ISRAELE CONTRO PALESTINA
lontane radici di un attuale conflitto
di Francesco Bonanni
L’illustre Medievalista professore Franco Cardini ha evidenziato che il Vicino Oriente è stato anche nel passato una “polveriera” in quanto vi convergevano le Grandi Religioni, le Grandi Fedi, i Grandi Commerci provenienti dall’Estremo Oriente. Inoltre vi confluivano le Grandi Linee della Politica internazionale che era anche un Politica Militare, vedi le Crociate. Un vero e proprio conflitto tra una parte del Mondo Musulmano e una parte del Mondo Cristiano.
Cardini raccomanda però che non bisogna generalizzare perché non si trattò di uno scontro tra la Cristianità e l’Islam. Difatti, oltre ai confronti bellici non s’interruppero i commerci che veicolavano idee, invenzioni e libri.
La dimostrazione è la stessa Battaglia di Lepanto del 1571, che è stata erroneamente fatta passare come la Cristianità vincente nei confronti dell’Islam. Quanto di più errato. Difatti a Lepanto contro lo Schieramento Cristiano, formato da galee spagnole, veneziane e papali, maltesi, genovesi e savoiarde, vi era quello musulmano nel quale combattevano anche le galee del Re di Francia, grande avversario del Sovrano spagnolo.
Inoltre da ricordare che il musulmano Scia di Persia, all’epoca un gran personaggio a livello di un Carlo V, era alleato dei Cristiani contro il correligionario Sultano Ottomano.
Anche il conflitto tra lo Stato di Israele e la Popolazione Palestinese, priva di un proprio Stato, non è motivata da contrasti di natura religiosa, ma da ragioni puramente politico-territoriali che risalgono alla stessa Costituzione nel 1948 dello Stato Ebraico.
Ma le radici di questa guerra, che tante vittime ha provocato nel tempo tra i due Popoli, sono molte più antiche. Risalgono a circa duemila anni fa quando nel 70 d.C. con la distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio ad opera dell’Imperatore Tito, gli Ebrei non ebbero più una Patria per cui vagarono per tutta Europa. Un esodo conosciuto come “La Diaspora”.
Solo uno sparuto gruppo di Ebrei rimase nella propria terra soggetta a numerose dominazioni: da quella dei Romani a quella dei Bizantini, degli Arabi, dei Crociati, degli Ottomani ed infine degli Inglesi che dalla Società delle Nazioni ebbero nel Primo Dopoguerra il Mandato sulla Palestina.
A seguito delle diffuse ghettizzazioni e ancor peggio delle secolari persecuzioni subite soprattutto in Occidente, gli Ebrei sentirono il bisogno di avere dopo duemila anni una loro Patria nella quale potersi sentire sicuri e protetti senza però precisare dove poterla stabilire. A questo scopo nel 1897 per iniziativa del giornalista austro-ungarico Theodor Herzl fu costituito il Movimento Sionista.
A tale legittima esigenza la risposta dell’Inghilterra fu decisamente ambigua.
Difatti mentre nel 1916, in piena Guerra gli Inglesi avevano garantito agli Arabi, in cambio di un loro aiuto contro gli Ottomani, il diritto ad un loro Stato Autonomo, nell’anno successivo il Ministro degli Esteri del Governo inglese Arthur Balfour promise agli Ebrei la costituzione di un “Focolare Nazionale” (National Home) in Palestina, territorio ormai abitato da vari secoli da Popolazioni Arabe.
Focolare Nazionale che si è purtroppo trasformato in un Focolaio Internazionale.
Difatti, quando l’ONU approvò la Risoluzione 181 (concordata tra Usa e Urss) che prevedeva la costituzione in Palestina sia di uno Stato Israeliano che di uno Stato Palestinese, una Coalizione di Paesi Arabi attaccò il NeoStato Ebraico.
Fu un conflitto che, per vari motivi, vide vincitore lo Stato di Israele. Ne seguirono altri con lo stesso risultato.
Mentre nel tempo lo Stato Israeliano, non solo si è consolidato ma addirittura si è ampliato, quello Palestinese, per responsabilità delle grandi Potenze Europee nonché degli altri Stati Arabi e soprattutto della stessa ONU non ha mai visto la luce, con la conseguenza di un perenne stato di instabilità pericoloso per la stessa Pace Mondiale e purtroppo quello che sta avvenendo in questi giorni ne è il triste e drammatico frutto.
Grazie a te sono viva
di Rita Salimbeni
Le labbra morbide sfiorano il velluto rosso, non è stoffa è
sangue che scorre per le strade.
Gli occhi tristi bagnati da lacrime nere, sporcate dalla terra
e sul viso righe nere che fanno solchi che scivolano sul collo.
Il povero corpo vestito di stracci rotti e impolverati si trascina tra i mattoni, tegole, tubi e sassi.
Nell'aria odore acre di gas e in gola sapore di terra e fumo e tu guardi lontano nella disperata ricerca di un volto amico che ti possa aiutare.
Tu gridi aiuto-o-o!
Tu gridi come puoi, ma la voce non esce, rimane nella pancia, per la fame è piatta e gorgoglia come il calpestio degli scarponi dei soldati che ti passano vicini.
Tu zitta, la paura attanaglia la gola e fingi di essere morta.
Ora sola, rannicchiata sui ruderi della tua casa bombardata ti lasci cadere come un sacco vuoto. Ancor di più come un gomitolo arruffato sporco che non serve a nulla.
È mattina, è l'alba di un nuovo giorno, apri gli occhi e distrutta dai dolori non credi ai tuoi occhi, vedi il cielo, sei ancora viva e i soldati non ci sono più.
Non puoi alzarti, gambe e braccia non rispondono ai tuoi comandi, inerme stai aspettando la fine, ma passa accanto a te un pompiere, ti vede, sente un piccolo lamento, si ferma e ti tocca per vedere se sei viva.
Allora i miracoli esistono! L’uomo si abbassa e ti prende in braccio, ti sorride, ti parla, ma tu non senti, hai il frastuono delle bombe ancora nelle orecchie, ma gli sorridi timida, e finito l’incubo, ti porterà in ospedale. Sei salva.
Grazie pompiere, tu come tanti nelle guerre, nei terremoti, alluvioni sei il principe del bene, sei l’angelo della vita, grazie a te sono viva.
Una delle tante donne salvate ti ringrazia.
Ardea 13 ottobre 2023
YOUNG SOPHIA
Il pensiero dei giovani
HO BISOGNO DI NULLA
Veloce o ti sfuggirà,
svelto o non avrai più tempo,
corri o lo lascerai scappare.
Cos’è che cerchiamo?
Siamo alla ricerca di una felicità superficiale,
avvolta da una nebbia materialista.
Ingoiamo pillole di banali novità nel tentativo
di sapere.
Rincorriamo il coniglio bianco della calma,
nella caotica monotonia giornaliera.
Cerchiamo noi stessi in lontananza,
correndo in ogni direzione.
Poi ci fermiamo.
Ci guardiamo intorno.
Ascoltiamo.
Soltanto adesso sappiamo che non ci occorre
nulla.
Bianca Corsi
Alunna del IVM del Liceo Musicale
“Chris Cappell College” di Anzio