Cinque studenti del liceo Blaise Pascal di Pomezia sono saliti sul podio di altrettante competizioni di prestigio
La cultura greco-latina è di casa al Pascal
Bisognerebbe parlare di Triumphi, piuttosto che di semplici successi. Il liceo Blaise Pascal di Pomezia chiude un anno scolastico da fuochi d’artificio. Giurie e commissioni valutatrici, regionali o nazionali, asseverano ormai le indubbie competenze in fatto di certamina per almeno cinque discenti: studentesse e studenti che sono saliti sul podio in altrettante competizioni di pregio! La cultura greco-latina è di casa al Pascal.
Raffaella Cecchini (II LcA) si è classificata al primo posto nella Gara Regionale delle Olimpiadi classiche svoltesi nello scorso aprile. Giorgia Durante (2LcB) ha meritato l’argento nel Certamen Pontinum bandito dal Liceo Meucci di Aprilia. Valgono oro, tuttavia, le congratulazioni del Professore ordinario Mario De Nonno, docente a Roma Tre, che ha presenziato con entusiasmo all’evento.
Martina Boeri (II LcB) si è invece confrontata a livello nazionale con i suoi coetanei e colleghi. Lo scorso 18 marzo, al Certamen MamianinUrbe ha meritato il terzo posto: un bronzo che, come ha sottolineato la docente Erika Cancellu, è figlio di uno studio indefesso e quotidiano, capace di costanza e accuratezza. Come lei, Romina Romaldetti (III LcC), ha saputo distinguersi e far parlare di sé. Al Certamen Ciceronianum (9-12 maggio), il concorso forse più prestigioso in assoluto per i latinisti, il premio in memoria di Donato Formisano è stato assegnato proprio a lei. Una gioia da palpitazioni!
Scrosci di doverose congratulazioni, ancora, per Nicolò De Martino (del VgA), premiato con l’argento al concorso nazionale «Ve lo racconto io, il mito!» (ed. 2024) presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. L’evento, che ha avuto luogo il 9 febbraio, rientrava nel piano delle iniziative promosse dall’Associazione Nazionale di Cultura Classica - Delegazione Antico e Moderno per la Giornata Mondiale della Lingua e della Cultura Ellenica.
Un catalogo di virtuose e virtuosi che sembra tratto da un fantomatico De discipulis illustribus, verrebbe da dire, con qualche scherzosa e affettuosa palinodia. Le studentesse e gli studenti sono stati davvero “mitici”, soprattutto perché hanno dimostrato che le lingue antiche non sono ancora morte e che le reviviscenze della cultura mediterranea pulsano nel nostro sangue.
Sentire le loro impressioni commuove profondamente: “al Certamen Ciceronianum Arpinas ho avuto l’onore di rappresentare la scuola con l’undicesimo posto ex aequo», ha sottolineato Romina, «ricorderò per sempre l’esperienza per l’incontro con l’Europa, per le nuove e genuine amicizie, per la riscoperta degli agresti paesaggi nel frusinate. In quattro intensi giorni, il latino che per cinque anni ho studiato sui libri si è dimostrato “viva vox”.
“Partecipare ad un certamen è sicuramente un onore”, ha detto con fierezza Martina, “essere stata scelta per rappresentare la mia scuola mi ha dato grandi emozioni. Per me si è trattato sopratutto di un’occasione per misurarmi con un contesto diverso, lontano dalla pressione che uno studente mette su se stesso per il voto e per le aspettative dei professori. L’unico obbiettivo era dare il meglio. Questa è stata la prima volta che mi veniva proposto di iscrivermi ad un certamen, mi auguro di poter ripetere l’esperienza anche il prossimo anno. Ad maiora!”
Raffaella, invece, ha così commentato la sua esperienza: «Il treno regionale per Sulmona mi ha portata a scoprire una dimensione in cui tutto, fin da subito, si è dimostrato arricchente: la convivenza con altre ragazze e altri ragazzi, la sfida di vincere remore e timidezze, il meraviglioso palcoscenico della città su cui si intravedeva il connubio tra tradizione letteraria e bellezza paesaggistica, il vivere momenti al fianco di persone stimolanti, accoglienti, accomunate dall’amore per le lettere classiche.
Ci siamo sentiti parte di una realtà un po’ fuori dal mondo che potrebbe sembrare elitaria ma nella quale lo snobismo non ha mai trovato posto».
“Quando mi è stato proposto di partecipare alla seconda edizione del Certamen Pontinum”, ha confessato Giorgia, “ho avuto un attimo di esitazione e di incertezza nel rispondere, avrei voluto dire immediatamente di sì e assecondare il mio desiderio di mettermi in gioco, ma ero trattenuta dal timore di non svolgere una buona prova e, quindi, di deludere le mie aspettative e di procurarmi un inutile dispiacere. Dopo un pomeriggio trascorso a logorarmi tra questi pensieri, ho finalmente vinto ogni resistenza e mi sono lanciata con grande entusiasmo in questa nuova esperienza. Il coraggio è stato ripagato da una splendida giornata all’insegna della letteratura latina e da una grande soddisfazione personale”.
Cuore, coraggio, passione, sono le parole chiave delle ragazze e dei ragazzi premiati. Nicolò, in modo analogo, ha infatti chiarito: “Ho sempre avuto l’impulso di raccontare un’idea, un argomento o un’immagine, per quanto banale possa sembrare, attraverso storie o semplici aneddoti in qualche modo rivisitati; questo impulso, poi, si è evoluto in una vera e propria passione per la scrittura, grazie anche all’incontro con la lettura.
Esprimere, condividere e scoprire pensieri sono la mia forza motrice e, quando mi è stata offerta la possibilità di partecipare al concorso “Te lo racconto io il mito”, non me lo sono fatto ripetere due volte. Questa esperienza mi ha portato a una riscoperta di me stesso: una passione sempre più consolidata; notare le mie capacità; vedere come io possa ancora migliorare; comprendere e rivisitare i miei obiettivi per il futuro”.
Il professor Cristiano Balducci, referente delle iniziative correlate ai certamina, consapevole di quanto la promozione della cultura antica costituisca una sfida niente affatto facile nel nostro presente, specialmente nel quadro sociale attuale dalle difficili «tendenze antropologico-culturali», ha evidenziato che “in particolare, la classicità greco-latina è un rilancio difficile nella dimensione adolescenziale, piena di cambiamenti, insicurezze, contraddizioni”.
“Un’occasione in cui mettersi in gioco - ha aggiunto - è spesso percepita come un palcoscenico tanto desiderato quanto, ancor più, temuto. Le studentesse e gli studenti del Pascal, in particolare dell’indirizzo classico, cimentandosi in gare tutt’altro che antiquate e banali, volte a riscoprire quanto di attuale, oggi e sempre, c’è nello studio dei classici, dimostrano che la formazione umanistica è un bene prezioso, oggi come ieri, come sempre”.
La dirigente scolastica del Pascal, la professoressa Stefania Pipino, ha espresso l’incontenibile soddisfazione nel constatare la vivacità intellettuale di studentesse e studenti, il loro desiderio di mettersi in gioco: “il Liceo Pascal, che ho l’orgoglio di dirigere”, ha detto, «da sempre si distingue per la qualità dei propri insegnanti ed ha studenti e studentesse curiosi che in tutte le manifestazioni brillano per i loro successi. È un piacere, quindi, sostenere ed accompagnare le scelte didattiche dei docenti e festeggiare i progressi dei discenti. La scuola, che sembra così rilevante negli anni in cui la si frequenta, in realtà ha una piccola parte nella vita delle persone, eppure, quella “piccola parte” è fondamentale perché riesce ad accendere la fiammella dell’interesse, guidando ragazzi e ragazze nel loro percorso di scoperta del mondo. Nel mettere in luce gli studenti e le studentesse per l’impegno, voglio ringraziare il personale tutto, docente ed ata, che, con il proprio prezioso supporto e facendo dell’accoglienza e dell’inclusione il proprio punto d’onore, rende questa comunità casa e famiglia”.
È proprio all’insegna di una cultura vissuta e piena, in cui non vi sia sterile erudizione ma per cui, anzi, si allarghino i confini della coscienza oltre che della conoscenza - senza dicotomie tra umanesimo e umanità - che auguriamo a questi ragazzi meritevoli di procedere nella luce del sapere, incoronati di nuove, verdeggianti ghirlande d’alloro.
Marta Mariani