Il 28 marzo è stato celebrato il centenario della fondazione della Regia Aeronautica come forza armata autonoma
I 100 anni dell’Aeronautica Militare
E’ la più giovane delle tre eppure il 28 marzo ha compiuto 100 anni. Il decreto n 645 del 28 marzo 1923 costituisce l’atto di fondazione della Regia Aeronautica come forza armata autonoma. Sul piano operativo, però, la forza armata aerea esisteva sin dal 1884, come Servizio Aeronautico del 3 Reggimento Genio del Regio Esercito, ed era cresciuta rapidamente col crescere della funzione dell’aereo sia per il trasporto civile sia in ambito militare. Già era stata fondata la prima scuola di pilotaggio militare con la consulenza di Wilbur Wright a Centocelle che è quindi il primo aeroporto italiano.
Già il primo brevetto di pilota militare era stato rilasciato ad un Ufficiale di Marina, il Ten di Vascello Mario Calderara e già la forza aeronautica aveva partecipato a due guerre, quella in Libia del 1911-12 e quella molto più cruenta del 1915-18 in cui morirono 1900 componenti dell’Armata dell’Aria. Già l’Italia, con le Officine Caproni, produceva aerei su brevetti Wright e già Gabriele d’Annunzio, con la sua squadriglia di SVA-1, aveva dato vita all’azione dimostrativa sui cieli di Vienna. Insomma quando la Regia Aeronautica nasce l’aviazione italiana aveva quasi quaranta anni ed aveva già contato i suoi eroi coi nomi di ufficiali che indossavano l’uniforme del Regio Esercito e che avevano i nomi di Francesco Baracca, Fulco Ruffo di Calabria, Mario de Bernardi e Pier Ruggiero Piccio che nel 1926 diventa il primo Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica. La storia della Forza Armata prosegue e si sviluppa con un crescendo di primati ed atti eroici e ricalca le vicende della nostra Nazione fino alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, la ricostruzione del Paese e la nascita della moderna Aeronautica Militare, con un ruolo multitasking che costituisce oggi la sua missione.
Lo stemma della moderna Aeronautica Militare racchiude il ricordo di quattro eroiche squadriglie di quei lontani pionieri: le profonde radici dell’Arma Azzurra. Il motto “Virtute Siderum Tenus “ racchiude lo spirito che anima il lavoro e le aspirazioni di ogni uomo e di ogni donna a cui è concesso l’onore di indossare l’uniforme dell’Aeronautica Militare. La storia che è seguita alla seconda guerra mondiale e la scelta atlantica voluta dal popolo e dai governi italiani hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo di una forza aerea integrata in un sistema di difesa oggi condiviso da 30 stati del mondo occidentale. Il manipolo di avventurosi giovani ufficiali affascinati dal volo è diventato oggi un’organizzazione altamente professionalizzata, una struttura impostata su concetti operativi basati sulla tecnologie più avanzate e finalizzati ad impieghi diversificati che spaziano da quello primario, della difesa del territorio italiano e di quello dei suoi alleati, a quello dell’intervento umanitario.
Gli ufficiali della moderna Aeronautica Militare e con loro i sottufficiali e gli specialisti sono oggi professionisti e tecnici specializzati che producono ore di volo destinate agli obiettivi che il Governo del Paese, la Costituzione Italiana e le Alleanze definiscono in modo consonante. Resta però sempre un po’ di aspirazione al librarsi nell’etere in ognuno ed ognuna che sceglie di indossare l’uniforme azzurra. Non si sceglie di diventare un componente della famiglia aeronautica solo per fare un’attività professionale, c’è sempre in ognuno che porta quell’ uniforme, da pilota oppure da tecnico dell’hangar, da Generale o da Aviere Scelto, un po’ di ciò che quegli eroi degli albori vi hanno lasciato.
Sergio Franchi