Anche il sindaco Zuccalà ha preso a cuore la battaglia a fianco dei sindacati e lavoratori per impedire la delocalizzazione dell’azienda
“Impedire la chiusura della Leonardo di Pomezia”
È sempre più incerto il futuro dei lavoratori della Leonardo di Pomezia, azienda leader nei sistemi di comunicazione e tecnologia ed eccellenza nel settore dello spazio. Il management dell’azienda ha deciso di chiudere la sede di Pomezia e trasferire i lavoratori presso le sedi di Via Tiburtina a Roma ed a quella di Cisterna di Latina. In questo caso sarebbero stati previsti investimenti per circa 24 milioni di euro per il potenziamento. Ma i lavoratori che hanno manifestato contro la chiusura, chiedono a viva voce il potenziamento del sito di Pomezia. Una chiusura che creerebbe non pochi problemi occupazionale anche nell’indotto, come la mensa che chiuderà sicuramente, e tante altre piccole aziende che collaborano direttamente con lo stabilimento della Leonardo di via dell’Industria a Pomezia.
Sulla vertenza Leonardo, il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà: lo stabilimento non deve chiudere. Lo scorso 12 aprile incontro tra il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, l’assessore allo sviluppo economico della Regione Lazio Paolo Orneli, l’assessore al lavoro della Regione Lazio Claudio Di Berardino e le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Leonardo S.p.A. Incontro che fa seguito all’annuncio dell’azienda che ha deciso di chiudere lo storico sito industriale, dove lavorano diverse centinaia di persone.
“Lo stabilimento Leonardo di Pomezia non può chiudere. È un unicum nel nostro paese e come tale deve essere valorizzato. Bisogna sfruttare la strategia di rilancio industriale che stiamo portando avanti sul nostro territorio, con un riposizionamento competitivo delle realtà produttive locali - ha detto il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà - Siederò a tutti i tavoli istituzionali, accanto ai lavoratori, per dare forza a quella che è la visione di sviluppo del sito Leonardo di Pomezia. Sono lieto che oggi anche la Regione Lazio abbia convenuto sulla necessità di aprire un confronto con l’azienda. Tuttavia ritengo essenziale la presenza al tavolo anche del Ministero dell’Economia e delle Finanze che detiene il 30% delle quote societarie. Questa è una vertenza cittadina che coinvolge tutta Pomezia, cresciuta insieme alla Leonardo e che ha permesso a sua volta la crescita dell’azienda”.
“Sostegno alla lotta e alle proposte di tutte le lavoratrici e i lavoratori contro la chiusura del sito produttivo di Leonardo SpA di Pomezia”. È quanto si rileva da un comunicato congiunto sottoscritto da Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti e la Uil del Lazio. I sindacati ribadiscono “la centralità delle produzioni industriali”, la necessità di “mettere al centro il valore del lavoro e la responsabilità sociale delle imprese verso i territori che ospitano i siti produttivi, soprattutto se a maggioranza azionaria pubblica”.
“Le ragioni aziendali portate al tavolo - riporta la nota - risultano deboli e dietro il concetto di ottimizzazione mascherano in realtà processi di riduzione dei costi in particolare degli appalti. L’uscita di Leonardo SpA dal territorio di Pomezia, inoltre, frenerà le possibilità di ripresa dell’area, riducendo la presenza di aziende qualificate e i livelli occupazionali per le centinaia di dipendenti dell’indotto, dei fornitori e delle aziende che si occupano di ristorazione, pulimento, manutenzione. La decisione di chiudere lo stabilimento di Pomezia, inoltre, impatterà negativamente sulla struttura industriale del territorio già duramente provata da 10 anni di continua deindustrializzazione e che vede oggi ben oltre 10 medie e grandi imprese attraversate da serie crisi aziendali. Ricadute negative si avranno anche sulla struttura commerciale di Pomezia riducendo il reddito disponibile dell’area.
Una scelta, quella di Leonardo SpA, in aperta contraddizione con tutte le priorità trasversali del Pnrr che dimostra quanto il sistema industriale italiano continui a sottrarsi alle responsabilità sociali e alle dinamiche positive per il sistema Paese. Per queste ragioni – sottolineano i sindacati - confermiamo il nostro sostegno alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dell’impianto e al proseguimento del confronto. Sollecitiamo tutte le istituzioni locali a impegnarsi nella ricerca di soluzioni idonee per salvaguardare la presenza di Leonardo SpA sul territorio di Pomezia, a partire dall’incontro regionale in programma a breve.
L’obiettivo comune deve essere la conferma degli investimenti a salvaguardia di occupazione salario e diritti, per convincere Leonardo SpA a investire davvero sulle lavoratrici e sui lavoratori e sulla responsabilità sociale verso il territorio di Pomezia”.
S.Me.