Nasce a Pomezia il primo progetto della Croce Rossa Italiana
Riqualificazione urbana
Con il progetto la Croce Rossa di Pomezia sta cercando di costruire le condizioni per la riattivazione, a fini sociali e culturali, di spazi dismessi o sottoutilizzati, valorizzando le “energie sociali” del territorio e supportandoli nella gestione dell’intero processo con l’impegno temporaneo.
Accrescere la fruibilità di questi spazi favorisce la possibilità di concepire il luogo come spazio aggregativo e funzionale per le attività svolte verso i Giovani, rendendo il luogo un punto di riferimento per la parte più giovane del territorio, che ci permetta di programmare e organizzare delle attività di prevenzione, crescita personale e lavorativa rispondendo ai loro bisogni.
Gli spazi oggetto del progetto riguardano i locali dell’ex cinema di Pomezia in Via della Motomeccanica, abbandonati e vandalizzati, di fatto rimanendo un luogo pericoloso per chi vi staziona all’interno e/o vi transita.
Per questo progetto vogliamo ringraziare la Dott.ssa Rossella Policoro, curatrice fallimentare ed il Giudice del Tribunale di Velletri per aver espresso parere favorevole per l’intervento e l’uso degli spazi.
Un ringraziamento ai giovani che si vogliono mettere in gioco per creare un loro spazio, grazie agli imprenditori sempre più aperti a queste forme di funzione sociale, una idea che se presa su tutto il territorio finalmente anche Pomezia potrebbe diventare un modello di rigenerazione urbana partendo dai giovani, spesso dimenticati ed abbandonati ai pericoli delle piazze in assenza di spazi aggregativi e controllati. La riqualificazione e la rigenerazione urbana rappresentano un aspetto importante di qualsiasi progetto integrato di sviluppo locale. L’attuazione di programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare, di interventi di riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di edifici esistenti, di progetti di adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali, culturali, educativi e didattici, in particolare nelle periferie e nelle aree più degradate, costituiscono infatti un strumento essenziale per migliorare la qualità della vita degli abitanti e la coesione sociale, favorire l’integrazione territoriale, attrarre capitali e attività, rivitalizzare il territorio e aumentarne la competitività. Senza dubbio crediamo che parte della forza di questo programma di riqualificazione sia da ricondurre alla capacità di ribaltare alcune modalità di intervento, avendo cura di cooprogettare le iniziative a favore di contenitori in cui farli esprimere.
Come si fa a fare buona rigenerazione urbana?
Innanzitutto non esiste una definizione univoca di rigenerazione urbana. Alla domanda cos’è la rigenerazione urbana ogni esperto darà una sua definizione, diversa da quella di tutti gli altri. C’è chi punterà sulla questione urbanistica, chi su quella immobiliare, chi sulla questione delle relazioni. Perché la rigenerazione urbana, come spiega la professoressa del Politecnico di Milano Elena Granata, non si fa “con una pittata sul muro”, la si fa rigenerando relazioni, persone, comunità.
Mi rivolgo ad Enti, Aziende e Imprenditori che vogliono fare parte di questo progetto, possono mandare una mail a pomezia@cri.it e verrete contattati dal Presidente del Comitato CRI di Pomezia.
Marco Petrocchi
Il liceo Picasso ha incontrato Yasmin Riyahi
Iconoclastia contemporanea
Il giorno 23/02/2023, presso il liceo Pablo Picasso di Pomezia, alla presenza di alunni, docenti, rappresentanti delle istituzioni, di associazioni territoriali e liberi cittadini, si è tenuto il secondo seminario del progetto Picasso Incontra dedicato al tema Iconoclastia Contemporanea: la distruzione delle immagini per la creazione di nuovi immaginari.
La relatrice della conferenza, la dott.ssa Yasmin Riyahi, co-curatrice del Museo Laboratorio dell’Arte del Polo Museale dell’Università La Sapienza, ha illustrato la sua ricerca circa la funzione politica dell’arte nella società contemporanea, dimostrando come con sempre maggiore frequenza e diffusione, le opere d’arte divengano mezzo di propaganda attraverso atti di vandalismo.
La dott.ssa Riyahi ha portato l’assemblea a riflettere su cosa si celi dietro l’atto distruttivo di certi movimenti di protesta. Statue celebrative che non rappresentano più lo spirito della comunità contemporanea e che, a torto o a ragione, vengono prese d’assalto: i nemici aggrediti nella loro immagine. I monumenti divengono dunque bersagli facili e rapidi veicoli di messaggi di protesta, spesso associati ad una cattiva informazione. Da un lato c’è chi distrugge per farsi sentire e dall’altro chi demonizza i distruttori per non sentire.
La particolarità dell’argomento ha scosso gli animi dei partecipanti provocando reazioni forti e contrastanti su quali siano le forme di protesta più giuste per attenzionare l’opinione pubblica su argomenti importanti e spesso non rinviabili; su quanto sia giusto sacrificare un’opera, anche quando la sua distruzione contribuisce a una sua nuova lettura; su quanto la reazione che provoca l’atto distruttivo sia talmente repulsiva da vanificare il messaggio stesso; o piuttosto sull’importanza di cercare nuove forme espressive di dissenso equivalenti a puro atto creativo.
Il Picasso si afferma dunque sempre più quale centro culturale in cui affrontare il concetto dell’arte a 360 gradi, dall’attenzione alla tutela e cura delle opere attraverso il restauro, del primo incontro, alla problematicità dell’arte come immagine, simbolo, distrutto e dissacrato del secondo incontro. La scuola quale luogo di confronto e riflessione aperto ad ogni forma di pensiero.
Prof.ssa Simonetta Trabocchini