nutre di russofobia e di qualunque altra forma contraria alla propria specie. La mentalità è punitiva ed intollerante. È stato cresciuto da un contadino insano, per qualche ragione o come arma biologica a proprio interesse, e si sta moltiplicando. L’Europa è il campo destinato al serpente come habitat. L’Europa è un campo sempre più incolto, con rovi e pietre dove nidificare. Ma l’Europa sta a guardare immobile, non per paura ma perché inadatta al proprio ruolo di coltivatrice di un campo migliore. Quando se ne accorgerà sarà troppo tardi. I serpenti avranno già infestato il campo. E non sarà più possibile uscire. ...
A cosa mi riferisco? Mi riferisco alla strisciante e latente forza di intolleranza, russofobia, che è il trampolino di lancio per repressione del dissenso e punizione. Mi riferisco alla mentalità assolutista che si esprime con un pensiero dominante e che con fare prepotente impone il pensiero unico alla gente, negando il dialogo, colpevolizzando e punendo l’altrui opinione. Una mentalità che rende il Mondo sempre meno democratico e meno libero nella espressione e nelle decisioni, e con meno rispetto dell’individuo e dei valori umani. Mi riferisco ad una mentalità dove la realtà viene distorta all’Interno di una informazione distorta, per veicolare il pensiero dominante. E mi riferisco anche a quella mentalità che proprio gli USA hanno valorizzato in Ucraina con il golpe del 2014 di Piazza Maidan, utilizzando e valorizzando realtà estremiste nazionaliste presenti in loco. ...
Ed è tutta questa mentalità che si sta giustificando e diffondendo in Europa. Come? Attraverso la RUSSOFOBIA (campagna di demonizzazione della Russia portata avanti dall’Occidente nell’occidente), attraverso l’impostazione rigida occidentale nella gestione del conflitto (impostazione che ha ripercussioni sia sulla gestione militare e sia sulla gestione della società europea e della sua espressione, e che di fatto avalla, non condannandole, alcune mentalità e loro espressioni), e attraverso una campagna mediatica che ripropone l’impostazione politica europea e nazionale sulla guerra in atto, impostazione che santifica una parte e demonizza un’altra, senza un approfondimento equilibrato della situazione del conflitto. E non sempre tutto ciò ha un risultato positivo. L’impostazione rigida occidentale, in un muro contro muro reciproco, ha contribuito alla prosecuzione della guerra e purtroppo alla costituzione di profughi, ha creato una Europa distaccata dal resto del proprio continente ed una Europa sempre più dipendente politicamente energeticamente ed economicamente dagli USA. Una Europa che sta avendo ripercussioni economiche e sociali negative per sostenere una guerra ad oltranza. Una Europa con una élite politica sempre più distante dal volere della popolazione europea. E la prosecuzione della guerra amplifica tutti i fattori negativi, e, cosa più negativa tra tutte, continua a mietere vite da entrambi i fronti. Inoltre si sta diffondendo una mentalità che sta (volutamente) ucrainizzando l’Europa. Ci sono stati diversi casi di intolleranza e discriminazione in termini di russofobia negli ultimi mesi, anche in Italia, da statue imbrattate di vernice, a corsi di lingua russa sospesi, a forme di discriminazione su atleti e giocatori nelle competizioni, a richieste di non eseguire opere di autori russi, ad aggressioni verso persone. Tutto ciò è pura follia! In realtà la Russofobia, insieme al messaggio diffuso sin dall’inizio in Occidente di una “Russia pericolosa” per l’Europa e per la democrazia europea, era propedeutica a preparare la popolazione europea ad una guerra europea contro la Russia. Guerra alla quale purtroppo stiamo arrivando. Il nazismo è tante cose. Tra queste vi è l’Intolleranza, la repressione, l’odio etnico, e la Cancel Culture. E si comincia con la Cancel Culture (russofobia europea), si arriva in estremo alla pulizia etnica (quando oltre alla cultura di vuole cancellare anche il popolo) (parlo in generale) e si passa per le repressioni (liste di proscrizione più o meno pericolose) (ed ultimamente con la convinzione di una verità assoluta e di colpevolizzare chi dissente non vorrei venissero avallate anche in Italia). Quando parlo di nazismo non mi riferisco ad alcun Paese europeo come governo e né alla politica italiana. Mi riferisco però a tutte quelle mentalità e a quelle pratiche che pongono una cultura sopra ad un’altra e che sono intolleranti e discriminatorie e punitive verso un’altra cultura e verso chi dissente da un pensiero dominante, e che, per imporre tale pensiero dominante, ledono la libertà di espressione e la pluralità di informazione. Qualunque governo non esprime contrarietà contro tali procedure sbaglia, indipendentemente dal colore politico, perché non tutela i propri cittadini e né l’art. 21 della Costituzione Italiana. L’omologazione Delle Masse delle persone su di un unico pensiero o su di una unica percezione nei confronti di una situazione è fondamentale per chi vuole gestire la società ed indirizzare le masse. In questo campo svolgono (in modo consapevole ed inconsapevole) un ruolo fondamentale i mezzi di informazione. Forse è per questo che vi è in Europa una sempre maggiore volontà di controllare l’informazione e seguire la direttive che partono dagli USA, recepite in sede UE ed a cascata nei vari governi nazionali, per attuare disposizioni a contrasto di quella che qualcuno chiama (anche erroneamente) “disinformazione”, volontà che potrebbe correre il rischio di tradursi in futuro, se non attuata correttamente, in censura a danno della libertà di opinione e della pluralità di informazione e delle fonti. Il tutto nel democratico Occidente che si batte a livello internazionale per la “difesa della democrazia”. Un risultato dal sapore assurdo!
Un altro pericolo che L’Europa si potrebbe trovare ad affrontare nel prossimo futuro, è la nascita di un Terrorismo Europeo Di Matrice Neonazista. Tale terrorismo sarebbe l’espressione di un sentimento neonazista degenerato che si vuole imporre ed esprimere o che ha visto la repressione dei propri valori. Tale sentimento, ancora innocuo, è già presente in alcuni Paesi della Mitteleuropa con cellule e forze non ancora forti ma che se si organizzassero in rete potrebbero dare vita ad una organizzazione, e creare danni, o colpire anche con azioni attuate come dai lupi solitari del precedente terrorismo che l’Europa ha subito di altra matrice (islamica) e colpire in ordine sparso. Il terrorismo è una forma di guerra, purtroppo. Il terrorismo è legato al fanatismo e sovvenzionato da interessi che non c’entrano con il fanatismo ma che lo utilizzano. Il contrasto ad una qualunque forma di terrorismo su suolo europeo può avvenire solo con la collaborazione delle intelligence dei Paesi europei e del continente europeo, (e di chiunque altro volesse, da oltreoceano o da altri luoghi, “realmente” aiutare, ovviamente). Una Europa sempre più condizionata da altri interessi esterni, oppure una Europa smembrata e non coordinata, sarà in grado di affrontare questo ipotetico futuro grave problema di un terrorismo europeo di matrice neonazista? Anche questa eventuale e remota possibilità di terrorismo europeo sarebbe l’espressione di quel serpente che l’Europa stessa involontariamente sta contribuendo a costruire e a diffondere, giustificando di fatto alcune mentalità e loro espressioni. Intanto la Guerra prosegue. Proseguono le vittime e prosegue la follia collettiva di una situazione pronta a deflagrare, che nel mentre modifica mentalità e crea alla Europa danni sociali ed economici. E prosegue anche la diffusione di una mentalità sempre più intollerante ed opprimente, e russofobica. Mentalità che anche se non può certo essere ancora paragonata al nazismo, potrebbe contribuire a diffonderne il seme. Ma forse qualcuno vuole proprio questo. Perché tutto questo? È un’arma biologica impropria? Sfuggirà alle mani del contadino? Il contadino sa già che tanto il campo sarà bruciato quindi non sarà un problema la presenza dei serpenti che prima avranno fatto, in simbiosi con il contadino, i suoi interessi? O sono propedeutici per il loro ripopolamento perché continueranno a essere utili al contadino? E soprattutto, come si può evitare tutto ciò? L’europa non sta facendo gli interessi europei. L’interesse europeo è l’equilibrio Geopolitico del continente europeo, equilibrio geopolitico che si ottiene con il dialogo tra i popoli, con la correttezza nella valutazione e nella gestione delle problematiche presenti, e con il rispetto reciproco. Cose che non sono sempre state attuate in Occidente nel recente passato. Se l’Occidente riuscisse a riconoscere (e le conosce bene) le proprie colpe, degli USA, della UE, e della Ucraina, che hanno contribuito a creare le condizioni per lo scoppio del conflitto, si capirebbe anche che il Negoziato è la scelta migliore ed anche la più giusta. Ma l’Europa si cala sempre al solo volere assolutista ucraino che esclude qualunque forma di negoziato. E L’equilibrio geopolitico e la Pace non si ottengono con la politica del muro contro muro, della escalation e della prosecuzione della guerra ad oltranza. La attuale Gestione Europea del conflitto tra Ucraina, ormai portato tra Occidente e Russia, rappresenta il peggiore fallimento politico e diplomatico europeo, e sarà anche il peggiore fallimento economico europeo. E sarà anche il fallimento democratico europeo, se l’Europa si trasformerà in una istituzione che al proprio interno esprimerà una mentalità sempre più assolutista, dominante, invadente, repressiva contro il dissenso, che non tiene conto del volere del proprio popolo, e basata sulla divulgazione di una informazione (Mainstream) sempre più omologata e controllata. Il tutto perché qualcuno deve mantenere il potere in Europa e gestire le menti delle persone europee, ignari granelli di terra di un campo europeo sempre più incolto, frastornato dal vento, sempre più isolato, recintato di filo spinato. Il problema è che in quel campo c’è un solo proprietario terriero, contadino insano, e tanti servi della gleba, senza cultura e senza cervello. Adatti a zappare. O semplicemente zolle.
Angela Ambrosi