A Villa Sarsina la Prima Commissione regionale ed alcuni membri della Commissione parlamentare antimafia con i Commissari di Anzio e Nettuno
Chi dice audizione, chi dice passerella
Coloro che hanno a cuore le sorti del Comune di Anzio seguono con apprensione l’evoluzione di quanto accade nel governo della città. Con apprensione e con imbarazzo per essersi trovati a far parte di una comunità marchiata come contaminata gravemente da attività mafiose. “Permeata e condizionata dalla malavita organizzata” come recita il Decreto del Presidente della Repubblica del 23 novembre 2022. Spero di non essere il solo a definire estremamente grave quanto accaduto e spero che i cittadini indignati ed imbarazzati possano avere contezza di quanto è accaduto e, a partegli atti criminali di vari tipo ipotizzati, conoscere i nomi di coloro che avevano eletti a rappresentarli nell’amministrazione del Comune e che sono destinatari di condizionamento che equivale a dire di azione corruttrice. Quanto meno al fine di non rieleggerli in una prossima elezione.
Ma, non mi stanco mai di ripeterlo, i giudizi non sono opinioni e non possono derivare da trasmissioni televisive anche se alcuni fatti testimoniali offrono evidenze inconfutabili ma che solo un Giudice deve valutare e sanzionare. In un’atmosfera nella quale il processo, che è in corso a Velletri e di cui nessuno, a livello di stampa locale, fornisce sintesi, continua a sciorinare eventi malavitosi ma in cui nessun rappresentante “sciolto” e stato chiamato a rispondere, i cittadini possono continuare a domandarsi, in buona fede, “perché è stato sciolto il Consiglio Comunale?” e “quali sono le azioni concrete in atto per risanarlo”. Il 14 novembre la Prima Commissione Regionale del Lazio, presieduta dall’On Flavio Cera, accompagnata da membri della CommissioneParlamentare anti mafia e da altre autorità, ha audito i Commissari Speciali di Anzio e di Nettuno. Finalmente uno spiraglio per capirne di più. L’uffico stampa della 1 Commissione Regionale invitava le testate regionali a un “punto stampa” nella sede comunale di Villa Sarsina ad Anzio. L’invito era rivolto a tutta la stampa locale presente in rete ed in distribuzione cartacea di Anzio e Nettuno. La nostra testata chiedeva l’accredito del sottoscritto e di Marco Mandelli, che collabora saltuariamente col Litorale e che è molto attivo nell’ambito dell’associazionismo che si occupa dei rapporti fra attività ambientali e malavita organizzata. Alle 10 circa, mezz’ora prima dell’inizio dell’evento, di fronte al portone lato mare di Villa Sarsina tutti comandanti delle forze dell’ordine, nelle loro sfavillanti uniformi, erano in attesa che cominciasse l’audizione . Con la lettera di accreditamento ci siamo presentati all’addetta stampa della prima Commissione Regionale, una giovane, graziosa ed educata signora con la lettera di accredito e ci siamo sentiti rispondere che l’accesso era solo autorizzato a giornalisti iscritti all’albo. Fatto decisamente sorprendente e privo di una giustificazione logica e ne tanto meno legale.
La gentile responsabile spiegava che si trattava di una ragione di protocollo di sicurezza. Come se Travaglio o Capezzone siano persone più sicure ed affidabili di tanti badilanti della notizia che tengono in vita la rete di informazione regionale in Italia. Nel caso specifico che mi riguarda il diniego era rivolto a persona che ha speso una vita professionale a garantire la sicurezza della gente. Insomma Vittorio Feltri, in cima al gotha del giornalismo italiano, non i pinco pallini qualunque Franchi e Mandelli, avrebbe ricevuto il rifiuto a partecipare perché non iscritto all’Albo dei Giornalisti. Dopo l’intervento del Direttore Responsabile del Litorale si sbloccava la situazione ed il sottoscritto veniva ammesso. Ammesso anzi no, perché per ragioni che non comprendo ad un’audizione parlamentare che, si badi bene, non era chiamata a discutere argomenti coperti da secreto di Stato, viene vietata alla stampa. L’alternativa era quella di attendere nella saletta di ingresso alla villa per un comunicato che sarebbe giunto dopo due o tre ore. Abbiamo creato un’altra alternativa e siamo andati via. Il giorno dopo mi arriva copia della sintesi degli interventi redatta nel merito, che riporto integralmente a beneficio dei nostri lettori ma che, di fatto lascia del tutto integri tutti i dubbi e le perplessità.
“Basta ai finti buoni legati alla criminalità organizzata, il nostro compito è quello di essere intransigenti contro una situazione incancrenita dagli anni ‘70 ad oggi in questi territori”. Chiara Colosimo, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia lo ha dichiarato in apertura dell’audizione tenuta nella sala Consiliare di Villa Sarsina a Anzio martedì mattina 14 novembre.La riunione, tenuta a porte chiuse, è stata convocata dalla prima Commissione - Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Flavio Cera congiuntamente con la Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dalla deputata Chiara Colosimo.Presente anche il presidente del Consiglio regionale Antonello Aurigemma.Flavio Cera nel ringraziare tutte le persone presenti rappresentanti delle istituzioni e forze dell’ordine ha ribadito che “la Regione Lazio non abbandona i territori in difficoltà e che non è possibile tollerare zone franche, quella di stamattina è un fatto storico che testimonia la nostra vicinanza a questi territori e ai cittadini dei comuni di Anzio e Nettuno”.Il prefetto commissario straordinario del comune di Nettuno, Antonio Reppucci, dopo aver ringraziato i presenti ha detto che da un anno svolge questo incarico dopo il lavoro svolto dalla commissione di accesso che ha fatto una prima “fotografia” della grave situazione.
“Oggi c’è bisogno di un risveglio e consapevolezza da parte dei cittadini, noi come commissione abbiamo bisogno di avere degli interlocutori attivi, il coraggio e la volontà non ci mancano. Non stiamo svolgendo l’ordinaria amministrazione ma anzi risolviamo i problemi e progettiamo il futuro. Certo - ha sottolineato Reppucci - la situazione finanziaria non è rosea e questo dato ci porterà a prendere decisioni conseguenti. Qualcuno diffonde la notizia che questi comuni andranno al voto in primavera, ma è una sciocchezza non corrisponde al vero”. Il prefetto Antonella Scolamiero, commissario straordinario del comune di Anzio ha confermato la situazione descritta da Reppucci con l’unica differenza che Anzio non presenta una situazione finanziaria preoccupante come quella di Nettuno. Si sta lavorando anche sull’organigramma della dirigenza e del personale comunale, ma è sulla collaborazione dei cittadini che puntiamo, sono spesso silenti e diversi di loro sono stati minacciati in diversi modi.
Poniamo massima attenzione sugli appalti. Chiediamo di darci gli strumenti per lavorare più spediti”. Il senatore Giorgio Salvitti: “Non siamo venuti a fare passerella ma per essere vicini a questi territori. Va fatto un lavoro in profondità nelle scuole e nelle coscienze dei cittadini. Il Palazzo San Macuto, sede della commissione Parlamentare Antimafia, è aperto per ascoltare e accogliervi al fine di approfondire le problematiche che riscontrate”.
Il senatore Cafiero De Raho ha detto che la presenza storica della criminalità in queste zone risale agli anni ‘60 e ‘70 con amministratori comunali legati alle cosche. Penso che il commissariamento debba dare l’immediato segno del cambiamento. E i commissari esprimono richieste di intervento precise ai ministri e al Governo. Il territorio va bonificato e allontanati gli artefici che hanno creato l’attuale situazione”. Il senatore Walter Verini ha invocato “certezza dei tempi nel lavoro dei due commissari prefettizi per rigenerare la struttura e non si voterà nei due comuni a maggio. C’è una cittadinanza antimafia che aspetta testimonianze, su questa si deve agire per incrementarla”. La deputata Chiara Tenerini: “Ci dispiace quando si allude che questi incontri sono passerella, personalmente sono partita questa mattina molto presto dalla Toscana per essere qui oggi. L’azione della mafia è proprio quella di minare la democrazia e la lotta contro la criminalità organizzata va fatta anche con la cultura e la consapevolezza”.
Sono intervenuti i rappresentanti delle forze dell’ordine: Gloria Citoni, della Polizia di Stato; Alessandro De Palma, dei Carabinieri; Cristiano Simonitti, della Guardia di Finanza che ha illustrato gli interventi finora svolti. Il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, ha ringraziato tutti i presenti, in particolare le forze dell’ordine per il lavoro che svolgono.
“Siamo chiamati a fare scelte consapevoli e responsabili, verso le quali non ci tireremo indietro, anzi il nostro compito è quello di individuare persone capaci ma per fare questo abbiamo bisogno di creare anticorpi ad Anzio e Nettuno contro la criminalità organizzata”.
Sono intervenuti: l’Assessore regionale Luisa Regimenti; i consiglieri regionali, Eleonora Mattia; Giorgio Simeoni; Adriano Zuccalà; Eleonora Berni. Presenti i consiglieri regionali Marta Bonafoni e Maria Chiara Iannarelli.
Audizione o passarella?
Sergio Franchi