Il sodalizio San Michele all’evento di Nettuno
Ordine Templare
Luce e Storia a Nettuno: La Commandera di Aprilia del Sacro Ordine Templare San Michele onora il “Pellegrinaggio Penitenziale Giubilare Diocesano”.
Nettuno, 16 Ottobre 2025 - Una nota di solenne e storica presenza ha arricchito il toccante “Pellegrinaggio Penitenziale Giubilare Diocesano “chi ama non Uccide”, svoltosi ieri sera lungo il suggestivo tragitto tra la Parrocchia Santa Barbara e il Santuario Madonna delle Grazie e Santa Maria Goretti di Nettuno. Tra i partecipanti, che hanno ascoltato le potenti testimonianze di Rosamaria Scorese e Giovanni Battista Bachelet, la Commanderia del Sacro Ordine Templare San Michele
Con un profondo senso di devozione e rispetto, i membri dell’Ordine hanno sfilato portando in alto la propria insegna, un vessillo che è diventato un vero e proprio faro di spiritualità e tradizione.
La bandiera, ondeggiando dolcemente nella sera, ha mostrato i colori storici templari, evocando un legame millenario con i valori di fede, carità e difesa.
Il momento clou della loro presenza è stato l’innalzamento della Sacra Croce Patente Rossa, simbolo inequivocabile dell’Ordine e della sua missione di servizio e testimonianza cristiana. Questo potente emblema, stagliandosi contro il cielo di Nettuno, ha marcato la ferma presenza della Commandera di Aprilia, sottolineando il loro impegno non solo a conservare la memoria storica, ma anche a vivere attivamente la propria spiritualità nel tessuto comunitario e diocesano.
La partecipazione del Sacro Ordine Templare San Michele non è stata solo una rievocazione storica, ma una tangibile espressione di fede in un contesto di preghiera e penitenza, in sintonia con lo spirito giubilare dell’evento. Hanno offerto un contributo visivo e spirituale che ha rafforzato il significato profondo del pellegrinaggio, ricordando a tutti i presenti come la storia della Chiesa sia intessuta di cavalieri e devoti che hanno dedicato la loro vita a ideali superiori.
Un plauso alla Commandera di Aprilia per aver saputo unire il fascino della tradizione templare all’umile servizio di una processione diocesana, rendendo la serata di Nettuno un momento ancora più memorabile e significativo. La loro presenza è stata un vivido promemoria del fatto che l’antica chiamata alla fede e all’onore risuona ancora oggi, potente e vitale.
Il terzo articolo di Giuseppe Chitarrini sui censimenti dal 1951 a quello del 2011 nella Città del Tritone
Storia della popolazione di Nettuno
Breve storia della popolazione di Nettuno, dal censimento del 1951 a quello del 2011. (1951, 1961, 1971, 81,91, 2001, 2017)
Censimento del 1971
Le rilevazioni socio demografiche di Nettuno, relative al censimento del 1971 ci danno una popolazione totale residente di 24811 unità ( di queste le femmine sono12630); quasi 800 sono le presenze dei non residenti;in totale abbiamouna densità di 347 unità per Km2 (nel 1961 la densità era di 261).L’aumento complessivo è considerevole: oltre 6000 unità, dovuto non solo al saldo naturale fra nascite e morti, ma anche alla migrazione ormai da ogni parte d’Italia e anche -minima- dall’estero, mentre nei censimenti precedenti la migrazione era quasi esclusivamente proveniente dalle aree dell’entroterra laziale. Circa 13000 persone sono infratrentenni cioèhanno dai 35 aa in giù: una popolazione giovane, in età lavorativa e riproduttiva, ancora prodotto del boom delle nascite, iniziato negli anni immediatamente successivi al dopoguerra fino ai primi anni 60. La fascia d’età dei nuovi nati (0 -5 aa) è di 2490; nel 1961 era di 2345, però va tenuto conto che Nettuno dieci anni prima contava 18620 abitanti, quindi in percentuale, si può parlaredi un leggero rallentamentoe le fasce d’età infantili e giovanili restano predominanti, un declino che comincerà a farsi rilevante negli aa 80, quando le fasce d’età giovanili inizieranno quella decrescita che al giorno d’oggi si è fatta preoccupante (la fascia 0 -5 aa al censimento dell’81 sarà di 2190 a fronte di una popolazione totale aumentata a oltre 29000 residenti).
La struttura della popolazione nettunese degli aa 70 assume una fisionomia non tradizionale: la piramide delle età non ha più una base larga (che raffigura le fasce d’età infantili e giovanili) per poi restringersi alla sommità dove sono rappresentate le età più anziane. Negli anni 70 tale rappresentazione piramidale si trasforma: la base si restringe (diminuzione nelle fasce d’età giovanili), il vertice si allunga a indicare l’aumento dell’età e il prolungarsi della vecchiaia. La città attraversa una fase di profonda trasformazione: si va facendo meno tradizionale, più moderna con un processo di urbanizzazione significativo: il flusso immigratorio aumenta rispetto quella dei decenni passati, è diversa nel senso che non proviene più dai piccoli centri dell’interno, ma coinvolge l’Italia intera, aumenta la popolazione nel suo totale con un incremento della differenziazione sociale e professionale. Nettuno si pluralizza, la socialità quotidiana passa dai rapporti primari, parentali, di vicinato faccia a faccia, basati sulla reciprocità informale, a rapporti di tipo ‘contrattualistico’, formale: la realtà locale va trasformandosi in una realtà sociale ‘di massa’. L’economia si terziarizza (più commercio e uffici, meno agricoltura), gli appezzamenti di terra vicini alla cintura del perimetro urbano vengono inghiottiti dal cemento e dall’asfalto, viene inaugurata una sorta di circonvallazione cittadina (via Diaz e poi via La Malfa).
La densità edilizia aumenta un po’ dappertutto, ma in particolare lungo la zona litoranea: Scacciapensieri, la passeggiata del lungomare che peraltro è stata privata della suggestiva area dello ‘Scoglio Orlando’, tombato da una distesa di sabbia bituminosa (1965) sulla quale doveva sorgere il porto turistico di Nettuno che, fra alterne vicende, vedrà la luce 20 anni dopo. Il centro e il lungomare (scompaiono di villini d’ispirazione liberty) da un’edilizia di un certo tipo passano a un’edilizia intensiva e conessa, collateralmente. si sviluppa anche un certo tipo di piccolo artigianato: idraulici, elettricisti, falegnami… Aumenta il commercio, i negozi di prossimità e, nella seconda metà dei 70 cominciano a vedersi anche i grandi negozi e supermercati. Nettuno ha tre sale cinematografiche e (con relative arene estive) più un’arena estiva aperta da giugno a settembre e una bella, fornita biblioteca pubblica creata dal comm. Porfiri. Oltre all’edilizia e il commercio, abbiamo un incremento del turismo soprattutto di ‘villeggiatura’ in appartamento, e una crescita dell’area industriale nell’estrema periferia, nelle grandi aree di conurbazione con Anzio ed Aprilia, con la proliferazione di aziende e capannoni non più solo di piccole-medie dimensioni, ma anche grandi e di portata internazionale (un esempio per tutti la ‘Massey Ferguson’).
Giuseppe Chitarrini
(I dati numerici sono di fonte Istat e sono estratti dal mio: “Nettuno a memoria. Un’autobiografia fra comunità, società e società complessa” Edizione Fusibilia 2020 (introduz di U. Magnanti)
Il progetto “Attiva Mente Insieme”
È stata presentata il 16 ottobre, presso Villa Sarsina, la nuova iniziativa dedicata all’invecchiamento attivo Attiva–Mente Insieme, cofinanziata dall’Unione Europea e dalla Regione Lazio, con il patrocinio dei Comuni di Anzio e Nettuno.
Il progetto è promosso dalla Cooperativa Sociale Massimiliano Kolbe, in collaborazione con l’APS Con_tatto e la Cooperativa Sociale Benessere Onlus.
Ad aprire la conferenza sono stati i sindaci Aurelio Lo Fazio e Nicola Burrini, che hanno evidenziato l’importanza di un progetto che guarda al futuro senza dimenticare le radici: “Il mondo va avanti e gli anziani non devono restare indietro - hanno affermato -, ma essere parte viva della comunità”.
Il presidente della cooperativa Kolbe, Piero Procida, ha illustrato a grandi linee le azioni previste, sottolineando il valore della prossimità: le attività si svolgeranno infatti anche nei tre centri anziani del territorio, dove gli over 65 diventeranno protagonisti attivi di percorsi culturali, sociali e di benessere.
In collegamento telefonico, l’assessore regionale Massimiliano Maselli ha rimarcato come Attiva–Mente Insieme rappresenti un modello virtuoso di collaborazione territoriale: oltre alla costituzione dell’ATI, il progetto coinvolge numerose realtà locali, a testimonianza della sua forza inclusiva e della qualità che ne ha decretato la vittoria del bando Insieme per Fare. Maselli ha poi lodato l’operato dei servizi sociali del Piano di Zona e auspicato la nascita di un consorzio stabile tra enti per il futuro.
La logopedista Sara Cardinale, tesoriere dell’APS Con_tatto, ha posto l’accento sul valore della rete e delle collaborazioni territoriali, ricordando anche l’esperienza condivisa con Anffas Anzio e Nettuno e la partecipazione di partner come l’associazione sportiva Eroica, che curerà la motricità funzionale.
“È fondamentale lavorare in ottica intergenerazionale e promuovere il benessere bio-psico-sociale, perché la salute dell’individuo passa anche attraverso le relazioni”, ha sottolineato.
Il progettista Reginaldo Olivastro ha poi illustrato nel dettaglio le azioni previste e i requisiti per i 30 anziani che potranno partecipare ai laboratori e alle attività di gruppo, mentre Roberto Clavari, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Anzio, ha presentato i servizi già attivi sul territorio - dal PUA al PIS - e le nuove iniziative, come la circolare che permetterà agli anziani di raggiungere più facilmente i centri di aggregazione.
Clavari ha concluso il suo intervento con una poesia di Ada Luz Márquez, “Disse la vecchia guaritrice dell’anima”, ricordando che “non fa male la testa, fanno male i pensieri”, invitando tutti a riflettere sul potere curativo della mente e delle relazioni.
In chiusura, Rita Pollastrini, dei Servizi Sociali di Anzio, ha condiviso alcuni dati Istat sull’invecchiamento della popolazione, auspicando che Attiva–Mente Insieme sia solo l’inizio di un percorso stabile di welfare territoriale.
Tra domande, sorrisi e saluti, la presentazione si è trasformata in un momento di partecipazione autentica: un segnale forte di una comunità che sceglie di camminare “attivamente insieme”.
Si ringrazia la presenza di Marzia De Lorenzo per la collaborazione all’evento, della consegna floreale ai presenti e le fotografie dell’evento.