Risolvere il problema della raccolta ad Anzio
Mucchi di rifiuti
Un titolo sulla stampa locale di qualche giorno fa suonava più o meno: “pulito e bonificato il parcheggio della Stazione di Lavinio”. Ho cercato di comprendere dove fosse la notizia ed ho letto che la società AET, che gestisce la raccolta dei rifiuti ad Anzio, aveva provveduto a raccogliere la montagna di rifiuti che erano stati accantonati sotto il cavalcavia dopo la festa della comunità indiana di Lavinio.
A parte il fatto che durante la festa della comunità punjabina di Lavinio, non credo abbianoabbandonato lavabi, sedie e cassette di plastica, a parte il fatto che in prossimità della stazione di Lavinio i rifiuti sono il benvenuto permanente dei visitatori, l’articolo induce ad una riflessione: se una raccolta di rifiuti sotto un cavalcavia può essere oggetto di un articolo di giornale allora siamo messi male. Che si sia scatenata una guerra fra ditta e comune sembra evidente ma i termini del confronto dovrebbero essere semplificati e riportati ad una soluzione rapida. Non dobbiamo dimenticare che il Comune di Anzio è socio della AET e questo dopo che la gestione commissariata aveva scelto di appaltare “in house” e cioè acquistando 19.155 azioni della Società Energia TerritorioSPA e detenendo, quindi, il secondo pacchetto azionario dopo il Comune di Ciampino.
Quello che lascia perplessi è che, a detta della AET, il Comune di Anzio ha privilegiato l’applicazione dell’art 18 del contratto, quello che riguarda le sanzioni per inadempienza, che è la pratica più rapida da applicare evitare gli strali della Corte dei Conti nel caso di contestazioni, ma non sembra che il/la responsabile del contratto da parte dell’Amministrazione abbia raggiunto ragionevoli e legali compromessi al fine di garantire il regolare svolgimento del contratto; che è poi l’unica cosa per cui la ditta viene retribuita e che è anche la ragione per cui anche il funzionario viene retribuito. Se poi le motivazioni e le inadempienze sono più gravi della incapacità dimostrata e che da oltre un anno il sottoscritto cerca di evidenziare; se tale incapacità non può essere corretta con un confronto fra le parti; se tale carenza è strutturale e tale che emendamenti contrattuali o correttivi della ditta non siano possibili, allora si provveda a rescindere il contratto per palese inadempienza, subito, e si proceda ad una gara di appalto del tipo di quelle dove c’è un’amministrazione che funge da stazione appaltante e ci sono tante ditte qualificate invitate a presentare un’offerta. E’ drammatico immaginare che si possa tornare a situazioni di contenzioso del tipo di quelle che hanno visto Anzio diventare una pattumiera a cielo aperto, per anni.
E’ auspicabile che nei prossimi giorni non si debba leggere sulla stampa locale “Pulito e bonificato il parcheggio di Iperbon” oppure “ AET raccoglie i mucchi di rifiuti su via dello Stradone di Sant’Anastasio”, oppure “Disboscati i marciapiedi di Lavinio”, o titoli del genere. Questo contratto scade il 2 novembre 2028 per cui soluzioni rabberciate sono inaccettabili. E’ indubbio che una circostanza che incoraggia l’abbandono di rifiuti nelle strade sia quella della scarsa partecipazione da parte dell’utenza al finanziamento del servizio; è dimostrato che chi abbandona rifiuti sul suolo pubblico molto spesso evade il pagamento della TARI. Continuare a sentire dirigenti parlare degli “incivili”, però, è noioso oltre che ridicolo: tutti i cittadini “nascono” incivili; è una delle responsabilità di chi gestisce il servizio quella di civilizzarli con le buone o con le cattive. La politica di Anzio sarà chiamata a trovare dirigenti capaci di individuare soluzioni e non di attivare contensiosi temporanei che il sistema giudiziario di questo Paese rende spesso eterni. Resta la triste riflessione: tutto questo era leggibile da più di un anno e non è chiaro perché si sia atteso così tanto inutilmente.
Sergio Franchi
Il 12 novembre Nettuno ha commemorato il 21esimo anniversario
Strage di Nassirya
Il 12 novembre 2023, Nettuno ha commemorato il 21.mo anniversario della strage di Nassirya, un tragico evento che ha segnato profondamente la storia italiana e quella delle missioni internazionali per la pace. La cerimonia si è svolta in piazza della Pace, di fronte al Palazzo comunale, e ha visto la partecipazione di un ampio pubblico, tra cui cittadini, alunni e docenti del mondo della scuola, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, associazioni combattentistiche e culturali, nonché candidati sindaci. L’atmosfera dell’evento è stata carica di emozione e riflessione, creando un momento di unità e di rispetto nei confronti dei caduti, sia civili che militari. La cerimonia ha rappresentato un’importante opportunità per richiamare l’attenzione pubblica sulla necessità di rafforzare i valori della pace, in un contesto globale segnato da conflitti e violenze.
Durante il suo intervento, Reppucci ha aperto il discorso ringraziando calorosamente tutti i presenti, con particolare menzione per il Generale Vizzosa e i rappresentanti delle forze militari e di polizia. Ha evidenziato che l’evento non era solo un rito commemorativo, ma un momento significativo per riflettere sulla responsabilità collettiva di promuovere la pace.
“Siamo qui oggi per ricordare i 19 caduti che hanno perso la vita in terre lontane. Questo è un impegno quotidiano per ciascuno di noi,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di non dimenticare il sacrificio di coloro che hanno operato per la sicurezza e la stabilità in contesti difficili.
Reppucci ha proseguito la sua riflessione sull’attuale scenario internazionale, ponendo l’accento sulle tensioni globali e sulle conseguenze delle guerre in atto, come quelle in Ucraina e in Palestina. Ha ricordato che le guerre portano solo distruzione, rovine e sofferenza, colpendo le popolazioni vulnerabili e danneggiando infrastrutture vitali.
“Le guerre non risolvono le ingiustizie, ma le alimentano. È fondamentale che le potenze mondiali si uniscano per interrompere il ciclo di violenza,” ha esortato.
Un momento particolarmente toccante è stato dedicato ai giovani presenti. Reppucci ha lanciato un appello accorato affinché i ragazzi si impegnino a ricercare sempre le ragioni della pace, sottolineando l’importanza di dialogare con le famiglie sui valori fondamentali. Ha invitato i genitori a creare spazi di discussione a tavola, per trasmettere l’importanza della solidarietà e della coesione, per prevenire che i giovani cadano in una vita isolata nel “metaverso”. “Dobbiamo educare i nostri figli alla responsabilità e ai valori umani,” ha affermato.
Reppucci ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di un impegno collettivo per costruire un futuro migliore. Ha ringraziato le associazioni combattentistiche e tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento, sottolineando che è fondamentale mantenere viva la memoria storica per il bene delle future generazioni.
“In questo mondo in continua evoluzione, abbiamo il dovere di essere custodi della memoria e promotori di un impegno per la pace,” ha dichiarato con fermezza.
La cerimonia si è conclusa con un forte messaggio di speranza e determinazione. “Viva Nettuno, viva l’Italia, viva le Forze di Polizia e le Forze Armate,” ha esclamato, mentre i partecipanti si univano in un applauso scrosciante, segno di unità e solidarietà. Questa giornata non solo ha commemorato il passato, ma ha anche rappresentato un impegno rinnovato per coltivare valori di pace e giustizia in un mondo spesso lacerato da conflitti.
Candidati ineleggibili
Lo afferma il Commissario Prefettizio, Dott. Antonio Reppucci. Si avvicinano a grandi passi le elezioni del 17 e 18 novembre e si sono formate tante liste nel Comune di Nettuno a sostegno dei vari Candidati a Sindaco. Però, il Prefetto ha segnalato che fra i 285 Candidati a Consigliere Comunale, la metà ha evaso le tasse comunali. Se venissero eletti, essendo evasori, non potrebbero assumere la carica: ossia risulterebbero incompatibili. Si potrebbe ovviare a ciò, se nel primo Consiglio Comunale saldassero i loro debiti. Andando a fondo della questione, risultano morosi perché non hanno pagato la TARI (tassa sui rifiuti) o ne hanno pagato solo alcune rate. Inoltre, la Commissione Antimafia che si è riunita nei giorni scorsi, ha confermato quanto ancora sia elevato il pericolo di infiltrazioni mafiose, sia ad Anzio, sia a Nettuno, i due Comuni ‘gemelli’commissariati. Lo hanno ribadito Enza Rando , responsabile della legalità nel PD e Walter Verini, capogruppo dello stesso Partito. La Commissione Antimafia, dal canto suo, si augura che gli elettori, finalmente, dopo le brutte passate esperienze, votino quei Candidati che mostrino di impegnarsi sempre più per un Governo comunale trasparente, che tuteli il bene comune e che soprattutto lavori all’insegna della LEGALITA’. Inoltre dovrebbero votare coloro che garantiranno di dare valore alla vita sociale, culturale ed educativa, favorendo le Associazioni del territorio che si adoperano per mettere in pratica tali nobili ideali. Infine molto importante sarà l’affiancamento continuo alle Forze dell’Ordine e Sicurezza per contrastare traffici illeciti, estorsioni, usura, in modo da debellare le famiglie mafiose che da tempo albergano sul litorale laziale.
C.R.