Intervista al consigliere del Partito Democratico Enrico Mangano, membro della Commissione permanente alle finanze
“La sindaca Felici in procinto di cadere”
Enrico Mangano consigliere comunale del Pd è membro della commissione permanente finanze. Con lui parliamo del consiglio comunale del 1° febbraio, una lunga maratona terminata all’alba del 2 febbraio con l’approvazione da parte della maggioranza del bilancio di previsione 2024/2026.
- Consigliere Mangano un giudizio complessivo su questo primo bilancio del governo Felici?
“Penso sia un fallimento politico e amministrativo, la maggioranza che sostiene il sindaco Felici si è ridotta a 13, segno di un’amministrazione in procinto di cadere. Da un punto di vista più analitico invece questo bilancio denota la totale assenza di visione della città e ci fa capire quanto questa amministrazione sia distante dai problemi dei cittadini. Rispetto alle previsioni del 2023, con il bilancio Felici abbiamo un aumento complessivo della spesa per le varie missioni di 24 milioni di euro, ma stupisce vedere come diminuiscono di circa il 3,5% i fondi destinati al trasporto pubblico locale, diminuiscono del 2% circa i fondi destinati alla tutela del territorio e dell’ambiente mentre la spesa prevista per i servizi sociali aumenta solo dello 0,7%, come se il carovita non stesse aumentando sempre di più le situazioni di fragilità economica. Questa è la fondamentale differenza tra noi e loro, noi pensiamo che questi siano settori strategici per il rilancio della città. Ma non solo, come abbiamo denunciato in aula, questa amministrazione non fa una politica di spending review e continua a fare scelte che avvicinano sempre di più l’ente al deficit strutturale. Servirebbe per esempio efficientare il sistema di riscossione dei tributi. Invece dal bilancio vediamo che l’ente rendiconta circa 10 milioni di euro di gettito TARI ma ne prevede 18 nel 2024, 18 nel 2025, 18 nel 2026. Penso che chiunque possa rendersi conto delle conseguenze di queste scelte dannose.
Infatti i revisori dei conti fotografano un Comune fortemente indebitato che si avvicina sempre di più al dissesto finanziario. Questo lo dimostra anche il fatto che a dicembre il Comune di Pomezia ha ottenuto un contributo da parte della Regione Lazio grazie ad un fondo volto a prevenire il dissesto finanziario dei comuni (Determina G16338). Ma di tutto questo l’amministrazione Felici non sembra preoccuparsi”.
- Nei giorni precedenti al consiglio comunale ho visto sui social che voi consiglieri del Pd vi siete più volte incontrati per preparare degli emendamenti. Alla fine ne avete presentato circa 100, indubbiamente un grosso lavoro. Cosa trattavano?
“Vista l’assenza di visione strategica sia al DUP sia al Bilancio, abbiamo voluto fare un lavoro emendativo importante, frutto del costante ascolto dei cittadini e delle cittadine condotto insieme alla segreteria del Partito. Il lavoro emendativo si sostanzia in un pacchetto di proposte divise in 5 macroaree che secondo noi sono prioritarie e che, per motivi di spazio, vi riassumo.
La prima macroarea di intervento attiene il sociale, la promozione della tenuta sociale della Comunità, in un momento così difficile per tante famiglie e passa per: l’istituzione di un doposcuola pubblico, la creazione di una mensa sociale, il sostegno per le famiglie bisognose per far praticare attività sportive e musicali ai figli e i contributi per i centri estivi. La seconda macroarea riguarda le opere pubbliche, il nostro territorio ha bisogno di una ricerca costante di contributi per finanziare le tante opere in grado di cambiare il volto della città, in primis per riqualificare Torvaianica. La Terza macroarea riguarda la valorizzazione della cultura, quella vera: serve il potenziamento e il ripensamento della biblioteca comunale, serve immaginare spazi di coworking pubblico, serve la promozione dei nostri luoghi della cultura. La Quarta invece riguarda la promozione della partecipazione cittadina e il sostegno delle realtà del territorio, per esempio, per il tramite di associazioni e dei comitati di quartiere come realtà attive della Città, che diventano protagonisti anche di interventi di prossimità per la cura del territorio, con l’obiettivo di massimizzare la sicurezza percepita e aumentare la qualità urbana del territorio. L’ultima area di intervento riguarda invece la tutela del territorio e la sostenibilità ambientale, anche qui aspetti che meriterebbero la massima attenzione e tra le tante cose cito solo l’erosione costiera che sta uccidendo il nostro litorale”.
- Con sorpresa in consiglio ho poi appreso che la quasi totalità dei vostri emendamenti aveva avuto parere tecnico negativo. Come mai?
“Siamo rimasti sinceramente stupiti da questa notizia e avremmo gradito maggiori delucidazioni in merito. Qui ci tengo a precisare che per quanto riguarda le risorse finanziarie degli emendamenti abbiamo individuato queste soluzioni: per la realizzazione delle opere pubbliche la copertura sarebbe stata assicurata con Contributi in conto capitale da reperire mediante bandi da parte di altre Pubbliche Amministrazioni, come previsto già per la maggior parte dei lavori presenti nel piano triennale delle opere pubbliche. Mentre per i progetti da realizzarsi con risorse della Spesa corrente la nostra azione non andava nel senso di riduzione della spesa per i servizi rivolti direttamente ai cittadini, bensì della riduzione della spesa per le funzioni di supporto interno. Uno degli obiettivi strategici infatti deve essere quello di attuare annualmente progetti di revisione e razionalizzazione di queste tipologie di spesa tenendo conto soprattutto dell’evoluzione tecnologica”.
- L’acquisto dell’immobile in via Castelli Romani, tra capitale ed interessi si parla di circa 12milioni di euro, quale impatto avrà sul bilancio?
“Esatto, la scelta dell’acquisto dell’immobile ormai noto alla città come “rudere” graverà per circa 12 milioni di euro -tra quota capitale e quota interessi- sulle spalle dei contribuenti. La scelta dell’amministrazione Felici è stata quella di accendere un mutuo con cassa depositi e prestiti, nonostante i revisori ci dicano, sia nel rendiconto 2022 sia nel bilancio di previsione 24/26, che “l’Ente risulta fortemente indebitato e un incremento di mutui pur rientrando nella facoltà dell’Ente, […]genera un ulteriore aggravio sulle spese correnti con riflessi negativi sull’equilibrio di parte corrente.[…] L’Organo di revisione invita quindi a valutare con prudenza l’assunzione di nuovi mutui.” I motivi che ci vedono contrari a questa scelta ovviamente non sono solo economici, ma chissà se sono stati davvero così prudenti nel fare queste valutazioni. La verità è che da TUEL il limite di assunzione di nuovi mutui è collegato agli interessi passivi le cui spesa annuale non può superare il 10% dell’importo dei primi tre Titoli delle Entrate accertate nel penultimo rendiconto. Nel 2024 il limite è pari a 7 milioni di euro e noi spendiamo per interessi passivi 4 milioni e mezzo.
Questo significa che se dovessero nascere nuove situazioni problematiche da gestire, anche con carattere d’urgenza, il Comune potrebbe non essere in grado di intervenire. Ma credo che sarà un problema che il sindaco lascerà gestire ai suoi successori, ciò che non riusciamo a vedere è invece l’interesse pubblico perseguito con questa scelta scellerata”.
- Pd, Cinque Stelle e Valore Civico hanno votato sempre compatti, diversa è stato la posizione della maggioranza che ha bocciato i vostri emendamenti mentre ne ha votato alcuni del M5S e di Valore Civico. Mi spiega cosa è successo?
“E’ una decisione assunta dalla Sindaca, bisognerebbe chiedere a lei. La cosa che qui mi preme sottolineare è stata la confermata coesione della minoranza nel contrastare le scelte di questa amministrazione, al netto dei tentativi della maggioranza di giocare a dividerci – altro segno della debolezza del Sindaco. Non posso parlare per conto di altre forze politiche, ma posso dire che l’azione del PD è stata centrale e trainante e che la nostra unica ambizione è quella di dare a Pomezia la classe politica che merita”.
A.S.