La scomparsa del battagliero presidente del Comitato UST
Addio Ettore
Ettore Ronconi ci ha lasciato. Il battagliero presidente del Comitato UST (Uniti per la Salvaguardia del Territorio), che aveva intrapreso la grande battaglia contro la realizzazione dell’inceneritore a Santa Palomba, e prima ancora la battaglia contro l’ampliamento della discarica di Roncigliano, ha concluso dunque il suo impegno in modo abbastanza inaspettato e per molti resta il ricordo di una persona intelligente, impegnata e straordinaria, nonostante il trovarsi di fronte a delle situazione molto grandi e per le quali ha speso tutte le sue energie che aveva a disposizione, pur di portare a termine le sue lotte e l’interesse non solo personale, ma di un’intera comunità che lo seguiva e lo aiutava nel suo impegno per aiutare il territorio ed evitare altre situazione di emergenza come quella della discarica.
“Ettore è stato sindacalista della CGIL ed era dirigente FLAI NAZIONALE (Federazione Lavoratori settore Agroalimentare) – lo ricordano gli amici -. Durante i suoi lunghi anni di attività come sindacalista è stato prima in Camera del Lavoro, gestendo poi il settore tessile e anche il sindacato dei pensionati. Era spostato con Stefania. Aveva una figlia e due nipotini, ma con i 3 figli di Stefania formavano una grande famiglia allargata. Nel 2021 con l’ordinanza Raggi che riapriva Roncigliano è stato, insieme a tutti noi del posto, in prima fila a contestare questa decisione. E grazie proprio a questo impegno comune, si è riusciti a bloccare i TIR e che lo ha portato insieme ad altri a fondare UST. Per avere un gruppo, una rappresentanza nelle istituzioni, per cercare di sfondare i muri di gomma. Poi, a seguito della battaglia sull’ampliamento della discarica, si è aggiunta un anno dopo quella dell’inceneritore. Ma il comitato UST, si era strutturato non solo sulle battaglie, cercava il sistema di far emergere la bellezza delle nostre zone, quindi, era riuscito a farsi dare un terreno in comodato d’uso in cui abbiamo organizzato tanti eventi di aggregazione per cittadini e ragazzi”.
Cordoglio per la scomparsa di Ettore Ronconi dell’associazione UST di Ardea.
Ardea, Cecchina e tutti coloro che lo conoscevano, uniti nel profondo cordoglio per la perdita di Ettore Ronconi, instancabile presidente del comitato UST. Il suo ardente impegno nella difesa del patrimonio archeologico, culturale e ambientale ha segnato decenni di battaglie contro l’inquinamento nella zona di via Ardeatina, Montagnano, al confine tra Ardea, Albano, Pomezia, Cecchina e Pavona, ha combattuto contro la realizzazione del Termovalorizzatore di Santa Palomba.
Il rito funebre, il 5 gennaio alle 15:30, si svolgerà nell’area di comunità Monte Giano di via Montagnano, cuore della sua dedizione, dove viveva con la moglie Stefania, entrambi attivi sindacalisti della Cgil. Ronconi, uomo di giustizia e altruismo, lascia un vuoto profondo, ricordato sui social e nei gruppi locali come difensore instancabile del territorio. Le sue ultime lotte, affrontate con i Volontari del comitato UST, rimangono impresse contro la riapertura della discarica di via Roncigliano e l’inceneritore a Santa Palomba. La sua memoria persiste come faro di resistenza e integrità nella comunità di Montagnano, via Ardeatina e Santa Palomba.
“Ci eravamo sentiti qualche settimana fa con un messaggio, speravo di incrociarlo ad una manifestazione contro l’inceneritore di Santa Palomba ma era influenzato e non siamo riusciti ad incontrarci - ha scritto Luca Vita consigliere comunale di Ardea Domani. Non sapevo stesse male. E forse avrei dovuto immaginare.
Così, la partenza di Ettore oggi lascia anche il dispiacere di non aver potuto fare quell’ultima chiacchierata.
Se ad Ardea le strade e le piazze portassero i nomi di persone che si sono distinte per il loro impegno a favore della collettività, ci dovrebbe essere un viale intitolato ad Ettore Ronconi.
Sindacalista determinato e convinto, dopo la malattia con la stessa determinazione si era gettato nell’impegno a favore di Montagnano, prima contrastando la discarica di Roncigliano, poi il progetto di inceneritore a Santa Palomba. Sempre con lo sguardo ampio di chi sa che non c’è sviluppo senza comunità. E con la passione per quei paesaggi, quella campagna assediata, la sua storia, la sua ricchezza, il suo potenziale.
Ci mancherai Ettore. Ci mancherà quel tuo sguardo lungo, la capacità di unire oltre le appartenenze e le sensibilità, l’amore per questa terra. Un abbraccio forte alla sua famiglia, alle amiche e agli amici, ai compagni e alle compagne di tante battaglie”.
Sabatino Mele
Il Comune non ha dato corso alla sentenza del Consiglio di Stato del 21 luglio 2022
La sbarra deve essere rimossa
La sentenza del Consiglio di Stato 04789/22, pubblicata il 21 luglio 2022, ha calato il sipario sulla vicenda delle strade interne al Consorzio comunemente denominato “La Sbarra”, che durava ormai da quasi settant’anni.
Ripercorriamo brevemente i fatti.
In base all’art. 7 della convenzione approvata dal Consiglio Comunale dell’allora Comune di Pomezia (oggi Comune di Ardea) n. 44 del 14 luglio 1955 che recita: “...è facoltà del Comune di prendere in proprietà le strade medesime con esonero da qualsiasi obbligo di pagamento di corrispettivi ed indennità alcuna”, il Comune di Ardea approvava la Delibera C.C. n. 46 del 19 luglio 2021.
Conseguentemente, con Determinazione Dirigenziale n. 1255 del 9 agosto 2021, veniva disposta la trascrizione al patrimonio comunale e la relativa immissione in possesso delle strade interne al Consorzio. Successivamente, con Ordinanza Dirigenziale n. 33 del 23 marzo 2022 firmata dal Dirigente dell’Area Tecnica Ing. Emanuele Calcagni, veniva ordinata la rimozione delle sbarre entro i 30 giorni dalla ricezione dell’ordinanza. In caso di manifesta inottemperanza dell’ordinanza il Comune avrebbe provveduto alla rimozione, in danno del Consorzio. Avverso il provvedimento era ammesso ricorso al T.A.R. Lazio, il quale con sentenza 03487/2022 ha bocciato il ricorso.
Stessa sorte ha subito il successivo ricorso al Consiglio di Stato, che come si diceva all’inizio con sentenza 04789/22, ha dato definitivamente ragione al Comune di Ardea. Ma a quasi un anno e mezzo da quella sentenza l’attuale Amministrazione non provvede alla rimozione delle sbarre, continuando ad impedire “..l’accesso al demanio marittimo (...) garantito alla totalità della cittadinanza.”
Movimento 5 Stelle Ardea
Allarme ambientale alle Salzare
È sempre allarme degrado ambientale nella zona dei 706 ettari dell’uso civico alle Salzare.
Auto abbandonate e date alle fiamme, rifiuti di ogni genere, anche parti meccaniche di auto riparate nelle carrozzerie ed abbandonate in quell’area.
Fiamme che si sviluppano quasi giornalmente mettendo a rischio la salute dei residenti e di quanti vivono nei paraggi di quest’area che ha bisogno urgente di una bonifica prima che il disastro ambientale preannunciato da anni, faccia il suo corso, mettendo letteralmente in ginocchio un territorio una volta contrassegnato dalla produzione agricola e dal pascolo.
Sabatino Mele