SIMPOSIO
Giuliana Bellorini
Coordinatrice corrispondente
del salotto sede del Simposio
14 FEBBRAIO
L’origine di questa festa, se pur controversa, sembra risalire al secondo millennio a.C.. Ma è nel periodo detto dell’“Amor Cortese” che comincia ad assumere il suo carattere romantico, come ci racconta la nascita dell’“Alto Tribunale dell’Amore”, nella Parigi del 1400, istituito per risolvere le contese sui contratti d’amore.
Metà febbraio, un periodo dell’anno in cui la natura comincia a dare i primissimi segni di risveglio. Ai primi tepori, le gemme dei fiori si fanno più turgide, pronte ad aprirsi, alla fecondazione. Il canto degli uccelli si fa più melodioso, come un richiamo d’amore che rimanda all'arcaico significato di una sessualità generatrice di vita.
Oggi, San Valentino, così come il Natale e la Pasqua, assumono una valenza anche commerciale, che ci impedisce di godere della spontaneità dell’innamoramento. L’immagine dei fidanzatini è sicuramente simbolo di gioia che ci riporta alla bellezza della giovane età, senza per questo voler determinare una cesura anagrafica all'amore da festeggiare. Se un amore fresco durerà nel tempo, ce lo racconteranno i volti degli innamorati, quando il ricordo della loro primavera potrà risplendere di una luce interiore ancor più preziosa tra le pieghe indelebili dei loro visi non più giovani.
Il racconto semplice e puro che segue queste righe, narrato dal Guardiano del faro, vuole essere un bel regalo per i nostri lettori, con la speranza che almeno nel giorno di San Valentino abbiano sguardi d'amore e dispensino sorrisi. La crudeltà del mondo si combatte anche così.
Giuliana
I RACCONTI DAL FARO
SABRINA E DENNIS:
“LIEBER GARDASEE, …”
La Repubblica, 17 Luglio 2023 - Sul giornale La Repubblica del trascorso 17 Luglio è apparsa la notizia del ritrovamento sul fondale del Lago di Garda, nei pressi della spiaggia di Malcesine, di una piccola bottiglia. Raccolta come un banale rifiuto, quando portata in superficie, aveva lasciato intravedere all’interno un foglio scolorito, contornato da pietruzze per appesantirla nell’acqua. Quel foglio si era rivelato poi un messaggio in lingua tedesca, scritto a mano undici anni prima da due giovani di Amburgo. La quieta bellezza di quelle acque lacustri aveva suscitato in loro un augurio di felicità per le persone amate e per se stessi, e per il magico luogo.
LIEBER GARDASEE - “Lieber Gardasee, …”, erano le prime parole scritte su quel quadratino di carta ingiallito dal tempo e dall’umidità, che introducevano a una testimonianza breve e dolce, come appare dalla sua traduzione:
“Caro Lago di Garda,
con questo messaggio in bottiglia ci auguriamo che le nostre famiglie, i nostri amici e noi restiamo sempre felici e in salute.
Caro Lago di Garda, rimani bello e limpido come lo sei oggi.
Con molto amore.
Sabrina e Dennis di Amburgo
9 Agosto 2012”
La Repubblica, 21 Luglio 2023 - Per il clamore suscitato dall’articolo del 17 Luglio 2023, dopo soli quattro giorni La Repubblica dà notizia che la coppia è stata rintracciata mentre era in vacanza in Austria. Si è potuto sapere quindi che Sabrina (ora 37 anni) e Dennis (ora 40 anni) si erano sposati nel 2011; che dal loro matrimonio è nato un bambino; e che - particolare interessante per la vicenda di cui parliamo - nel 2012 si erano recati in gita sul Lago di Garda.
Al termine di una cena romantica, i due giovani innamorati avevano pensato di cristallizzare per sempre l’incanto di un momento felice in poche righe, affidandole, entro una bottiglia di Limoncello, alle acque sonnolente del lago.
NUOVO MESSAGGIO - Sorpresi dal clamore e dalla affettuosa curiosità che aveva suscitato il ritrovamento, Sabrina e Dennis hanno voluto, dopo undici anni, parlare con un nuovo messaggio a quel lago che fu testimone della loro felicità, per esprimendogli il proposito di tornare sulle sue sponde nella ricorrenza di San Valentino, il giorno della Festa degli Innamorati:
“Caro Lago di Garda,
siamo sopraffatti e non possiamo credere che il nostro messaggio nella bottiglia sia stato trovato! È bello sentire come tante persone in Italia, attorno al lago e soprattutto a Malcesine, abbiano accolto con gioia il nostro messaggio.
Caro Lago di Garda, mantieni sempre la tua bellezza e regala ancora a tante persone questi magici e romantici momenti così come noi li abbiamo avuti”.
Il Guardiano del Faro
Domenica 4 febbraio 2024 - ore 16.00
ROSE AUSLÄNDER
La poetessa senza confini
Una ricerca di Maria Luisa Petroni
con le letture di Maria Grazia Vasta
Intervento musicale del violinista
Alessandro Marini
J.S.Bach, Partita n.2 in re minore
per violino solo
Rosalie Beatrice Scherzer o meglio Rose Ausländer nasce l’11 Maggio 1901 a Czernowitz città della Bucovina, allora sotto l’impero Austro-Ungarico, in una famiglia agiata di religione ebraica e di madrelingua tedesca.
La città fece parte del principato di Moldavia fino al 1775, quando venne annessa all’Impero Asburgico fino alla sua caduta, avendo uno sviluppo notevole anche in campo culturale. Rose Ausländer dopo le scuole primarie e secondarie frequenta a Vienna il liceo commerciale. Nel 1919-20 frequenta l’Università a Czernowitz, ora sotto il Regno di Romania, segue i corsi di Letteratura e Filosofia, studia Platone Spinoza e Costantin Brunner influenzeranno la sua vita poetica e per la misticità forse gli studi del padre che aveva studiato nella scuola Wunderrabbi di Sadagora in seno alla scuola rabbinica chassida.
Dopo la morte del padre avvenuta nel 1920 Rose inizia la sua vita di viaggi, nel 1921 decide di partire per gli Stati Uniti insieme ad un suo amico Ignaz Ausländer che sposò e di cui conservò il cognome anche dopo il divorzio. Ausländer in tedesco significa Straniero, ed essere il diverso, lo straniero in ogni luogo è la scelta necessaria per Rose per rinascere in una nuova Patria, quella della Parola che servirà per esorcizzare la malvagità della società e i dolori della vita. Nel 1939 decide di ritornare a Czernowitz.
Con l’occupazione nazista nel ‘41, rimane chiusa nel ghetto insieme alla madre, riesce a sopravvivere e a scrivere, conosce Paul Celan, insieme frequentano di nascosto un circolo letterario segreto e diventano amici. Rose riesce a sopravvivere e nel ‘44 riesce a tornare negli Stati Uniti, iniziando di nuovo a viaggiare.
Il suo linguaggio attento, limpido, semplice, ha in realtà una forte capacità simbolica nell’interpretare la sua madre. Rose Ausländer, poco conosciuta in Italia è una poetessa che appartiene al gruppo dei poeti più rappresentativi del XX secolo per i temi ricorrenti espressi in simboli quali la Patria, l’Esilio, la Centralità della scrittura, la Parola che evoca, il Viaggio. Rose del suo lavoro diceva: Perché scrivo? Scrivere è un impulso, una spinta. Scrivere è una Patria. Scrivere è il luogo dove poter respirare.
Rose Ausländer scrive ininterrottamente per tutta la sua vita, muore il 3 gennaio del 1988 in una casa di riposo ebrea di Dusserdolf intitolata alla poetessa Nelly Sachs.
Le sue poesie sono raccolte in otto volumi.
Mutterland
La mia patria è morta
L'hanno seppellita
nel fuoco
Io vivo
nella mia madrepatria
Parola
Rose Ausländer
Simposio in Via Venezia, 19 – Lido di Cincinnato - ANZIO