L’astronomo Maria Latorre ci porta alla scoperta del motivo di questa scelta della natura
Perchè il cielo è blu
Il nostro concittadino dott. Emanuele Maria Latorre, astronomo, da sempre appassionato di didattica, cura il sito internet di divulgazione multidisciplinare www.divulgazionelibera.it. Ci spiega perché il cielo è blu e ci porta alla scoperta del motivo di questa scelta della natura.
“Poggiato con i gomiti sulla balaustra del belvedere di Piazza Ungheria, a Torvaianica, mi godo il panorama. Quella rosa dei venti al centro e quell’inconfondibile profumo di mare della nostra città. Mi capita spesso la domenica, tra i passeggini, le famiglie e i bambini che giocano a palla, di soffermarmi a pensare al colore del cielo. Allora penso se prima o poi, anche voi vi sarete chiesti il motivo del perché il cielo sia blu. Magari ce l’ha chiesto nostro figlio, al quale abbiamo detto quello che in quel momento, ci è sembrata la risposta migliore, cercando nei nostri ricordi più o meno scolastici o attribuendo la scelta del colore ad una volontà divina, sulla base di una preferenza apparentemente sconosciuta. Tuttavia, esiste una risposta scientifica alla domanda, in grado di svelarci la verità, senza ricorrere a strampalate idee più o meno attendibili. Vediamo innanzitutto chi sono i tre “attori del palcoscenico”, responsabili del meraviglioso spettacolo che la natura ci offre ogni giorno (certamente quando è bel tempo!): il Sole, i nostri occhi e il gas dell’atmosfera terrestre. Il Sole, la nostra stella, irradia la luce che raggiunge il nostro pianeta. Lo fa da oltre 4 miliardi e mezzo di anni e lo farà ancora per altri 5 miliardi di anni; l’umanità lo vedrà sorgere e tramontare ancora per un bel po’, sempre se riusciremo a sopravvivere alle nostre scelte discutibili: oggi una guerra, domani un virus scappato da un laboratorio e chissà cos’altro saremo in grado di concepire per autodistruggerci.
Ma tant’è. Torniamo al Sole che è meglio. La nostra stella, emette luce, una forma di energia propagata attraverso le onde elettromagnetiche. Esistono diversi tipi di onde elettromagnetiche e l’insieme di tutte le onde, definisce quello che si chiama spettro elettromagnetico. Ogni onda ha un’ampiezza, una lunghezza e una frequenza. All’interno di questo spettro, c’è una porzione di esso, che contiene onde elettromagnetiche visibili ai nostri occhi, proprio perché il nostro apparato visivo è in grado di rilevarle e distinguerle, attraverso tre ricettori posti nella retina degli occhi. Queste onde visibili vengono percepite con colori che vanno dal rosso al viola, passando per l’arancione, il giallo, il verde e il blu.
Guarda caso, i colori dell’arcobaleno. Questo miscuglio di colori fa si che la luce emessa dal Sole sia in realtà bianca non gialla! Noi vediamo il Sole giallo e rosso/arancione soltanto quando è in prossimità dell’orizzonte, quando è meno abbagliante ai nostri occhi, proprio perché la luce del Sole è filtrata dall’atmosfera terrestre, un involucro gassoso che avvolge il nostro pianeta. È costituita dal 78% di azoto, dal 21% di ossigeno e il restante 1% da argon, particelle di acqua (sotto forma di vapore e goccioline) e particelle solide formate da cenere, sali e polveri. Quando la luce del Sole interagisce con il gas dell’atmosfera terrestre, viene assorbita e diffusa. In particolare, la diffusione della luce solare dipende dalle dimensioni delle particelle presenti nell’atmosfera terrestre e dalla lunghezza d’onda della luce solare che le colpisce. Le particelle di acqua, cenere, sali e polveri, essendo più grandi della lunghezza d’onda della luce bianca del Sole, riescono a rifletterla in tutte le direzioni senza scomporla, lasciando inalterato il colore; ecco perché le nuvole ci appaiono di colore bianco. Le particelle che costituiscono le nuvole riflettono la luce del Sole in tutte le direzioni conservando il colore bianco.
Viceversa, le molecole di azoto e ossigeno, hanno dimensioni paragonabili con le lunghezze d’onda della luce solare. In questo caso, la capacità di diffondere la luce solare da parte del gas atmosferico, dipende fortemente dalla lunghezza d’onda della luce visibile. Le lunghezze d’onda più grandi, quelle di colore rosso e giallo, riescono a superare le molecole per proseguire il loro cammino seguendo una traiettoria rettilinea. Dall’altra parte invece, la luce blu, essendo di dimensioni più piccole rispetto alle molecole di azoto e ossigeno, viene diffusa in tutte le direzioni; l’insieme di tutte queste diffusioni da parte del gas atmosferico conferisce al nostro cielo il meraviglioso colore blu, percepito dai nostri occhi come il “cielo azzurro”.
Questo fenomeno di diffusione avviene in prevalenza negli strati alti dell’atmosfera terrestre, regalandoci questo splendido effetto della natura. Ci si potrebbe chiedere per quale motivo il cielo non sia viola, anziché blu, visto che la luce di colore viola ha una lunghezza d’onda ancora più piccola della luce di colore blu, come abbiamo detto in precedenza, quando abbiamo parlato dello spettro della luce visibile. Il motivo dipende sempre dai nostri occhi.
Essi sono più sensibili alla luce blu anziché al viola, perché i fotoricettori dei nostri occhi prediligono il blu piuttosto che il viola. Pertanto, il blu del cielo è in realtà una sovrapposizione di colori (viola, blu e verde) mediato dai nostri occhi che preferiscono il blu, conferendogli quell’aspetto “azzurro” che vediamo ogni giorno. Ecco perché sono centinaia di anni che disegniamo paesaggi di questo colore, dando per scontato che sia sempre stato così. Non so voi, ma io mi stupisco ogni giorno di questa meraviglia sopra la mia testa! Sarà per il suo colore armonioso, elegante e delicato. O semplicemente perché, siamo fortunati a godere della vita per ammirare il cielo”.
T.R.
Dalla Regione 450mila euro per quelle libere
Manutenzione spiagge
“Quattrocentocinquantamila euro per la valorizzazione e la promozione economica delle spiagge di Pomezia, Ardea, Nettuno e Anzio
Anche quest’anno abbiamo deciso, in vista della stagione balneare, di destinare 2.5 milioni e mezzo ai comuni del litorale laziale per migliorare la fruizione degli arenili liberi. Di questi 450mila euro andranno a tutelare uno dei tratti di costa più rinomati della nostra Regione. Il perdurare della situazione epidemiologica dovuta al Covid 19 determina una diffusa necessità di adottare misure per sostenere il tessuto economico e in particolare i comuni del litorale laziale che traggono parte del loro equilibrio economico finanziario e sociale dall’asset turistico balneare: penso a ristoranti, attività di ricezione turistica, bar, negozi.
I fondi, ripartiti in base al numero dei residenti e dei metri lineari di arenile libero, serviranno a migliorare l’accesso alle spiagge libere, alla loro pulizia, all’igienizzazione e sanificazione degli ambienti e delle attrezzature. Per la guardiania e vigilanza lungo gli arenili e l’implementazione delle attività volte alla sicurezza della balneazione, dei pontili e delle aree di stazionamento.
Un intervento concreto per tutelare la nostra economia e le famiglie che fruiscono della nostra costa. In particolare i fondi saranno così ripartiti. Pomezia: 125mila euro. Ardea: 110mila euro. Anzio: 120mila euro. Nettuno: 81mila euro”.
Lo dichiara la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano.
Orari pullman
Torvaianica alta in questo cartello ci sono gli orari dei pullman. In questa condizione non sarebbe meglio attaccare, come a Pomezia, delle tabelle sopra il palo della luce.
Terreno abbandonato
Torvaianica Alta. Questo terreno abbandonato si trova davanti al bar in via Mar Tirreno. Potrebbe essere utilizzato per il quartiere. Magari come zona sgambamento per i cani.