E’ stata restaurata la targa che ricorda il sacrificio della guardia giurata
In ricordo di Daniele Egizi
È stata restaurata la targa in ricordo della guardia giurata Daniele Egizi morto drammaticamente la sera del 13 dicembre 1994 ad Ardea dopo un assalto al portavalori.
Scene drammatiche di un ricordo indelebile che riaffiorano alla mente dopo quasi trent’anni dall’accaduto. Stiamo parlando dell’assalto al portavalori a Largo Udine alla Nuova Florida dove la sera del 13 dicembre 1994, perse la vita Daniele Egizi, la giovanissima Guardia Giurata della Mondialpol. Un assalto al portavalori in stile militare: due auto un grande fuoristrada ed una Croma, con alcuni rapinatori a bordo, avevano preso di mira l’auto civetta della Mondialpol che seguiva il furgone portavalori, altri rapinatori appostati nei pressi della Conad di Largo Udine in attesa dell’arrivo del furgone. In pochi minuti durante l’assalto i rapinatori e le stesse guardie giurate, esplosero diversi colpi. Una guardia Gianfranco S. fu ferito ad una gamba mentre gli assalitori arrivavano a tutta velocità con le auto imbracciando i fucili e sparando ad altezza d’uomo. Il fuoristrada si diresse ad alta velocità contro il portavalori.
Grazie a Michele Conte e Vincenzo del Vicario, è stato possibile restaurare la targa posizionata a Largo Nuova Florida, vicino al Conad, in ricordo di Daniele Egizi, la guardia giurata che aveva perso la vita in quel drammatico assalto al portavalori.
“Dopo quei drammatici minuti – ha raccontato dopo tanti anni Gianfranco S., lasciando trasparire sicuramente una certa emozione per quei minuti drammatici che ha vissuto in prima persona -, oltre al ferito, sull’asfalto rimase il corpo senza vita di Daniele Egizi. Solo dopo, al termine delle indagini, si è scoperto che era morto per lo schiacciamento dell’arteria aorta.
A quel drammatico scambio di fuoco, partecipò anche un finanziere che era fuori servizio ed era con la famiglia nel vicino ristorante ed intervenne subito in soccorso delle guardie giurate. Noi stavamo completando il giro serale dei vari supermercati della zona di Pomezia e Ardea – ha raccontato ancora Gianfranco S. -. Un giro che vedeva l’equipaggio di tre persone a bordo del portavalori e di due a bordo di un’auto di scorta. Nel periodo natalizio aumentava l’attenzione per evitare spiacevoli inconvenienti e, invece, quando siamo arrivati a Largo Udine ad Ardea, dopo aver effettuato i prelievi a Tor di Valle, Pomezia ed altre zone, con il collega siamo arrivati a Largo Udine. Manco il tempo di controllare se ci fossero problemi. Il furgone portavalori si era posizionato come al solito, noi a qualche metro di distanza, controllando sempre che non ci fossero condizioni di rischio. All’improvviso ci siamo sentiti accerchiati dal fuoristrada che si schiantava contro il furgone e dalla Croma con un rapinatore che era fuori dal finestrino dal lato del passeggero che, armato di fucile, sparava ad altezza d’uomo. Io sono stato colpito alla gamba mentre il mio collega sotto la minaccia di una pistola da parte di un altro rapinatore, stava cercando di recuperare la mia pistola che nella concitazione era caduta sotto il sedile della nostra auto. Nel frattempo anche il finanziare stava sparando contro i rapinatori, e ne aveva ferito già uno. A quel punto i banditi hanno recuperato il loro ferito e si sono dati alla fuga. Dopo qualche minuto ci siamo accorti che Daniele non era più tra noi. L’ambulanza, arrivata sul posto in poco tempo ha prima curato la mia ferita alla gamba: un proiettile che mi aveva attraversato tutta la coscia, senza toccare né osso né organi vitali. Poi i sanitari si sono diretti verso Daniele, ma per lui non c’è stato nulla da fare. È stata una serata drammatica e che a distanza di tanti anni, quasi trenta fra poco, è ancora impressa nella mia memoria. Una vicenda che è difficile dimenticare proprio per la sua drammaticità su come la spietatezza dei rapinatori avevano messo a punto il colpo, ma soprattutto per la perdita di un giovanissimo e carissimo collega come Daniele Egizi, che per poche migliaia di lire svolgeva un lavoro importante come quello della guardia giurata”.
Sabatino Mele
Da consigliere comunale. Entra Giancarlo Rossi
Zito si è dimesso
Non è stato un fulmine a ciel sereno. Lucio Zito, candidato sindaco per il M5S e PD, si è dimesso dalla carica di consigliere comunale. Al suo posto subentra il candidato consigliere del PD, Giancarlo Rossi,
Dalla sconfitta elettorale, in occasione del ballottaggio con Maurizio Cremonini in rappresentanza del centro destra, Lucio Zito ha iniziato la sua attività di consigliere in rappresentanza delle opposizioni ed in particolare del M5S.
Da quella data la sua attività politico-amministrativa, evidentemente anche per ragioni di lavoro, si è ridotta sensibilmente. A meno di un anno dalla celebrazione delle ultime elezioni amministrative dunque Lucio Zito ha deciso di lasciare lo scranno di via Laurentina, e fare un passo indietro.
Una circostanza che non aiuta a comprendere le motivazioni di questa scelta, anche se sul territorio, la presenza del M5S è abbastanza radicata e presente. Forse la mancata riconquista della maggioranza in seno al consiglio comunale di Ardea, ha evidentemente lasciato il segno ed ha portato alla decisione di dimettersi dalla carica di consigliere comunale.
Scelte personali che vanno rispettate e che meritano tutta la solidarietà di questo mondo.
Ma resta il fatto che il M5S, di cui Zito era una delle figure apicali, non può abbandonare il campo della politica alla chetichella come avvenuto in questo frangente.
Il lavoro svolto nella passata legislatura, condotta dal compianto Mario Savarese, sindaco di Ardea negli ultimi cinque anni, non può essere buttato alle ortiche in questo modo.
Tutti gli obiettivi, tutte le programmazioni che sono state fatte, tutte le idee che sono venute alla luce e che poi sono state concretizzate anche in progetti importanti, secondo i punti di vista, oggi vengono messi da parte e non saranno più al centro dell’attività politica.
S.Me.