Grande successo per il film Tv dove Leo Gasmann ha interpretato Il Califfo
Il film su Califano
Il film Tv con Leo Gassmann nei panni di Franco Califano, “Il Califfo”.
“Antonello Mazzeo e Alberto Laurenti mi hanno aperto le porte del loro cuore e mi hanno fatto conoscere Franco da vicino: raccontiamo l’artista e l’essere umano che nessuno ha mai raccontato”. Così parla Leo Gassmann che interpreta il ruolo, non facile, di Franco Califano, Il Califfo meglio conosciuto da tutti i suoi fans e non, che riposa nel cimitero di Ardea. Nella serata di domenica 11 febbraio 2024, su Rai1 il film tv Califano ha conquistato 4.174.000 spettatori pari al 22.8% di share.
Il film di Alessandro Angelini, tratto dalla biografia Senza manette dello stesso Califano e di Pierluigi Diaco, racconta la vita del Califfo, il suo rapporto salvifico e ossessivo con la musica, i capolavori scritti per Mia Martini e Ornella Vanoni, il periodo buio in carcere, l’amicizia con il criminale milanese Francis Turatello, l’incontro con la moglie Rita e il forte legame con gli amici di una vita. Siamo nel 1963 a Roma, Franco Califano (Leo Gassmann) è un ragazzo come tanti.
È affascinante, vende aspirapolveri, ma adora le poesie e la musica. Il suo appuntamento fisso è il Kit Kat, dove spesso si esibisce Edoardo Vianello, e con l’amico Antonello fonda un gruppo. E sarà proprio nel loro locale preferito che nel 1964 si esibiranno per la prima volta. Qui il Califfo conoscerà Vianello e Rita, la ragazza che diventerà prestissimo sua moglie e con la quale avrà la figlia Silvia. La storia umana e artistica di Franco Califano, nel periodo che va dalla Dolce Vita alla metà degli anni ‘80, in un progetto che cerca di raccontare - ponendoli sullo stesso piano - l’artista Califano, l’uomo e il bambino di un tempo, in un dialogo costante tra loro.
Leo Gassmann, che interpreta “il Califfo”, è entrato nella parte e ne ha vestito i panni senza diventarne l’imitatore, ma incarnando magistralmente le sue due anime contrapposte: quella del ragazzo di strada “affamato di vita” e quella malinconica di chi portava con sé i graffi di un’infanzia vissuta tra collegi e affetti perduti. Studiandone i gesti e i modi ma soprattutto “ascoltandolo”, Gassman si è avvicinato a Califano con grande delicatezza, dandogli vita e voce per raccontarne i successi, ma anche le fragilità e il bisogno di chiudersi in sé stesso, quel “se scrive libertà ma se legge solitudine” che ha caratterizzato la sua intera esistenza.
S.Me.
I tesori di Ardea
Sempre interessanti le chicche che Fabio Ferri pubblica sulla sua pagina facebook. Questa volta ci ha raccontato del fonte battesimale di Manzù e di un quadro rubato nella chiesa di San Pietro Apostolo ad Ardea.
“Quando il Maestro Giacomo Manzú, il 23 Gennaio 1966, donò alla Parrocchia di San Pietro Apostolo in Ardea, e quindi all’intera cittadina, il nuovo Fonte Battesimale quest’ultimo era corredato di un piccolo quadro in rame rappresentante il Battesimo di Gesù nel Giordano.
Il quadro era attribuito, come recitano anche le schede della Soprintendenza, addirittura ad Annibale Carraci o almeno alla sua scuola.
Ovviamente, poiché ad Ardea sembra che nulla di bello o di artistico duri per sempre, Il quadro originale fu rubato il 18 Novembre 1978 e da allora una sua foto lo sostituisce egregiamente”.
A.S.
Oltre al degrado, sono aumentati i furti nelle abitazioni
Allarme sicurezza
Cresce l’allarme sicurezza ad Ardea e torna anche la proposta delle ronde. Questa volta grazie all’impegno di vigilantes, regolarmente incaricati di svolgere questo tipo di lavoro, controlleranno le strade del quartiere della Nuova California a Tor San Lorenzo. L’obiettivo è quello di reprimere i gravi fenomeni delinquenziali che si sono verificati recentemente e che hanno creato non poca preoccupazione nella popolazione. È un progetto che si sta sviluppando attraverso degli incontri per verificarne la fattibilità. Nelle ultime settimane, infatti, la recrudescenza di furti nelle abitazioni, furti di auto, abbandono di rifiuti nella zona dei 706 ettari dell’uso civico delle Salzare, e tante altre piccole devianze, hanno fatto crescere la preoccupazione nella popolazione ed anche nelle istituzioni come il Comune di Ardea, attraverso il sindaco Maurizio Cremonini, ad intervenire personalmente in una situazione a dir poco esplosiva.
Le condizioni di degrado ed abbandono in cui versa tutta l’area delle Salzare è da anni argomento di discussione e di mancata attuazione di politiche di risanamento e di bonifica, come molti si aspettavano che accadesse. Tutto è rimasto fermo ad oltre venti anni fa. Sono aumentate le abitazioni abusive, e la presenza di numerosi gruppi di nomadi che, da poche espressioni, sono diventati un vero e proprio gruppo consistente che ormai ha preso, oltre che la residenza, anche il controllo territoriale di quell’area. La demolizione delle case abusive non avviene. Non c’è un’iniziativa giudiziaria che possa definirsi tale, affinché si avvii un processo di normalizzazione di quella parte del territorio. Recentemente il Comune, e con molta attenzione, ha deliberato per mettere in grado di poter lavorare tutte quelle piccole aziende commerciali ed artigianali che affacciano sulla Via Laurentina, o Via Severiana, come sarebbe giusto chiamarla. Siti che sono sull’area dell’uso civico, ma che sono presenti da decenni e svolgono regolarmente attività commerciale. L’abusivismo edilizio, invece, che si registra nell’area interna delle Salzare, è un abusivismo che è cresciuto anno dopo anno. Famiglie di nomadi sono arrivati con le loro roulotte nella zona, ed intorno alla roulotte, parcheggiata in un appezzamento di terreno che avevano prescelto, hanno costruito la casa abusiva. Una circostanza denunziata anni addietro anche da queste colonne de Il Pontino, e da altre testate giornalistiche che avevano sviluppato e denunciato questo stato di abusivismo molto grave. L’altra faccia della medaglia è quella che è sotto gli occhi di tutti: non è stato mosso un dito per bloccare questo degrado e questo abbandono del territorio. Il sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini, ha auspicato l’intervento dell’Esercito per poter far fronte a questa emergenza. Richiesta legittima ed esaudibile dalle autorità. Il problema è chiarire quali funzioni devono svolgere i soldati e le forze dell’ordine: evitare che vengano costruite nuove abitazioni abusive, o avviare un processo definitivo di demolizioni di tutte quelle case abusive che non hanno diritto di esistere. Sembra una decisione molto drastica, ma alternative alla demolizione di quelle abitazioni non ce ne sono. L’area dev’essere bonificata non solo dai rifiuti che vengono gettati lungo le strade, ma anche prevedere che si possano fare demolizioni di tutte le case abusive.
Il sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini: “Nonostante la situazione di emergenza, ma anche grazie agli esposti e le comunicazioni inviate alla Prefettura e quello che ha prodotto la trasmissione televisiva, abbiamo avuto maggiori attenzioni da parte sia della stessa Prefettura che degli altri organi al quale avevamo fatto riferimento. Pertanto la situazione è in evoluzione e siamo speranzosi, entro breve o quanto prima insomma ci sia la possibilità di risolvere questo annoso problema dell’abusivismo in quelle zone”.
Un’altra emergenza comunque si affaccia all’orizzonte: è quella dei furti nelle abitazioni. Nelle ultime settimane c’è stato un incremento di questi episodi, mettendo letteralmente in apprensione un’intera popolazione. I soliti ignoti nottetempo narcotizzano gli abitanti delle abitazioni, fanno razzia di tutto quello di pregevole e di valore trovano lungo la loro strada. È anche questa un’emergenza sociale abbastanza preoccupante ed anche per questo caso la Prefettura dovrebbe essere coinvolta per poter adottare tutte le iniziative tese a far sì che le forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, possano intervenire ed attuare tutte le azioni possibili che possono mettere in campo.
Sabatino Mele