La giovane pometina Ludovica De Valeri li ha presentati nella trasmissione “L’Eredità”
I Torvicelli su Rai 1
Mercoledì sera 3 gennaio su Rai 1 nell’importante trasmissione “L’Eredita” diretta da Marco Liorni e seguita da milioni di spettatori, ecco che in gara c’è la giovane pometina Ludovica De Valeri. Quando Liorni chiede a Ludovica quale è il piatto tipico di Pomezia ecco che lei parla dei Torvicelli. Indubbiamente, grazie a Ludovica, vi è stata una grande pubblicità per i Torvicelli e per il nostro territorio. Immaginate la gioia del maestro pastaio Marco Giuliani che è stato l’ideatore nel 2003 dei Torvicelli con cui Patrizia Ricci (esperta in tecnologie alimentari) realizzò la ricetta “Torvicelli di mare e terra”. Nel corso degli anni Giuliani li ha poi prodotti e pubblicizzati rendendoli famosi nella nostra città e non solo.
Il maestro Giuliani, il giorno dopo la trasmissione, ha voluto ringraziare Ludovica per questo grande aiuto, e cosa poteva subito regalargli se non il prodotto più famoso del suo laboratorio artigianale, dei deliziosi Torvicelli che lei ha molto gradito. Nel successivo incontro con Ludovica,nel punto vendita del maestro Giuliani ero presente anche io e Maura, moglie di Marco che gestisce con lui l’attività di famiglia. Poco dopo è arrivato anche Valerio Vescovo figlio della signora Patrizia Ricci, il quale ha aperto dal 2020 a Torvaianica il ristorante “Torvicello Bistrot”, diventando un ambasciatore dei “Torvicelli” e creando con essi straordinari piatti di pesce. Marco e Valerio hanno ringraziato Ludovica che è una bravissima studentessa di medicina per quell’incredibile spot che lei ha fatto ai Torvicelli. Valerio nel salutare Ludovica ha detto che se è di suo gradimento, insieme al suo team di cucina, realizzerà un piatto con i Torvicelli dedicato a lei, si chiamerà “Torvicelli alla Ludovica” per omaggiarla di quel bellissimo aiuto che ha dato al nostro piatto tipico e più in generale alla promozione turistica di Torvaianica. Ludovica ha ringraziato dicendo che non mancherà di assaggiare, quando sarà pronto, il piatto a lei dedicato.
I Torvicelli
I Torvicelli sono una pasta semplice, fatta di farina di farro, farina integrale ed acqua. Il formato della pasta, simile ad un vermicello, fu abbinato al toponimo di Torvaianica e nacque il nome di “Torvicelli”.
Il piatto iniziale creato da Patrizia Ricci: “Torvicelli di mare e terra” racchiude le due anime di Pomezia, quella del mare con le alici dei pescatori di Torvaianica e quella della terra con il farro, la farina, il pecorino dei coloni arrivati a Pomezia con la fondazione della città.
Nel corso degli anni molti chef si sono cimentati con i torvicelli creando sempre interessanti ricette. In generale i Torvicelli trovano il loro migliore accoppiamento con sughi semplici e non troppo “lavorati”, privilegiando una cucina rapida e senza troppe difficoltà, fatta di ingredienti naturali, i cui sapori e profumi originali vengono mantenuti in virtù di una breve cottura. Le caratteristiche dei Torvicelli fanno sì che il loro più naturale utilizzo sia nella realizzazione di primi piatti a base di pesce o molluschi, ma si sposano anche con sughi a base di carne. Il Farro è il più antico dei cereali, geneticamente puro, resiste alle inclemenze atmosferiche ed inoltre la coltivazione e lo stoccaggio non necessitano dell’impiego di anticrittogamici e antiparassitari come, invece, avviene per tutti gli altri cereali. Era prezioso per gli antichi Romani, che lo usavano addirittura come moneta di scambio o come dote per i matrimoni o, addirittura, nelle cerimonie religiose, quando preparavano il “plus”, un tipo di pane e il “libum”, focaccia da offrire agli dei. Il farro è ricco inoltre di vitamina A, B, C, E, sali minerali, calcio, potassio e fibre insolubili, che favoriscono il regolare lavoro dell’intestino, poiché combattono la stipsi e, secondo alcuni nutrizionisti, possono prevenire le neoplasie intestinali. Inoltre essi si oppongono alla formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento della pelle, e per questo il farro è ampiamente apprezzato nella dieta di chi svolge attività sportive. L’intuizione del maestro pastaio Giuliani di usare per i Torvicelli, come materia prima il farro è stata sicuramente una idea vincente perché ha realizzato una pasta originale, appetitosa, di facile digestione e che soprattutto fa bene alla salute. Sicuramente i Torvicelli sono il simbolo culinario della nostra città.
A.S.
Il territorio di Pomezia è una tappa di diversi uccelli
Rotte migratorie
Continuiamo la descrizione del fenomeno della migrazione: dopo aver visto i motivi che spingono milioni di esemplari di uccelli a partire per rotte di migliaia di chilometri, passiamo ad elencare alcuni dei primati raggiunti durante questo evento.
Per prima cosa si deve sottolineare che – a differenza delle strade umane- le strade del cielo sono moltissime, e le rotte migratorie possono cambiare a seconda delle specie che intraprendono il viaggio.
Una delle variabili è l’altezza di volo: se alcune specie possono arrivare addirittura ad 8000 metri di quota, quasi al livello di un aereo di linea, la maggior parte degli uccelli vola sotto i 600 metri, un’altezza che permette una buona visione del territorio che si attraversa.
La durata e la lunghezza del viaggio sono anche loro variabili importanti: alcune specie possono volare addirittura due/tremila chilometri al giorno, instancabilmente; tra questi la campionessa di distanza è probabilmente la sterna artica, che può volare per oltre ventimila chilometri durante il suo tragitto, dal circolo polare artico a quello antartico. Una distanza impressionante se si pensa che le sue dimensioni non raggiungono i 40 cm di lunghezza e al massimo 125 grammi di peso.
Ovviamente durante l’evoluzione i migratori hanno saputo evolvere tecniche di volo per poter sfruttare al massimi le correnti e i venti, riuscendo a raggiungere anche velocità di circa 80 chilometri orari.
Se in epoca antica il volo degli uccelli era interpretato dai sacerdoti, per capire il futuro di azioni e politiche, ai giorni d’oggi la migrazione è studiata per conoscere sempre di più il futuro del pianeta e le dinamiche del clima che cambia: due sono le attività che si possono mettere a sistema, effettuate da semplici cittadini o appassionati, oppure dagli enti di ricerca ufficiali, come il Centro Nazionale di Inanellamento dell’Ispra.
La raccolta dei dati, siano essi provenienti dalla citizen science, siano essi derivanti dagli enti ufficiali, e la loro analisi nel medio e lungo periodo, possono dare informazioni per misurare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità e valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente che ci circonda.
In particolare la tecnica dell’inanellamento, ovvero catturare con apposite reti gli uccelli di passo o stanziali per porre attorno ad una zampa un piccolo anello con un numero di identificazione, è quella tecnica che permette l’identificazione delle rotte migratorie e fornisce dati sulle modifiche delle abitudini degli uccelli. In questo modo, ad esempio, si è scoperto che una femmina di fratino che arrivava ogni anno nella palude di torre flavia (Cerveteri), partiva da Odessa (Ucraina) e volava per oltre 1800 chilometri, oppure che degli esemplari di falco pescatore nati in toscana, migravano verso il centro dell’africa per poi ritornare nei luoghi in cui erano nati ogni anno.
E nel territorio di Pomezia e dintorni? Se si volesse fare del birdwatching, oltre a specie legate ad ambienti forestali (picchio rosso maggiore, picchio verde, alcuni rapaci notturni che nidificano in vecchi tronchi..) presenti nella riserva della sughereta, ci sono alcune aree interessantissime sotto il profilo della conservazione e molto frequentate dall’avifauna: i prati delle aree di bonifica di campo selva e campo iemini, immediatamente alle spalle dell’edificato di torvaianica, sono delle vere e proprie miniere, dove fare avvistamenti di specie rare e particolari, come gufo di palude, pernice di mare, airone rosso ed airone bianco maggiore, ghiandaia marina e cavaliere d’italia. Una caccia al tesoro, magari effettuata con una buona attrezzatura fotografica e binocolo, che potrà essere sempre entusiasmante e nuova ogni volta. Buona ricerca a tutti!
Una bellissima foto di un Airone Bianco scattata dal nostro concittadino, lo straordinario fotografo Emanuele Lucchetti.
Giovanni Mattias