Il Tar del Lazio ha annullato gli atti messi in campo dal Comune di Aprilia
Ecoimballaggi: condannato il Comune
Dopo il sequestro che due anni fa ha interessato il sito di stoccaggio presso la zona industriale, il proprietario dell’area che ospitava la Ecoimballaggi rischiava di essere l’unico a dover pagare i costi della bonifica. Una decisione impugnata davanti al Tar del Lazio, che con la sentenza del 22 febbraio scorso ha dato ragione al privato, disponendo l’annullamento degli atti messi in campo dal Comune di Aprilia, al quale viene contestata l’assenza del requisito di urgenza che figura invece all’interno dell’ordinanza sindacale del 28 agosto 2020. Un iter che risale al 29 gennaio 2019, quando l’area fu sequestrata dalla Polizia Locale in ragione dell’ingente quantitativo di rifiuti contenuti sia all’interno dei capannoni sia depositati sul piazzale, ben oltre i quantitativi autorizzati. Nei mesi successivi al sequestro, il comune di Aprilia si adoperò per giungere alla bonifica dell’area: attraverso una prima ordinanza sindacale ingiunse al Gruppo Eco Imballaggi di agire per la predisposizione degli interventi di messa in sicurezza del fondo e prevenire il rischio di incendi e inquinamento ambientale.
Dopo la caratterizzazione effettuata da Cogea srl e la classificazione dei rifiuti, con l’ordinanza sindacale del 28 agosto 2020, è stato intimato al ricorrente Gian Silvio Lanfri quale comproprietario dell’area di provvedere alla rimozione dei rifiuti ivi presenti, con una ulteriore sollecitazione dall’amministrazione civica il 2 ottobre 2020. Secondo il Tribunale Amministrativo il ricorso è fondato e quindi meritevole di accoglimento.
“Sotto il profilo procedimentale- osserva il collegio- in caso di abusivo abbandono di rifiuti, la comunicazione prevista non è un adempimento strumentale alla sola partecipazione del privato, ma è anche essenziale per assicurare un’adeguata istruttoria ai fini dell’accertamento delle reali responsabilità. Pertanto, si ritiene di aderire all’orientamento giurisprudenziale per cui è illegittima l’ordinanza sindacale ex 192, d.lgs. n. 152 cit. cit., con cui si ingiungono la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti, nonché la bonifica e messa in sicurezza dell’area interessata, che non sia stata preceduta dalla comunicazione di avvio del relativo procedimento al soggetto interessato, risultando così violato il diritto di questi alla partecipazione, anche al fine di poter dimostrare l’assenza del requisito soggettivo del dolo o della colpa e delle effettive responsabilità per l’abusivo deposito di rifiuti.
Ciò premesso, dalla lettura del provvedimento e nonostante l’avvenuta caratterizzazione del sito, non si evince una particolare motivazione circa la sussistenza di una qualificata urgenza di provvedere alla rimozione dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi, sì che non appare giustificata la pretermissione delle garanzie partecipative nei confronti del comproprietario del terreno, estraneo all’esercizio delle attività che hanno dato luogo al fenomeno di abbandono di rifiuti cui si intende sovvenire.
Né, in senso contrario, giova al Comune di Aprilia la circostanza di aver inviato all’odierno ricorrente la corrispondenza indirizzata a Gruppo Eco Imballaggi s.r.l. prima dell’emissione del provvedimento avversato, atteso che nessuna delle note citate dall’Amministrazione nelle proprie difese ha mai avuto per specifico oggetto la comunicazione individuale a G.S.L. dell’avvio di un procedimento amministrativo a suo carico, volto ad ingiungergli il ripristino dello stato dei luoghi”.
Mancanze all’interno dell’istruttoria che hanno portato alla condanna del Comune e all’annullamento degli atti emessi nei confronti del comproprietario dell’area.
Francesca Cavallin
Continua a crescere il numero che scelgono Aprilia
Aumentano gli stranieri
Continua a crescere seppur lentamente, il numero di stranieri che scelgono Aprilia come loro città di adozione, stabilendo la residenza e lavorando nei vari ambiti. Dati che, come accade ormai da qualche anno, confermano un trend. Cresce ancora di qualche punto percentuale la comunità rumena, che conta ad oggi 4.916 persone, rappresentando il 53,5% degli stranieri presenti sul territorio di Aprilia, nonché la seconda comunità più numerosa della Provincia dopo la città di Latina. Significativo anche il dato relativo alla comunità indiana, con 1481 persone al 1° gennaio 2022, pari al 15,92% del totale, seguita dalla comunità bengalese con 179 persone pari all’1% del totale, contando la quarta comunità più popolosa della provincia di Latina.
Sono sicuramente gli immigrati dall’Europa orientale a rappresentare la parte più consistente degli stranieri che soggiornano sul territorio di Aprilia con una percentuale pari al 65,15%: in particolare persone provenienti dall’Ucraina (1,90%), da Moldova (1,86%), dall’Albania (1,58%), dalla Polonia (1,20%), dalla Bulgaria (1,14%), ma significativa è anche la componente asiatica che incide per un 21,84%: oltre che dall’India e dal Bangladesh, tra gli apriliani d’adozione ci sono cinesi 1,47%, pakistani (1,43%), filippini (0,35%).
Per quanto attiene alla componente africana, questa incide nel totale per un 9,46%. Si tratta principalmente di immigrati dalle regioni del Maghreb, in particolare dalla Tunisia (1,53%) e dal Marocco (1,26%), ma anche dalla Nigeria (1,06%), dal Senegal (1%) e da Capo Verde (0,88%). Meno incisiva la presenza di stranieri provenienti dal Sud America (3,5% del totale), ma in questo caso le comunità più corpose provengono da Brasile (0,81%), Ecuador (0,67%), Perù (0,58%) e Venezuela (0,34%).
All’anagrafe al 1° gennaio 2022, risultavano residenti 9.194 stranieri, che rappresentano il 12,4% della popolazione totale della città di Aprilia. Una porzione consistente, che incide anche sull’abbassamento di un indice di invecchiamento della popolazione abbastanza elevato, dal momento che dal dato aggiornato risultano soggiornare 130,7 anziani ogni 100 giovani. Il motivo va ricercato nelle caratteristiche delle persone che scelgono di spostarsi dal loro paese di origine. Prevalentemente si tratta di uomini o di giovani coppie che si allontanano in cerca di fortuna e che una volta raggiunta una stabilità mettono su famiglia. Non è un caso se la maggiore concentrazione riguarda la fascia d’età che va dai 25 ai 50 anni (pari al 61,6%). Cresce anche il numero di bambini e ragazzi, che nella fascia d’età dai 0 ai 14 anni raggiunge una percentuale pari al 18%.
Francesca Cavallin