Il Pontino Nuovo • 5/2023
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La scuola elementare era a via
Pier Crescenzi, nella sede della
G.I.L. (Gioventù Italiana Litto-
rio), al piano terra e dipendeva
dal Circolo Didattico di Nettu-
no. All’inizio vi era un corso
completo di scuola elementare;
altre sezioni erano a Santa Pa-
lomba, Campo Selva, Pratica di
Mare. Gli insegnanti di Pome-
zia erano Pierina Pancali, Marta
Rutili, Isolina Carnosi; nel 1941
arrivò il maestro Blancodini.
Non era facile insegnare a tanti
ragazzini provenienti da regioni
così diverse e anche dall’estero;
ma quasi tutti hanno un buon ri-
cordo di quegli anni di scuola.
Gli insegnamenti seguivano le
direttive del regime, ma i più
grandicelli leggevano i fumetti;
fra gli altri, Dick Fulmine, per-
sonaggio del settimanale Auro-
ra, e Romano, il Legionario del
Vittorioso.
Nel plesso di via Pier Crescenzi
era sistemata anche una prima
classe della scuola di avviamen-
to professionale diretta dal prof.
Bombelli.
“Ricordo un manipolo di giova-
ni studenti: Porcelli, irreprensi-
bile, tutto dabbene; Piscitelli,
scapigliato, cavalcante i banchi
della scuola; i Celori, tra cui
Marcello oggi a Torvajanica; la
Drusi di Pratica di Mare e altri
che la memoria perde nella
nebbia del tempo” ricorda Pie-
tro Bassanetti.
LE ISTRUZIONI
DEL SABATO
Naturalmente si osservavano
con puntualità tutte le disposi-
zioni del regime e il sabato vi
era l’appuntamento con le eser-
citazioni premilitari. Si arrivava
con divise striminzite, a piedi o
con la bicicletta, pedalando sot-
to canna.
“L’istruttore capo, un tenente
della milizia - ricorda Pietro
Cucchi - arrivava con il treno
alla stazione di Santa Palomba;
andavo a prenderlo e a ripor-
tarlo, caricandolo in canna.
l convenuti si schieravano tutti
insieme e poi si dividevano in
gruppi a seconda delle varie
categorie. Erano circa cento
ragazzini che, più che applicar-
si al passo romano, aspettava-
no con ansia la fine dell’eserci-
tazione per la grande sfida al
pallone”.
LO SPORT
“Il primo campo del territorio,
se si poteva chiamare tale - ri-
corda Mario Celori - è stato il
Remissino, lo spiazzo che sta di
fronte al castello di Pratica.
Prima della guerra, noi ragazzi
del borgo giocavamo lì. I più
assidui eravamo io e mio fratel-
lo, De Bardi, Foco, Rutili, Mi-
lordi, Navisse, Bello, Toso, Pen-
na, Marsiglia e altri ragazzetti
del posto. Dopo l’inaugurazio-
ne di Pomezia, noi di Pratica
continuavamo a giocare al
“Remissino”; il sabato, dopo
l’istruzione obbligatoria nella
zona di largo Columella, si in-
gaggiavano accesissime sfide
fra pratichesi, trentini, roma-
gnoli e italo-francesi. Di questi
ultimi i più bravi erano Pietro
Bassanetti, che giocava in por-
ta, Chiaradia e Mario Locatel-
li. Dei trentini emergevano i
fratelli Aldrighetti. Noi di Pra-
tica avevamo bravi Marone, fi-
glio del capo guardia, e Toso,
figlio dell’amministratore di
Casa Borghese”.
Anche per quei giovani allegri,
inconsapevoli che di lì a poco
la maggior parte di loro sareb-
bero partiti per la guerra, i miti
erano il grande Meazza e poi
Olivieri, Foni, Piola.
Dal libro “Pomezia-Origini-genti-personaggi” realizzato nel 1990 dal professor Antonio Sessa ed edito dalla Angelo Capriotti Editore
Scuola e sport nei primi anni di Pomezia
Ragazzi di Ardea e Pomezia
Bravaccini, Chiocccini e Mariani
La scuola di Campo Selva Il giovane balilla Flavio Toso
Pag. 24 IL PONTINO NUOVO Cronaca di Pomezia ANNO XXXVIII - N° 5 - 1/15 MARZO 2023
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