Il progetto approvato dall’amministrazione precedente sarà modificato
Forno crematorio ad Ardea
“Come è noto il forno crematorio da realizzare nell’ambito dell’ampliamento del Cimitero di Via Strampelli, è un Project financing, progettato e approvato dalla vecchia amministrazione. Secondo il nostro punto di vista, riguardando il progetto, abbiamo deciso di migliorarlo. Pertanto stiamo riprogettando parte del cimitero, invertendo la posizione della chiesa, con la posizione del forno crematorio, in quanto il forno crematorio in questo modo sarebbe più lontano dalle abitazioni”.
Il sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini, alla luce delle numerose richieste di cittadini, per avere dei chiarimenti su questa vicenda della realizzazione del Tempio della Cremazione nel progetto di ampliamento del Cimitero di Via Strampelli, ha voluto illustrare la posizione dell’amministrazione comunale riguardo a questa iniziativa, finalizzata anche a rassicurare la cittadinanza sull’emissione di fumi ed altre sostanze. “Sarebbe questa una posizione ottimale, rispetto al precedente progetto – ha detto ancora il sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini -, in quanto adempiremo a tutte le normative di legge riguardo alla distanza dalla prima abitazione, anche se la legge in questo caso non prevede nulla, ma poi saremo abbondantemente lontano dalla prima abitazione. La società che ha presentato Project Financing, sta rifacendo il progetto con le valutazioni e le idee che abbiamo illustrato.
Questo nuovo progetto, che evidentemente ha bisogno di un passaggio ed una adeguata discussione in consiglio comunale, a breve sarà indetta una riunione dove si provvederà ad effettuare questo cambio di dislocazione di due strutture importanti all’interno del progetto di ampliamento del Cimitero di Via Strampelli. Nonostante il forno risponda a tutte le normative di sicurezza, riguardo soprattutto alle emissioni di fumi, gas e quant’altro, volgiamo sottolineare come siamo sempre attenti alle esigenze dei cittadini che sono al centro della nostra attività amministrativa. Come già detto la variante sarà portata in consiglio comunale, dove sarà riapprovato il progetto. Questa è un’idea che è venuta esclusivamente a noi, riguardando quello che era un progetto che, purtroppo, noi ci siamo trovati già approvato. Siccome la legge ci permette di fare delle varianti abbiamo chiesto all’Ufficio Tecnico di sviluppare questa variante. Il resto del progetto procederà secondo la sua naturale approvazione”.
S.Me.
Il forno crematorio di Ardea, con una capacità massima di 8 cremazioni al giorno per 6 giorni alla settimana, è attualmente in costruzione nel nuovo cimitero. Durante la Commissione Trasparenza del 9 febbraio 2024, sono emerse tensioni tra i consiglieri e sono state sollevate preoccupazioni della cittadinanza.
Il progetto, parte dell’ampliamento del cimitero approvato nel 2015, prevede il project financing, dove il privato finanzia l’opera in cambio della gestione del cimitero per alcune decine d’anni. La commissione ha discusso anche la possibilità di spostare il forno crematorio per allontanarlo dalle case, considerando la costruzione della nuova cappella cimiteriale.
Durante la sessione, è stata proposta la vigilanza delle emissioni e dell’impatto ambientale, con la possibilità di monitoraggio da parte di ARPA. Un’altra opzione allo studio è lo spostamento del forno per ridurre la vicinanza alle abitazioni.
Il presidente della commissione, Luca Vita, ha sottolineato l’importanza di un controllo costante sull’opera, anche per apportare eventuali correzioni. Le preoccupazioni della cittadinanza riguardano l’inquinamento dell’acqua, l’impatto sulla viabilità e la salute dei residenti.
Anna Leardi, presidente di Rivalutiamo Marina di Ardea, ha sollevato domande sulla valutazione del territorio in fase di progettazione, l’effetto dei fumi sui terreni e l’acqua utilizzata per il forno. Ha anche espresso preoccupazioni sull’impatto economico, sottolineando il costo della cremazione e chiedendo se il territorio e i cittadini siano sufficientemente tutelati.
La commissione rimane in attesa delle proposte di modifica da discutere in consiglio comunale.
Troppi soldi per ristrutturare i beni sequestrati
Immobili rifiutati
Troppi soldi per la ristrutturazione e quindi si decide di restituirli. Anche perché gli immobili sono occupati e per le casse comunale comporterebbe una spesa esosa. Stiamo parlando di immobili situati in Via dei Platani, in Via delle Tamerici. Si è fatta eccezione per un immobile in via dell’Ombrone, già registrato al patrimonio comunale di Ardea. Per questo motivo la Giunta comunale di Ardea, presieduta dal sindaco Maurizio Cremonini, ha revocato la delibera giunta comunale nr. 155 del 16/12/2021 avente ad oggetto :”Atto di indirizzo per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata da trasferire dall’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) al patrimonio indisponibile del Comune di Ardea, di cui all’art. 48, 3° comma del decreto legislativo n. 159/2011 e simili.”, nella parte relativa ai beni sottoposti a sequestro e confisca alla criminalità organizzata siti in via dei Platani e via delle Tamerici, con la eccezione del bene sito in via Ombrone, già acquisito e trascritto tra i beni di proprietà comunale. Dopo aver effettuato un sopralluogo lo scorso 18 gennaio 2024 da parte di personale tecnico dell’Ente – si legge ancora nella delibera -, durante il quale sono emerse significative criticità a carico dei beni elencati. Dal sopralluogo effettuato e dalla relazione che ne è scaturita, questo atto ha indotto quindi l’Amministrazione a riconsiderare senza indugio quanto precedentemente espresso con la Delibera di Giunta Comunale nr. 155/2021, in quanto: “Lo stato degli immobili in grave degrado e soggetti ad occupazione senza titolo, implicherebbe dei sacrifici di natura economica per l’Ente che, allo stato attuale, non si ritiene possano essere sostenuti né possano farsi gravare sulla cittadinanza”.
In questo modo la Giunta la revocato il precedente atto, (la Delibera di Giunta Comunale n. 155 del 16/12/2021) con l’eccezione dell’immobile sito in Via Ombrone, che è stato regolarmente acquisito dal Comune di Ardea. La delibera è stata inviata al’ Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, proprio per notificare l’avvenuto recesso per l’acquisizione degli immobili al patrimonio comunale.
Sabatino Mele
Il carnevale è finito
Carnevale è finito, calano le maschere.
È proprio di questi giorni un comunicato di una consigliera di maggioranza in cui concedeva un margine di tempo all’amministrazione per il ripristino della legalità.
Aspettavamo fiduciosi che alle parole seguissero i fatti. Siamo stati accontentati, ma in modo veramente sconcertante.
Con la delibera di giunta n. 19 del 7 febbraio 2024 l’amministrazione Cremonini ha revocato la delibera n. 155 del dicembre 2021, con cui l’allora Sindaco Mario Savarese disponeva il riutilizzo sociale di beni confiscati alla criminalità organizzata.
Ha revocato “senza indugio” e con futili motivazioni economiche una scelta sicuramente legalitaria dell’amministrazione targata M5S. Dalla delibera si legge che “a causa del fine mandato del Sindaco uscente (...) l’Amministrazione ha ritenuto indispensabile procedere a un ulteriore verifica dello stato dei luoghi.” Come se non si vedesse l’ora di rimettere mano a “quella” pratica.
In un comune dove regna sovrano da decenni l’immobilismo, dove non si effettuano opere, anzi si fermano per mesi quelle già iniziate, si è revocata una delibera con una velocità che desta immenso stupore. Si perché dalla relazione tecnica che accompagna la delibera emerge che il sopralluogo è stato effettuato in data 18 gennaio 2024, la relazione risulta redatta il 19 gennaio 2024 e nel giro di pochi giorni (7 febbraio 2024) è stata deliberata la revoca.
L’efficientismo di certi personaggi per talune pratiche ha del soprannaturale.
Ma di là di queste considerazioni, pur sacrosante, si rendono conto questi personaggi del messaggio devastante che inviano alla popolazione, sia a chi li ha votati e sia a chi no? Qual é l’anima di questa amministrazione: legalitaria a parole e impotente (colpevolmente?) nei fatti?
Forse un’idea del perché sono fermi i lavori nella Piazza Falcone e Borsellino ce la siamo fatta.
Movimento 5 Stelle Ardea
706 ettari fuori controllo
Parlare oggi di usi civici fa sorridere, ma ad Ardea fa veramente piangere. Un gravame che affonda le sue radici nel medioevo, ma ancora presente nel nostro ordinamento.
Questa vicenda è avvolta da un denso fumo nero, come quello che si sprigiona dagli incendi che divampano spesso (troppo spesso) in questa zona, avvelenando l’aria che respiriamo!
Tutto ha inizio nel lontano 1927, quando alcuni cittadini di Ardea rivendicano il diritto di uso civico sull’ex feudo di Ardea, di proprietà degli Sforza Cesarini, pari a circa 4.300 ettari, richiamandosi ad antichi statuti d’Ardia del XIV e XV secolo. Inizia così la causa “Naturali di Ardea contro Sforza-Cesarini”.
Certo, quasi cento anni di storia non si possono riassumere in un post e forse non basterebbe un libro intero. Una vicenda lunga un secolo che potremo raccontare semmai a qualcuno interessasse. Ci limiteremo a narrare gli avvenimenti degli ultimi anni.
Nel febbraio 2017 (un mese prima di dimettersi) il sindaco Luca Di Fiori firma il verbale di consegna dei 706 ha, che dal Demanio dello Stato passano al Comune di Ardea. Lo stesso Di Fiori però dichiarava che per risanare e bonificare l’intera area si rendeva necessario l’intervento degli enti superiori (Regione e Ministero dell’Ambiente in primis).
La “patata bollente” passa all’amministrazione pentastellata e quando il sindaco Mario Savarese, insieme ad una troupe televisiva, si reca sul posto per rendersi conto della situazione, denuncia il forte degrado ambientale e chiede l’intervento degli enti superiori per un intervento di bonifica che il comune, con le sue stesse forze non potrà mai realizzare (la stessa identica cosa che aveva dichiarato il sindaco Di Fiori). Ma quando va in onda il servizio televisivo scoppia una polemica furibonda, tutti si arrabbiano perché, dicono, il sindaco Savarese da’ un’immagine pessima della città, mette in luce solo le negatività del territorio, che di conseguenza subisce un forte deprezzamento.
Nel dépliant della campagna elettorale del candidato sindaco Cremonini alle ultime elezioni del 2022 si legge: “La soluzione definitiva dovrà avvenire esclusivamente per via amministrativa (atti vincolanti, delibere di giunta, di consiglio e determine dirigenziali)”, con tanto di cronoprogramma nei cinque anni di consigliatura, facendo intendere che il comune, da solo, potesse risolvere una vicenda così intricata.
Ma è bastato un servizio televisivo sul problema a smontare il suo castello di promesse elettorali, perché il sindaco, dopo appena un anno e mezzo, dichiarasse tutta l’impotenza del comune a far fronte ad un disastro ormai oltre che ambientale, anche di ordine pubblico, chiedendo l’intervento del Presidente della Repubblica, del Prefetto e finanche dell’esercito.
Una vicenda cresciuta a dismisura, che potrà avere una soluzione soltanto mettendo intorno ad un tavolo tutti i contendenti: Demanio dello Stato, Regione Lazio, Comune di Ardea, eredi Sforza Cesarini e ovviamente anche le forze dell’ordine, con l’obbiettivo di riportare la legalità e il rispetto della legge.
Movimento 5 Stelle
Ardea