Disparità di trattamento sui contratti di Acqualatina
Fogne a La Gogna
E’ di circa 200 euro l’anno, l’importo delle fatture pagate da circa due terzi dei cittadini residenti alla borgata La Gogna alla Società Acqua Latina per il servizio di fognatura. E’ invece mediamente tre volte superiore la spesa che devono sostenere per lo scarico dei reflui domestici la parte restante dei cittadini della borgata. Questa assurda situazione esiste da quasi 4 anni, da quando, Novembre 2020, con la rete fognaria ormai completata entrava finalmente in funzione anche il depuratore del Fosso della Moletta e i due terzi delle abitazioni sopra citate, potevano utilizzarla per scaricarvi i reflui domestici. Questa possibilità non era e non è ancora data per le abitazioni, situate in luoghi dove la rete fognaria funziona con l’ausilio di impianti di sollevamento che, essendo all’inizio del 2021 ancora privi dei quadri elettrici di comando, non potevano passare a Acqua Latina: A quei cittadini, che non potevano fare il contratto con la Società è restato quindi l’obbligo di ricorrere più volte nel corso dell’anno agli autospurgo a costi mediamente fra i 200 e i 250 euro per ogni intervento. Alla scadenza del mandato della Giunta Terra, dopo molte vicissitudini, gli impianti di sollevamento erano funzionanti. Per il passaggio di gestione a Acqua Latina restava soltanto da mettere insieme la documentazione relativa ai lavori eseguiti. La nuova Giunta e il nuovo Assessore ai Lavori Pubblici, ormai a un anno dal loro insediamento e dopo nostre continue pressioni ci assicuravano all’inizio del 2024 di aver completato la documentazione e di essere pronti all’incontro con la Società per il passaggio di gestione: siamo a Giugno e non sono stati ancora in grado di chiudere questa partita. Sembra invece - così ci è stato detto circa un mese fa, nell’ultima occasione che abbiamo avuto di parlare con l’Assessore - che mancava ancora qualche documento e stavano sollecitando le imprese esecutrici dei lavori, a consegnarlo. Da allora non abbiamo notizie e non riusciamo più a parlare con l’assessore neanche al telefono. Nel frattempo è intervenuto un altro fatto nuovo: veniamo a sapere che ci sono cittadini delle aree sopra citate, ai quali Acqua Latina ha fatto il contratto per le fognature, mentre a altri abitanti nelle stesse aree, il contratto viene rifiutato perché non risulta il passaggio della gestione della rete alla Società; sembra che questa differenza di comportamento riguardi le diverse sedi dove ci sono gli uffici della Societa (Latina e Nettuno). Abbiamo chiesto chiarimenti all’Assessore, che ci ha risposto tramite whatsapp di non essere a conoscenza di questa situazione, che si sarebbe informato e quindi ci avrebbe fatto sapere: da quindici giorni aspettiamo notizie. Abbiamo posto il problema all’attenzione del dirigente di Acqua Latina responsabile dei servizi idrici e fognari e alla Presidente chiedendo, fra l’altro, di contrattualizzare tutti i cittadini che lo richiedono, dal momento che tutto il sistema funziona e che, data la non completa utilizzazione della rete, potrebbero verificarsi danni anche al funzionamento di tutto il sistema. Siamo anche in questo caso, in attesa che qualcuno ci dia una risposta.
Il Presidente Silvano De Paolis
Al parco Manaresi alcune attrazioni sono pericolose per i bambini
La Asl chiude il parco
L’Asl ordina la chiusura del parco Manaresi di Aprilia. L’ordine di chiusura di accesso all’area verde del centro di Aprilia è arrivata dopo la segnalazione dell’esponente del Movimento 5 Stelle Andrea Ragusa che spiega: “Il 3 giugno scorso avevo segnalato la pericolosità sia dell’area giochi che dell’area di passeggio del Parco Manaresi. Il Dipartimento di Protezione della ASL, in maniera fulminea, il 4 giugno, ha trasmesso la mia segnalazione al Comune richiedendo l’adozione di ogni utile intervento per quanto rappresentato. A questa comunicazione aveva risposto, il 13 giugno, la Polizia Locale che in una nota aveva documentato come l’area fosse transennata o interdetta. Il sopralluogo della ASL tenutosi nella giornata di ieri, 17 giugno, ha non solo riscontrato che l’area non era né transennata né interdetta, ma ha anche constatato quanto io avevo segnalato e cioè: Tutte le attrazioni per i bambini sono visibilmente deteriorate con chiodi esposti, legno scheggiato, passerelle divelte e ostacoli sul terreno che non le rendono fruibili in sicurezza; La presenza di tombini dissestati; La presenza di un manufatto in muratura abbandonato contenente rifiuti; Copertura e pavimentazione di attrazioni non conformi”.
La relazione dell’Asl si chiude così: “A tutela della sicurezza dell’utenza, si richiede urgente divieto all’accessibilità del Parco in attesa del ripristino delle condizioni di sicurezza dello stesso”.
“In tutto questo - continua Ragusa - sicuramente un plauso va alla ASL per la tempestività e coscienza con cui ha agito. Per quanto riguarda invece l’amministrazione di centrodestra c’è da dire che malgrado fossero a conoscenza dello stato del parco (l’assessore Moroni qualche giorno fa ha asserito che il Comune è in attesa di un finanziamento di 30.000 euro per intervenire) non sono intervenuti a interdire l’area per evitare che qualche bambino potesse farsi male, sicuramente un comportamento incosciente e poco rispettoso dei nostri piccoli e l’assessore responsabile della cosa, che è anche vicesindaco, se ne vergogni.
Questa operazione di controllo dei parchi cittadini a tutela dei più giovani, e non solo, fa parte di un progetto di più ampio respiro che partirà su proposta della coordinatrice provinciale del MoVimento 5 Stelle, Maria Grazia Ciolfi, da parte di tutti i gruppi locali/territoriali M5S per i rispettivi comuni”.
A.P.