Al cinema Astoria è iniziata la trentaduesima edizione fino ad inizio estate
Riparte “La dolce vita”
Quella di martedì 21 novembre è la terza rappresentazione della Rassegna cinematografica dell’annualità 2023-2024 organizzata dal cineclub ‘La dolce vita’. Si tratta della trentaduesima annualità, un appuntamento che, come tutti gli anni, si protrarrà fino all’inizio dell’estate; per adesso la programmazione prevede un primo ciclo di 10 titoli ogni martedì ore 16,30-18,30-20,30 (salvo alcune modifiche d’orario dovute alla lunghezza del film programmato).
Gli spettacoli, come gli anni passati, sono al cinema Astoria di Anzio. Quattro sono i titoli italiani, poi inglesi e francesi, ma anche un film della cinematografia mongola (una vera curiosità: il delizioso “L’ultima luna di settembre, proiettato il 14 novembre).
Anche quest’anno il pubblico è tornato ad essere numeroso, come lo era prima del covid e come lo è sempre stato da quando questa iniziativa culturale d’eccellenza: 32 anni fa ha avuto inizio.
Ciò è la sconferma di un luogo comune che parla di crisi del cinema. Sicuramente la concorrenza delle piattaforme, delle tv e di altri presidi multimediali, hanno comportato un ridimensionamento della quantità di pubblico nelle sale. Le sale di quartiere di un tempo sono quasi del tutto scomparse, le folle domenicali sono quasi un ricordo (anche se non poche sono le iniziative che intendono ripristinare, soprattutto nelle città, le vecchie sale, come occasione civile di socialità e aggregazione attraverso progetti culturali tematici).
Lo specifico estetico-artistico-culturale attuale del cinema mi sembra quanto mai denso di novità e originalità: emergono cinematografie nazionali inedite: il cinema mongolo, iraniano, sudafricano, indiano….segni di una vera e propria globalizzazione artistico -culturale alternativa (pars construens) alla globalizzazione economica, dei mercati e dei conflitti bellici.
D’altro canto il cinema italiano si propone con coraggio. Intelligenza niente affatto residuale rispetto il sistema multimediale.
Emergono nuovi attori, sceneggiatori, registi, si sperimentano nuovi generi e tendenze, mentre il pubblico va sempre più differenziandosi e specializzandosi nei gusti e nelle scelte- Insomma il cinema che è stato (ed è) maestro di vita per intere generazioni, continua ad esserlo rinnovando la sua connaturata pedagogia fatta di magia e di immaginifico. Il cinema è arte. E l’arte con la bellezza possono ancora salvarci nonostante tutto.
Giuseppe Chitarrini
Angeli e Demoni al Sangallo
Molti artisti hanno risposto all’invito dell’Associazione ‘CittàInsieme’per partecipare alla Mostra di pitture e disegni che si terrà nelle sale del Forte Sangallo dal 5 al 10 dicembre.
Si tratta di ‘Angeli e Demoni’ e durante la settimana di esposizione altri avvenimenti si susseguiranno nel pomeriggio, molto apprezzati perché improntati su temi culturali ad ampio respiro. Ogni evento, ad ingresso libero, inizia dalle ore 17:00.
Martedì 5 dicembre verrà ripetuto ‘Omaggio a Calvino’, già tenutosi nel Centro Anteo di Anzio il 18 novembre, con la partecipazione di Paola Leoncini, del Presidente Claudio Tondi e del giornalista Sandro Vaggi.
A cento anni dalla nascita del grande Autore, giornalista e scrittore, dotato di un’ironia raffinata, si riproporranno brani tratti dalle sue principali opere.
Mercoledì 6 dicembre: “Mo’ vene Natale’, racconti sull’imminente Natale, con la magia delle musiche in tema, raccontati da Fiore Leveque.
Giovedì 7 dicembre il prof. Clemente Marigliani presenterà: ‘Maria, la donna nel Vangelo e nell’Arte’, alla vigilia della festa dell’Immacolata Concezione.
Venerdì 8 tornano i ‘Poeti Estinti’ con “Angeli e Demoni in Poesia”. Sotto la guida di Maurizio Stasi, i ‘Poeti Estinti’ interpreteranno loro opere (racconti e poesie) scritte per l’occasione.
Sabato 8, Francesco Bonanni presenterà: ‘Il Barocco e non solo’, proponendo il ‘600, un secolo magico in ogni forma di arte.
Si ricorda che l’allestimento scenografico della mostra è curato da Silvana Maltese e Leonardo Leonardi.
Rita Cerasani
Piazze di spaccio allo Zodiaco
Nelle scorse settimane le associazioni scriventi avevano denunciato la pericolosità delle piazze di spaccio dello Zodiaco, la diffusione sui territori di Anzio e Nettuno dello spaccio del crack e le gravi conseguenze sanitarie, sociali e di ordine pubblico, che lo stesso sta determinando. Nell’area del quartiere Zodiaco di Anzio stiamo assistendo allo sviluppo di un sistema criminale che gestisce una delle piazze di spaccio-nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e in particolare dell’arma dei carabinieri- che sta dimostrando una particolare attitudine a costituire e sradicare il controllo del territorio attraverso la violenza e la minaccia. Tutto questo in un contesto territoriale e sociale dove la ‘ndrangheta e le camorre, nonostante i colpi subiti, giocano un ruolo di spicco. Questi sistemi criminali vanno affrontati, sotto il profilo repressivo, con gli strumenti della normativa antimafia; sotto un profilo preventivo e, più in generale, costruttivo, nelle zone come il Quartiere dello Zodiaco, è necessario un grande investimento sociale, culturale ed educativo, la presenza costante della parte sana delle istituzioni per tutelare tutti i cittadini onesti che subiscono quotidianamente soprusi e ingiustizie e per far sì che le nuove generazioni possano iniziare ad immaginare un’alternativa fatta di giustizia. Nei prossimi giorni scriveremo al Prefetto di Roma e al commissario dell’INPS per chiedere che gli appartamenti non assegnati allo Zodiaco vengano affidati agli aventi diritto per iniziare ad istaurare un circolo virtuoso, come, ad esempio, gli appartenenti alle forze dell’ordine.
Edoardo Levantini
Pres. ass. coordinamento
antimafia Anzio/Nettuno
Irene Giusti
Pres. Reti di giustizia –
Il sociale contro le Mafie
Claudio Pelagallo
Referente Rete No Bavaglio
Liberi di Informare
L’approfondimento dell’ avvocato Alessandra Lupi
Ads matrimonio
L’Amministrazione di Sostegno (AdS) è una misura di protezione per persone fragili. Si rivolge a coloro che, per infermità o menomazione, siano impossibilitati a provvedere ai propri interessi, anche solo parzialmente o temporaneamente, per iquali verrà quindi nominato un amministratore, col compito di sostenerlinello svolgimento di quelle attività giuridiche che non riescono a svolgere in autonomia. Si tratta di uno strumento piuttosto flessibile, che perimetra le attribuzioni dell’amministratore in funzione delle specifiche necessità della persona fragile (c.d. amministrato o beneficiario), limitandone la capacità d’agire nella minore misura possibile. Ricordo che la capacità d’agire è l’attitudine di una persona a compiere atti giuridici, con i quali si acquistano diritti o si assumono obblighi Tale attitudine si acquista con la maggiore età e si conserva fino alla morte, salvi i casi di incapacità previsti dalla legge.
La nomina dell’amministratore di sostegno spetta al giudice tutelare, su richiesta del beneficiario stesso oppuredei suoi parenti entro il quarto grado, degli affini entro il secondo grado, del coniuge, del convivente, dell’unito civilmente o del Pubblico Ministero. Sempre il giudice tutelare, in relazione al grado di autonomia del beneficiario e delle sue specificità, indicherà e circoscriverà i poteri dell’amministratore: quali atti può compiere in nome e per conto del beneficiario, per quali atti deve invece solo assisterlo, la durata dell’incarico, eventuali limiti di spese, la periodicità con cui l’amministratore deve riferire al giudice dell’attività svolta etc.. I compiti dell’Amministratore potranno riguardare sia la cura del beneficiario, ad esempio la scelta di cure mediche, sia gli aspetti economico patrimoniali, quali ad esempio la gestione di beni e l’amministrazione delle sue finanze. La misura si presta quindi ad essere adeguata e disegnata sulle necessità del beneficiario, valorizzando le sue residue autonomie.
Ma fino a che punto possono spingersi i poteri dell’amministratore di sostegno? Può impedire all’amministrato il compimento di atti personalissimi quali il matrimonio? La Corte di Cassazione, pronunciandosi sul punto nella recente ordinanza n. 27691 del 2 ottobre 2023, risponde al quesito ricordandoci, anzitutto, che il beneficiario di AdSnon è un incapace e non possono pertanto estendersi ad esso le norme dell’interdizione, tra le quali si annovera il divieto di contrarre matrimonio. Per cui, “tutto ciò che il giudice tutelare, nell’atto di nomina o in successivo provvedimento, non affida all’amministratore di sostegno, in vista della cura complessiva della persona del beneficiario, resta nella completa disponibilità di quest’ultimo. Ciò deriva non solo dalle finalità della legge (di valorizzare le capacità residue e di sostenere, più che limitare), ma anche dall’intento del legislatore di mantenere volontariamente sfumati i contorni tra capacità ed incapacità di agire, in quanto l’assolutezza di tale dicotomia non appare più adeguata a spiegare le innumerevoli situazioni che conducono all’apertura del procedimento di amministrazione di sostegno”. Pertanto se il giudice tutelare non aveva previsto alcuna limitazione alla sua facoltà di contrarre matrimonio, l’amministrato resta libero di sposarsi. La corte di Cassazione, inoltre, chiarisce che il divieto di contrarre matrimonio può essere disposto dal giudice tutelare per il beneficiario di AdSsolo in circostanze di eccezionale gravità, quando sia conforme all’interesse dell’amministrato stesso. In tali casi, il matrimonio contratto da quest’ultimo nonostante il divieto può essere impugnato da lui stesso o dall’amministratore di sostegno, non anche dai terzi, non potendosi richiamare la disciplina dell’interdizione.
In conclusione, la risposta al quesito sopra formulato deve essere rinvenuta nel decreto di nomina o in altri eventuali provvedimenti successivi.
Il giudice tutelare, in funzione del caso concreto, dovrà bilanciare due esigenze; da un lato la necessità di garantire e proteggere le libertà attinenti alla dimensione esistenziale dell’individuo, quale quella di sposarsi, dall’altra la necessità di tutelare un individuo fragile rispetto ad un vincolo da cui conseguono plurimi effetti giuridici. Solo in casi eccezionali, quando corrisponde al suo interesse, il giudice tutelare può negare al beneficiario di AdS il diritto di sposarsi.
Avv. Alessandra Lupi
Se avete domande su questo argomento potete scriverle all’indirizzo mail studiolegaleal@virgilio.it. L’avv. Alessandra Lupi riceve a Lido dei Pini e Roma, previo appuntamento telefonico ai numeri 06.9178201–3496358027. (#iltaccuinogiuridicodellavvalessandralupi @alessandralupiavv)