Il 28 dicembre si sono svolte presso la chiesa Santa Teresa ad Anzio le esequie di Carlo Pica, storico imprenditore neroniano e punto di riferimento delle due ruote
Addio Zio Carlo, continua a correre
Nel grigio pomeriggio del 28/12, si sono tenute a Santa Teresa, ad Anzio, le esequie per il nostro amico Carlo Pica, scomparso improvvisamente il giorno della vigilia di Natale.
Andarsene cosi, all’improvviso, non prepara ad assorbire il dolore e lascia sempre l’amaro in bocca ai superstiti ed ai propri cari, figuriamoci sotto un periodo, quello delle festività, che acuisce tutto in maniera esponenziale, qualsiasi emozione, buona o brutta che sia.
Non è mia intenzione con questo pensiero, fare cronaca o dietrologia, su quanto accaduto clinicamente, purtroppo ho sentito e letto già troppe “chiacchiere”, voglio concentrarmi sul fatto che Carlo, semplicemente, non c’è più. Non potremo più scherzarci, arrabbiarci, sorriderci, confrontarci, starci insieme; vorrei solamente raccontare quello che è successo ieri, quello che rappresentava “Zio Carlo”, (ormai, era divenuto un marchio di fabbrica) per tutti noi, per una comunità di un paese intero.
Una piccola premessa è doverosa: Carlo, rappresentava uno dei due pilastri della famiglia Pica, minore dei due fratelli, superstiti al grande ed indimenticato Armando, che a tutto diede inizio, all’incirca negli anni ‘50, con quasi 70 anni di storia, famiglia che ha avviato Anzio e paesi limitrofi alle due ruote, rappresentando un vero e proprio riferimento, qualora si avesse il desiderio di cavalcare una Bici, poi un motorino e poi la moto “grande”.
Le Moto appunto, il leitmotiv, che ci ha unito maggiormente, con questo piccolo grande personaggio, appassionato di ruote tassellate, che ha motorizzato mezzo sud-pontino.
Pur essendo relativamente giovane, scomparso a soli 60 anni, Zio Carlo è, nei nostri ricordi di adolescente: per un motivo o per un altro, ci ha accompagnato dal primo scooter alla moto importante e quindi si accostavano a lui, quasi sempre, solo ricordi piacevoli della nostra adolescenza, riguardo la passione per le 2 Ruote. Chi vi scrive è molto collegato con la Famiglia Pica, ho condiviso momenti di lavoro, rapporti da cliente, da concorrente, da collaboratore, da consigliere aziendale, e poi da Amico, senza nascondere alti e bassi, come accade in tutti i grandi rapporti.
Ultimamente con Carlo, ci eravamo riavvicinati per merito della sua grande passione, nata dopo la scomparsa del padre, Armando appunto, quella per il podismo.
Disciplina sportiva che ha “usato” e che gli è stata vicina, come accade per molti, per superare un dolore od un momento difficile, scaturita, deflagrata poi, in una passione immensa, che oserei dire, avendolo conosciuto bene, intimamente, ha forse anche surclassato quella per le moto.
Questa passione lo ha portato a partecipare alle più grandi maratone mondiali, con risultati di rilievo, ovviamente nella sua categoria, come quella di New York, Boston, Londra, Berlino, Chicago e… Tokyo…
Ecco proprio ultimamente era riuscito ad ottenere un pettorale per quella tanto desiderata kermesse nipponica, unica a mancare nel suo “palmares” che gli avrebbe permesso di completare il WORLD MARATHON MAJOR, che rappresenta il “Grand Slam”, l’eden, la punta massima del running…
Ci teneva immensamente, purtroppo non vi parteciperà…
Con lui stavamo tentando di portare qualche evento importante anche nella nostra Anzio, lui, forte della esperienza accumulata anche da collaboratore organizzativo della RUN ROME, e di altre varie gare importanti, ed io, organizzatore di eventi medio/grandi con la 101 EVENTS e SIMONE con ATHLETICS che era molto legato a lui, per motivi facilmente immaginabili, che conosciamo intimamente; avevamo istituito la BABBO RUN, per testare come potesse essere proposto il podismo su strada alle nostre latitudini. Iniziativa nata per stare insieme allegramente in un momento particolare dell’anno, un evento per famiglie, aggregante, divertente. Vogliamo ricordare questa iniziativa, perché incarnava, oltre un suo desiderio, anche la filosofia con cui faceva le cose con passione, tanto da portarlo a formare una squadra di runners, la RUN-4-SMILE.
SMILE appunto, sorriso, perché per lui, essere runner significava farlo con il sorriso, con la piacevolezza dello stare insieme, di non prendersi troppo sul serio, giocare, nonostante egli fosse anche un ottimo atleta.
Ecco la BABBO RUN, che per noi è stata anche un piccolo travaglio, per motivi che non vi sto a raccontare, sarà, nella mia testa, quella cosa che ci legherà per sempre, un’idea a 3, che ha legato e legherà persone per motivi speciali, che ci porteremo sempre con noi e tenteremo di ricostituire al più presto per far si che non vada dimenticato né lui, né i suoi principi di vita e sportivi.
Tornando al suo addio, è stato molto bello, vedere l’enorme accolito di persone che gli hanno voluto lasciare un ultimo saluto.
Avevo immaginato bagno di folla importante, ma non avrei immaginato una massa di persone cosi numerosa, riempiendo il cuore dei suoi cari e dei suoi familiari, che hanno ricevuto una parziale consolazione, nel vedere quanto fosse amato e stimato da una comunità intera.
Centinaia di moto e centauri, un fiume di persone e di auto hanno accompagnato il corteo funebre, partito dalla storica concessionaria in via Nettunese, alle Falasche, per poi dirigersi verso la Basilica di Santa Teresa ad Anzio.
Un ringraziamento lo voglio fare anche al nostro grande amico Francesco, che ultimamente è stato il nostro fotografo, oltre grande amico, che con i suoi scatti, ha accompagnato le ultime nostre avventure podistiche e motociclistiche, realizzando alcuni scatti che riguardavano noi con Zio Carlo, che porteremo
sempre nel cuore come immagini impresse nella mente, mentre facevamo quello che amavamo, con una persona a cui volevamo veramente bene.
Capirete che scrivere queste poche righe non è stato semplice visto il coinvolgimento, avrei voluto dire e raccontare di più, ma ognuno, dopo quello che ho visto al suo saluto e mi ha parzialmente rasserenato, porterà il ricordo del nostro grande amico, a suo modo.
Da adesso il pensiero va a chi rimane, moglie, figli, parenti… a cui mandiamo un grande abbraccio. Possiamo solo dire…
ADDIO ZIO, continua a correre lassù e vigila su noi.
Adriano Santucci
(i tuoi AMICI)