Il fenomeno della bande giovanili risale alla prima Guerra
Microcriminalità
Il fenomeno delle bande giovanili non è un fenomeno dei nostri tempi, è un aspetto delle realtà marginali urbane fin da prima della guerra, iniziato a essere studiato da sociologi e criminologi statunitensi fin dagli anni venti soprattutto a Chicago. In questi ultimi anni, soprattutto in concomitanza dell’esplodere della pandemia (in concomitanza, si badi bene, e non a causa), il fenomeno ha raggiunto livelli qualitativi e quantitativi allarmanti, con la complicità esiziale dei social media. Si dirà quindi che tutto il mondo è paese e che quello che accade in questi ultimi anni a Nettuno accade in tutta Italia e in tutto il mondo. Questo è quasi del tutto vero, però gli studiosi stanno attenti a definire una banda anche in relazione al contesto e all’ambiente circostante: la banda -che è un gruppo ‘del noi’- agisce ed interagisce all’esterno, in relazione al gruppo ‘degli altri’ e alle caratteristiche locali. Nettuno non è certo una comunità educante (una gemeibildungs), anzi immersa, da oltre un ventennio, nel processo di ‘metropolitanizzazione’, non è nemmeno più una comunità e neanche più una società omogenea, ma una società complessa, differenziata, in continua mutazione sociale economica urbanistica, terziarizzata, senza un profilo cultural-identitario, predominante (se si esclude, forse, l’attività edilizia), in perenne mutazione e transizione.
I rapporti e le relazioni basate su legami informali e primari (parentela, amicizie, vicinato…), ormai sono un ricordo e non esistono luoghi di esercizio dell’opinione pubblica locale, spazi di aggregazione (la stessa piazza principale non funge più da agorà, luogo di incontro, ma è ridotta ormai a strada di scorrimento), le istituzioni da anni non programmano politiche culturali specificatamente indirizzate ai giovani, non ci sono sale cinematografiche, biblioteca ecc. Il centro storico è completamente gentryficato e ridotto a un chiassoso centro gastronomico. Evidentemente non bastano le parrocchie, le società sportive, le associazioni culturali che pure esistono e resistono fra non poche difficoltà.
Tutto questo a commento di un ‘fattaccio’ di cronaca locale accaduto pochi gg fa, quando quattro ventenni che, in centro, seduti su una panchina alle 22 circa (quindi non un orario antidiluviano), sono stati aggrediti e malmenati da una ventina di ragazzi un po’ più giovani, probabilmente minorenni e ridotti molto a malpartito: un setto nasale rotto e non solo. Un ‘fattaccio’ allarmante, che indica un salto di livello della microcriminalità da strada, che da uno stato pulviscolare, destrutturato e istintivamente predatorio (nei riguardi di un qualsiasi simbolo di status: telefonino, giubbotto firmato, braccialino…), passa all’aggressione orientata e in maniera quasi organizzata e premeditata, composita e strutturata, magari con l’intervento di minori non abitanti a Nettuno. Insomma un salto quantitativo che è anche qualitativo, inquietante che non fa stare tranquilli adolescenti e genitori, abbassando la stessa qualità della vita e impedendo l’esercizio sereno della libera cittadinanza, della socialità e in una cittadina -per giunta- che si vuole turistica e balneare. L’agibilità e la fruizione libera del territorio è un bene che dovrebbe essere scontato in una società civile, purtroppo, dopo gli episodi che si succedono a cadenza settimanale, non è così (io stesso, con i miei figli, domenica 25 settembre, tornando a casa dopo aver votato, non mi sono trovato solo per un pelo al centro della sparatoria di via R. Livatino).
La diffusione del fenomeno in tutta Italia non deve esimerci dal mettere in campo – a livello locale- strategie di contrasto, è sciocco dire: “…tanto succede dappertutto…”; occorre invece che le istituzioni intervengano non solo sul versante delle misure repressive, securitarie e di controllo, (che andrebbero incrementate) ma anche sul piano preventivo, educativo e formativo. Oltre il meritevole lavoro quotidiano dell’associazionismo che dicevamo occorre che tali associazioni siano elementi di una eventuale politica culturale, supportate, implementate e messe in rete. Anche nella dimensione ‘social’ e digitale, occorre porre in campo azioni e misure di controllo e contrasto insieme a interventi informativi, educativi e preventivi. La microcriminalità non è da sottovalutare o da derubricare a ragazzate o ad atti di bullismo, anche se quest’ultimo può, a volte, costituire per un singolo soggetto particolarmente deprivato, una fase d’esordio a forme di devianza criminosa. Spesso, come vediamo in molte città con alta presenza del crimine organizzato, l’azione microcriminale cammina parallela a quella macrocriminale, spesso e volentieri, a differenza di quel che accade in geometria, i percorsi paralleli si toccano e si integrano con effetti devastanti sul singolo e su tutto il contesto sociale.
Giuseppe Chitarrini
La prematura scomparsa di Vittorio Valiante, sempre in prima linea sul territorio
Ci mancherai tanto Vittorio
Purtroppo ci ha lasciato Vittorio Valiante. E’ volato in cielo lasciandoci orfani della sua squisita gentilezza, della sua affabilità, ecortesia. Un vero gentleman d’altri tempi, di quelli che sono rari come le mosche bianche. Era Presidente da tanti anni del Comitato di Quartiere ‘Cretarossa Nettuno Levante Scacciapensieri’ da lui fortemente voluto e portato avanti con tanti sacrifici, tanta abnegazione, senza mai lamentarsi, contattando i Sindaci ed i Commissari Prefettizi che si sono alternati al governo della Città di Nettuno. Simpatico a tutti, gioviale, disinteressato, pronto sempre a soddisfare le necessità dei cittadini di tutto il territorio. Ci si poteva rivolgere a lui per ogni disservizio e, se poteva, incontrava i preposti e cercava di risolvere le problematiche che gli venivano evidenziate.
Nell’ultimo periodo, nonostante le sofferenze ad un braccio, ha continuato ad accudire con amore la moglie, sempre con solerzia. All’ultimo saluto al Santuario di Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti, c’erano proprio tutti, a partire dai Commissari Prefettizi, parenti, amici, conoscenti, il Comitato di Quartiere. Ci mancherai tanto Vittorio, con te se ne è andato per sempre un personaggio di Nettuno, serio, responsabile, disponibile, ognora presente in ogni manifestazione che rivalutasse il territorio. Ricordo che da alcuni mesi mi chiamavi: «La mia salvatrice» perché quest’estate, venendoti a trovare, ti stavi lamentando per i forti dolori ed ho chiamato l’ambulanza ed i parenti. Ciao Vittorio, amico mio, che gli Angeli ti accolgano tra le loro schiere.
La tua ‘Penna di Fuoco’
Dacia Maraini ad Anzio
Continua il progetto lettura alla scuola media Virgilio. Un nuovo incontro si è tenuto nella mattina di mercoledì 25 gennaio nell’aula magna del plesso di via Goldoni a Lavinio. La scrittrice e saggista Dacia Maraini ha fatto visita all’Istituto e incontrato i ragazzi delle classi terze.
Ad accoglierla il saluto del Dirigente scolastico Enrico Raponi che si è detto onorato di una simile opportunità per la comunità di Anzio 5. L’incontro, reso possibile grazie all’impegno della professoressa Lucia Gigliotti, è stato coordinato dalle docenti Anna Rachele Stilla e Laura Casella, referenti del progetto lettura,
I ragazzi hanno partecipato con rispetto ed entusiasmo; le classi 3E, 3A e 3D hanno presentato delle attività su alcune tra le più celebri opere della scrittrice. Toccanti le letture tratte da “La lunga vita di Marianna Ucria”, romanzo storico del 1990 vincitore del premio Campiello, e dal testo teatrale “Passi affrettati”. Entrambi i momenti hanno aperto delle riflessioni sulla condizione delle donne e sulle storie che le vedono ancora oggi vittime di violenze. Non poteva mancare l’omaggio a Pier Paolo Pasolini, che la stessa Maraini ha voluto ricordare nella sua ultima pubblicazione in forma epistolare “Caro Pierpaolo”.
Nel corso dell’iniziativa letteraria alcuni alunni delle classi 3H, 3G e 3E hanno rivolto alla scrittrice delle domande sul suo percorso formativo, professionale e artistico.
L’evento è stato allietato anche da momenti musicali, grazie all’esibizione del coro d’Istituto (classi 2H e 3H) diretto dalla docente Maria Ausilia D’Antona.