Sempre attuale il problema della spazzatura abbandonata
I guai di Anzio
Si torna a parlare di spazzatura. Anzi no. Continuiamo a parlare di spazzatura. Giorni fa, un signore di Anzio 2 ha segnalato ad un giornale un paio di bei mucchi di sacchi di immondizia posizionati agli angoli di una piccola costruzione in via Seneca, una traversa di via Nerone, aggiungendo la testimonianza di un giovane che aveva visto automobilisti fermarsi in quell’angolo tranquillo, poco vistoso, dalle cui vetture sono scesi per deporre i sacchi. Non ci arriva notizia della presenza di cassonetti negli immediati paraggi, ma sicuramente non erano lontani, o forse lo erano, e troppo, per raggiungerli e riempirli con il contenuto appropriato. Sembra che, comunque, gli inestetici contenitori siano stati rimossi e portati via dagli addetti al servizio. Tuttavia, secondo chi ha segnalato questo episodio, considerando il luogo appartato in cui giacevano, potrebbero tornare ad accumularsi.
Ben più grave e vistoso è stato, invece, il tappeto di spazzatura che ha giaciuto per un tempo non calcolato nel piazzale del distributore di benzina sito sotto la basilica di S. Teresa, quest’ estate, sempre ad Anzio, offrendo uno spettacolo a dir poco indecoroso a chi si affacciava dal belvedere della chiesa. Non è dato di sapere se la spazzatura sia stata rimossa dal luogo, ma ci auguriamo risposta affermativa.
Infine, dopo l’ Arco vero e proprio, staccatosi inesorabilmente dalla falesia prossima alla Villa Imperiale nei lontani anni ‘’70 causa intemperie e probabile erosione naturale della roccia, un altro pezzo dell’ Arco Muto sta abbandonando la costa del litorale anziate. Grida di dolore e allarme sono state lanciate dalla popolazione e da molti componenti di associazioni ambientaliste che si sono pronunciati a favore di interventi per scongiurare tale pericolo. Ma si potrà davvero fare qualcosa per fermare il fenomeno? I pareri e le conoscenze scientifiche dei geologi non concordano.
Paola Leoncini
Acqualatina
Le ultime notizie su Acqualatina, con l’arresto e il rinvio a giudizio di alcuni dipendenti tra cui un politico locale, accusato insieme agli altri di frode per irregolarità e allaccio abusivo, riportano ancora una volta a galla la pessima gestione dell’acqua un tempo pubblica oggi affare ghiotto per multinazionali ma anche per dipendenti infedeli, e sostanzioso bacino di voti.
A questo sommiamo le enormi perdite di acqua, la carenza di investimenti e le bollette tra le più alte d’Italia (tutti noi paghiamo in bolletta sia le dispersioni sia le morosità altrui, furti compresi).
Da sempre la Società, a maggioranza di capitale pubblico, anziché essere sotto il controllo dell’Assemblea dei Sindaci delle città che sono nell’Egato 4 (i 32 Comuni della Provincia di Latina oltre Anzio e Nettuno) è nelle mani di affaristi anche internazionali che sfruttano un bene primario che non producono, su cui non investono e da cui ricavano profitto, su infrastrutture che sono di proprietà pubblica.
Per quanto riguarda la nostra città, per 25 anni a guida centro destra, due soli sindaci si sono seduti nella Conferenza dei sindaci della Società, e mai hanno rappresentato gli interessi pubblici, spesso assenti o alzando distrattamente la mano su aumenti delle tariffe ingiustificati. A fronte delle richieste del socio privato di minoranza per vedersi remunerare le perdite (annullando quindi il rischio di impresa col solo onere dei cittadini), i sindaci non hanno mai eccepito nulla o sollevato la questione; identico atteggiamento è stato tenuto quando è stata formalizzata la cessione delle quote ad Italgas. Nessuno ha chiesto concrete garanzie sugli investimenti o su miglioramenti necessari ad una rete che fa acqua da tutte parti, commerciali, amministrativi e di controllo e prove ne sono gli eventi giudiziari.
Intanto il piano societario di PNRR che prevede grossi investimenti sulle infrastrutture rimane quasi completamente inattuato (dal sito risultano in corso solo due fasi di appalto per la piattaforma digitale e rilievo reti idriche). Questo nonostante un referendum nazionale dove gli italiani si sono chiaramente espressi per il ritorno alla gestione completamente pubblica dell’acqua, bene primario e non commerciabile. Il silenzio di una certa politica ha permesso il mantenimento di uno status, lo ha favorito e se ne è ampiamente giovato in termini di consenso elettorale.
Il rapporto che è finora intercorso tra il centro destra di Anzio e Acqualatina ha prodotto solo danni e pacchetti di voti, la futura amministrazione di Anzio dovrà tenere conto del mercimonio perpetrato finora ed essere vero garante dei cittadini nella gestione del bene primario.
Il rappresentante del gruppo
territoriale M5S Anzio
Marco Cesarini
L’associazione è sempre impegnata ad aiutare i più poveri ed i bisognosi
Per Aspera ad Astra
Sebbene fondata da soli tre mesi, “Per Aspera ad Astra” si è distinta per le tante donazioni, non solo di alimenti e cibo, rispondendo alle richieste di molte Associazioni del nostro territorio che quotidianamente si impegnano ad aiutare i più poveri e bisognosi.
È così che solo nel mese di dicembre l’Associazione ha consegnato 1.300 confezioni di crema di scampi, 240 kg di filetti di orata, 170 litri di latte ed una grandissima quantità di pizze, rustici, lasagne, ravioli e pasta alla Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine di Lido dei Pini, alla Caritas SS. Pio e Antonio, San Benedetto e alla Caritas di via dell’Oratorio di Santa Rita di Anzio ed all’Associazione “Chiara e Francesco” di Torvajanica.
Il Tesoriere di “Per Aspera ad Astra”, Achille Terzo, ha dichiarato che le donazioni sono state rese possibili anche grazie all’aiuto di Aziende che credono alla serietà dell’Associazione ed ai progetti dei soci.
Durante il nuovo anno, ha proseguito Terzo, sono previsti diversi programmi ed eventi, che spazieranno dalla valorizzazione del territorio alla tutela dell’ambiente e che coinvolgeranno scuole, Enti ed altre Associazioni. Tutti i soci di “Per Aspera ad Astra”, ben sapendo che dall’inizio della pandemia la povertà è cresciuta in modo preoccupante, si dedicano al loro lavoro di volontariato con grande energia e dedizione.
Nelle ultime settimane le donazioni di cibo sono calate di oltre un terzo, a testimonianza di come l’aumento del costo della vita, tra caro bollette e caro spesa, abbia anche un forte impatto sulla solidarietà. Purtroppo quasi due milioni di famiglie in Italia si trovano in condizioni di povertà assoluta, oltre 5,5 milioni di persone, pari al 9.4% della popolazione. Numeri senza precedenti ed estremamente preoccupanti diffusi dalla Caritas nella Giornata internazionale di lotta alla povertà.
Il Presidente di “Per Aspera ad Astra”, Paola Mariani, ha asserito: “La situazione politica internazionale e la crisi economica tendono a spaventare le persone, ma è proprio nella difficoltà che ci si deve aiutare vicendevolmente con più vigore.
Il bene verso gli altri è collegato con noi stessi e verso tutta la società. Proprio questo è il momento di dare di più a chi ha meno, quasi niente o addirittura niente. Dunque chiediamo a chiunque voglia, di aiutare queste persone fragilisostenendo e partecipando alle attività dell’Associazione”.
Ricordiamo che il motto di “Per Aspera ad Astra” è: “Nella vita non raccogli ciò che semini, ma ciò che curi”.
Ci sembrano le parole giuste per esprimere i valori dell’Associazione; sono anche parole incoraggianti per tutte le persone che vorranno aderire a questo sodalizio benefico e condividere competenze ed esperienze per il bene della comunità.