Sarà presentato a Sanremo “Legate da un sottile filo rosso”
Il libro di Anna Silvia
Per la scrittrice nettunese Anna Silvia Angelini il 2023 inizia con una sorpresa.
Il suo libro, “Legate da un sottile filo rosso”, sarà presentato a Casa Sanremo, l’area hospitaly della manifestazione canora in programma a febbraio durante il Festival di Sanremo, giovedì 9 Febbraio la scrittrice, presso Casa Sanremo Writers, avrà l’occasione di portare alla ribalta la sua pubblicazione edita da Bertoni.
Imprenditrice culturale e sociale il suo percorso è sempre stato focalizzato sui temi della responsabilità sociale e pari opportunità, promuovendo e organizzando manifestazioni culturali di alto spessore, Anna Silvia Angelini è autrice della Bertoni Editore.
Il libro parla di storie di Donne uscite dalla violenza che si susseguono a ritmo incalzante ma con grande sensibilità.
“E’ un sottile filo rosso che lega ogni donna attraverso i secoli, miti e le generazione ad una storia diversa; quella in cui la donna era una creatura sacra- - ha raccontato l’autrice -. La donna al centro del mio libro, arricchito di riflessioni di altre donne contro la violenza di genere, grazie anche alle immagini della pittrice Simona Battistelli”. La prefazione è ad opera della giornalista Rai Vittoriana Abate, mentre la post-fazione è affidata alla consigliera di parità Monica Brandiferri.
Per la scrittrice di Nettuno è un’opportunità per mettere in luce il suo libro, per il quale vi sarà il sostegno della Proloco di Nettuno.
Sicurezza ad Anzio
Ad Anzio è stato adottato in questi giorni l’atto amministrativo che stanzia 50.000 euro (40.000 Regione e 10.000 euro Comune) per l’affidamento dell’implementazione del sistema di videosorveglianza al centro cittadino e nelle zone limitrofe, per contrastare il fenomeno dello smaltimento illecito dei rifiuti e per un adeguato controllo del territorio. Si tratta di un provvedimento concreto, con un finanziamento già erogato all’Ente Comunale, che consentirà il collegamento del sistema di videosorveglianza con il Comando della Polizia Locale e con le Forze dell’Ordine.
Allo stesso tempo, su preciso indirizzo della Commissione Straordinaria, il Comune di Anzio ha adottato tutti gli atti per richiedere i fondi stanziati dal decreto sicurezza urbana del Ministero dell’Interno, attraverso un articolato progetto di estensione della rete di videosorveglianza, pari a 125.000 euro, nei quartieri cittadini più sensibili.
Comune di Anzio
Alla scoperta dei segreti e dei tesori nascosti del fiume alle pendici dei Monti Lepini
Lungo il Cavata dal Monticchio
Ci inoltriamo nell’oasi naturale alle pendici dei Monti Lepini e OLIM PALUS, è la parola simbolo che ha caratterizzato il luogo del Latium Vetus, a sud di Roma, attraversando nel tempo la preistoria, l’antica Roma, la storia dei Papi e le città di fondazione con la Bonifica Pontina. Un vasto territorio che si poteva considerare l’Amazzonia d’Italia, modello di una natura rigogliosa e incontaminata, anche se la palude con la malaria, “maligna e perniciosa” causava mortalità. Dai primordi della storia, all’alba dell’umanità, sono riaffiorati, qui, segni tangibili lasciati dall’uomo come: il sito preistorico dell’Arnalo dei Bufali, a Ceriara di Sezze, dove è stato scoperto un dipinto rupestre dell’Homo Sapiens il suo primo autoritratto denominato “Uomo a Phi”, per la somiglianza con la lettera greca, come pure,nell’ex Cava Petrianni, a Sezze scalo, ci sono ancora oltre 400 orme di dinosauro lasciate impresse nel fango fossilizzato, risalenti a 95 milioni di anni fa. Ma questa è anche una terra d’acque rigogliose e sorgive, in un territorio sorprendentemente ricco e ancora naturale. Siamo lungo il corso del Cavata, uno dei fiumi principali della Pianura Pontina, senza dubbio, il più integro. Nasce ai piedi di Sermoneta dove laghi, collinette e sorgenti sulfuree gli danno origine per giungere al Foro Appio e scorrere nel Canale Linea-Pio VI, quindi scendere sino a Terracina, costeggiando la via Appia.Ci imbarchiamo in canoa dal Fosso Padoni, quello che un tempo era il “Porto” fluviale di Sulmo, oggi Sermoneta.
Un angolo del Cavata dove gruppi di canoisti hanno l’approdo per gite ecologiche a remi lungo il fiume, in una atmosfera letteralmente fuori dal tempo. Poche decine di metri più a nord del “Porto” si trova la “Sorgente” del fiume, ai margini del Monumento Naturale Regionale Acque Sorgive di Monticchio.Lungo il corso del fiume si staglia l’antica Torre di avvistamento normanna o della Vittoria, che svetta esile sin dal Medioevo, ergendosi da quello che un tempo era un piccolo colle roccioso, il Monticchio, pian piano eroso per fornire la pietra per la costruzione delle strade, delle opere edili e per le strutture idrauliche della Bonifica Pontina. E come non ricordare che a pochi chilometri da qui c’è la realtà nazionale del Giardino di Ninfa nella sua rara bellezza botanica con la Torre medievale e il Lago? Luoghi a dir poco incantevoli dove l’antica Appia pedemontana, fin dall’epoca Repubblicana, collegava le antiche “Cora, Norba, Sulmo, Setia e Privernum”, lungo il fondovalle. Qui c’era il sito, detto della Taverna dell’Alcione o Antica Posta e poco più avanti, su una piana del monte, vi era accampata una legione di soldati romani sotto il console Antonino Pio, Lungo il fiume si possono ancora vedere i resti del mulino “Mola di Santa Maria”, risalente all’anno 1200.
La storia narra che di qui passò Leonardo da Vinci, verso il 1514-1516, perché chiamato dal papa Leone X a risolvere il problema delle paludi. Ispirati dal Genio fiorentino, i nobili Caetani di Sermoneta, in seguito, trasformarono l’antico mulino nella cosiddetta “Macchina dell’Acqua”, ovvero, riempiendo una Cisterna di 16.000 litri e utilizzando una ruota a pale girevoli e due stantuffi, fornirono l’acqua fin sopra il paese sermonetano, a 230 mt di dislivello per 2,5 km di distanza: un’opera unica e straordinaria per quei tempi. Nella parte larga ai bordi del fiume Cavata, si estende un lungo tappeto vegetale che, variopinto e sospeso sull’acqua, è il facile riparo di animali anfibi e dove la fanno da padroni, anche, il “Tuffetto”, un piccolo volatile con la testa piumata che si tuffa nascondendosi sott’acqua al minimo rumore e la “Gallinella”, che depone le uova su nidi galleggianti appoggiati sui rovi. Sono 17 le specie di uccelli con 15 roditori e mammiferi che abitano il fiume. Il paesaggio è incantevole, sullo sfondo in alto svetta il Castello e il paese di Sermoneta e a destra, la vista imponente della “Torre dell’Acqua Puzza”, l’antico Presidio militare e “Castrum Romano” dell’Acqua Putrida per il controllo, alla “Sorgente Catena”, della via pedemontana verso Napoli.
Dopo aver superato isole galleggianti naturali che si spostano sospinte dal vento, ritornando sul fiume principale, passiamo sotto il ponte in ferro della linea ferroviaria Roma-Napoli, mentre da lontano assistiamo agli svolazzi di centinaia di uccelli acquatici, tra cui un paio di esemplari di Aironi cenerini e del Falco pellegrino, che cogliamo fotograficamente in volo. Più avanti, il paesaggio, sull’argine destro del fiume, cambia completamente. In controluce, con il sole verso il tramonto, si staglia una sagoma nera e scura, di torri e tralicci metallici, tra una cascata d’acqua riflettente. E’ la sagoma dell’ex fabbrica farmaceutica Bristol, ora CordenPharma, costruita 50 anni fa,a ridosso di terreni che, per gran parte, sono ancora a coltivazione biologica. Il “Contratto di Fiume”, che si vuole proporre da parte di Enti e Comitati locali, dovrà impegnare anche le industrie ad una maggiore sostenibilità ambientale.Un patrimonio naturalisticoe storico-culturale, d’importanza regionale, che va assolutamente tutelato e protetto.
Testo e foto di Gianni Loperfido