Il solito teatrino del politicamente corretto con chiacchiere e pochi fatti
I 100 giorni di Gualtieri
Anzio non è provincia di Roma ma, a sottolineare il destino comune che lega la Capitale alla città in cui nacque e visse il suo imperatore più chiacchierato Lucio Domizio Enobardo al secolo Nerone, essa è parte di Roma città metropolitana. E’ come parte di quella che in Inghilterra si chiama la Greater London ed in Francia Paris Metropole e, vista la situazione,per un portodanzese chi si vuole occupare di problemi ambientali, il connubio non appare molto conveniente. Sono anni che mi sento dire da amici e parenti che vengono a visitarci “Roma è la città più bella e più sporca tra le capitali occidentali”, sfortuna vuole, inoltre, che le persone che ci vengono a visitare abitino in prevalenza, in Svizzera ed in Danimarca dove chi getta una carta di caramella in strada viene arrestato e fucilato sul posto. Sono convinto che l’amministrazione di una città non sia un fatto che dipende dall’ideologia di chi l’amministra ma esclusivamente dalla grinta e dalla capacità di chi è responsabile della gestione dei servizi urbani.
Quella di Sindaco è l’unica carica elettiva di grande significato popolare; il sindaco è il monarca della città perché è titolare di tutte quelle attività che la legge gli permette di delegare tutte o in parte a persone di propria fiducia. Per questo, dopo ogni elezione, da anziate di fatto e romano nel cuore, spero che si inverta il degrado che attanaglia la Città Eterna da decenni. Così con l’elezione di Roberto Gualtieri, anche se avrei visto Carlo Calenda come più adatto per quell’incarico, ho fatto subito il tifo per un suo trionfante successo come nuovo sindaco. Dopo il disastro generato da chi quel ruolo aveva ricoperto prima di lui, Gualtieri era atteso ad una prova di fuoco e non ci si poteva attendere grandi miglioramenti nei primi 100 giorni e nemmeno l’annunciata “grande ripulita” della città che fu promessa “per fine anno” 2021. Ma di anno ne è terminato un altro e le difficoltà, peraltro note perché endemiche, non servono più a giustificare i ritardi in quella che, per un grosso agglomerato urbano è in assoluto l’attività più complessa: quella della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Un mio amico, maligno ma informato, mi ha propinato un boccone amaro: “si dice che si sta pensando di modificare il simbolo dei gemelli che si allattano dalla lupa sostituendo quest’ultima con un cinghiale”.
Si dice “il sindaco ci sta mettendo la faccia” ma le malelingue ribattono che per organizzare un servizio così complesso in un contesto molto degradato più che la faccia bisognerebbe metterci la testa e le persone giuste. I manuali del buon manager ed il libro del buon senso imporrebbero, a chi deve gestire un sistema complesso con grossi risvolti tecnici ed organizzativi, di chiamare a farlo persone di grandissima capacità logistica e di una buona conoscenza dei sistemi e meccanismi tecnici che dovrà impiegare. Chi ha chiamato il Sindaco di Roma quale responsabile dell’Ambiente: Sabrina Alfonsi. Chi è? Stralcio dal suo Curriculum politico come riportato dalla stampa. Nata nel 1966 a Roma, diplomata al liceo classico Mamiani, si laurea in Lettere e Filosofia alla Sapienza con indirizzo in Antropologia Culturale, Fa politica nel 1 Municipio.
A giugno del 2013 è stata eletta per la prima volta presidente del Municipio I con quasi 34.000 preferenze, dopo aver gestito le deleghe alla Scuola e alle Pari Opportunità dal 2006 al 2009. Nel 2016, mentre al Campidoglio saliva Virginia Raggi, insieme a Francesca Del Bello, era l’unica a riconquistare il Municipio con oltre 31.000 preferenze. Dal 2010 al 2013 ha fatto parte dell’esecutivo romano del Partito Democratico con il ruolo di responsabile del settore Scuola. Con tutto il rispetto verso la signora Alfonsi non credo che abbia il profilo di grande professionalità e di altissima capacità per risolvere il grandissimo problema dei rifiuti e dell’immane degrado ambientale di Roma. “Una grande emozione confrontarmi con deleghe complesse, grandi sfide che sono le sfide del nostro futuro” ha dichiarato l’Assessore Alfonsi sul suo profilo Facebook. “Non guardiamo all’emergenza ma guardiamo al futuro!”. Un approccio bizzarro considerando che Roma è sommersa di rifiuti adesso e che resta preda di un degrado assoluto e quindi si trova in piena emergenza oggi, non nel futuro. Le buone intenzioni dell’assessore non sono in discussione anche se permane il dubbio che l’incarico le sia stato affidato per il suo seguito elettorale e non per le sue capacità; quello che non si può mettere in dubbio è che Roma resta in preda ad un degrado ambientale che è solo velleitario e piuttosto stupido pensare di combattere con un inceneritore che si chiama così perché trasforma i rifiuti in cenere, tanta cenere, del tipo di quella che non si può nemmeno nascondere sotto il tappeto. Marciapiedi del centro infestati da erbacce, mucchi di mondezza negli angoli dove restano per settimane, resti di giacigli notturni in prossimità delle stazioni testimoniano anche mancati interventi sociali. Nelle zone periferiche la situazione ambientale resta quella lasciata dalla Raggi. Vecchi e sgangherati cassonetti sono spesso mangiatoie per ratti, cani, gatti, cinghiali e gabbiani che hanno lasciato la lontana spiaggia di Ostia per stabilirsi nel più accogliente ambiente cittadino. Insomma 100 giorni non hanno inciso e non lo ha fatto nemmeno 500 giorni e la credibilità resta un altro sogno tradito. Invece di una dirompente azione che sarebbe dovuta partire dal reinventare AMA e terminare con un piano di differenziata a tutta oltranza si è caduti nella trappola di un lassismo endemico delle strutture comunali romane e dei tempi di sempre; affidando ad una macchina bruciarifiuti un messaggio di salvezza che resta effimero e che diventa un altro messaggio di ingerenza nell’hinterland della capitale. Un’altra occasione mancata.
Sergio Franchi
Iniziativa della Commissione straordinaria di Nettuno
Associazioni convocate
E’ intendimento di questa Commissione Straordinaria incontrare alle ore 17 del 2 febbraio p.v. presso la Sala Consiliare del Comune di Nettuno, le associazioni culturali, sportive, sociali ed ambientaliste che operano sul territorio per un esame di tematiche e criticità, in un’ottica di strutturazione di iniziative che si affianchino proficuamente all’azione comunale, per promuovere e valorizzare ulteriormente le vocazioni di questa realtà che presenta indubbiamente elementi di forza, come la bellezza, la storia, la cultura ma anche di debolezza, con carenze di taluni servizi, conseguenti all’inadeguatezza della pianta organica comunale e all’insufficienza di risorse economiche.
Un confronto ed una riflessione con i rappresentanti del variegato mondo associativo, espressione di tante e diverse sensibilità, può costituire il percorso virtuoso per realizzare progetti, elaborare idee derivanti dalle esperienze varie, pubbliche e private.
L’incontro sarà l’occasione per conoscere le realtà associative del territorio, per raccogliere contributi ed apporti provenienti dal mondo associativo, in un contesto di partecipazione democratica, seria, profonda e remunerativa, rafforzandosi in tal modo anche il rapporto fiduciario
“Comune-Cittadini”, che sicuramente non può limitarsi al momento dell’espressione del voto, ma deve camminare secondo il famoso motto kennedyano: non chiederti quello che il tuo Comune può fare per te, ma interrogati su quello che tu puoi fare per il Comune, soprattutto in un momento di grande difficoltà, come quello che Nettuno sta vivendo, dopo i noti fatti che ne hanno determinato il Commissariamento.
Siamo consapevoli e convinti che in questo territorio ci siano tantissime belle realtà associative, questo abbiamo subito percepito, che vogliono collaborare con il Comune e che vogliono profondere passione ed energia per innalzare il livello del confronto e della partecipazione democratica, nel rispetto di ruoli e responsabilità individuali e collettive.
Il Comune è la casa del popolo, la casa dei cittadini, non solo di chi, maggioranza e opposizione o commissari, si trovi temporaneamente ad amministrarlo.
Confidiamo in una partecipazione massiccia e fortemente propositiva per gettare le basi di una collaborazione per programmare eventi di vario spessore e su vari temi, da realizzare nel corso dell’anno, sempre tenendo conto dello spirito comunitario e delle tradizioni locali, anche datate, che hanno contrassegnato la storia millenaria della comunità nettunese.
La Commissione Straordinaria
(Giallongo - Reppucci -
Infantino)