LA GUERRA È FINITA?
La ricerca della pace
di Rita Salimbeni
Cari amici di penna,
sono sempre io, la solita scrittrice in erba, che con le sue umili parole cerca di trovare soluzioni a problemi che sicuramente hanno tutti, ma a me pesano tanto sia nel cuore che nell'anima.
Sto parlando delle guerre, delle centinaia e migliaia di povere persone che ogni giorno muoiono, persone come noi che vivono, hanno un lavoro, una famiglia, figli, nipoti, una casa e di punto in bianco si sono ritrovate immerse in un cataclisma come può essere un terremoto, maremoto o ancor peggio una guerra da loro non voluta ne desiderata.
Nel silenzio della mia camera, sdraiata sul mio letto pulito, caldo, comodo spesso penso a quelle donne che sentendo arrivare una bomba, con il terrore negli occhi devono fuggire dalle proprie case, frettolosamente, lasciando gli oggetti, i valori, vestiti, qualunque cosa di proprietà, e, fuggire via per andare nei rifugi antiaerei, dove spesso ammassate ad altre donne, uomini, bambini di ogni ceto, si ritrovano per ore nel silenzio della paura, aspettando che tutto ritorni tranquillo per ritornare nella mura che amano, casa che quasi sempre sono crollate, non esistono più insieme ai ricordi di una vita.
Sono pensieri terrificanti, distruttivi, mi vengono spontanei nella mente anche perché siamo bombardati continuamente dai media; appena
accendo la televisione, le notizie che danno sono tremendamente negative su tutti i fronti, notizie negative che rovinano la vita, in questo mondo strapazzato da noi uomini.
Io spesso ascolto e guardo il telegiornale e spero in qualche buona notizia, mi auguro di ascoltare che la pace è vicina, che i governi hanno trovato soluzioni ai conflitti, di ascoltare che hanno ricostruito una città terremotata o alluvionata, che le persone stanno ritornando nelle loro case e non hanno perso nulla dei loro ricordi, ma specialmente che hanno ritrovato tutte le persone disperse!
Sarebbe bello vivere in un mondo sereno dove tutti si danno la mano e parlano la stessa lingua, parlano di amore ed altruismo, senza barriere dove la sola cosa che conta è far sorridere i bambini, educarli all'inclusione, ma specialmente sarebbe meraviglioso che tutte le persone del mondo potessero ottenere acqua, cibo e cure mediche, sì… sarebbe veramente un sogno!
Ardea, 25 ottobre 2024
“Vita”
Ho dedicato questi versi ai poveri morti arrivati in bara nera, restituiti alle famiglie, dopo tante sofferenze, mostrati come fossero oggetti di vittoria da porgere al mondo che, senza fiato ha guardato sgomento.
Hai aperto gli occhi
al mondo felice di vivere.
Hai mosso i tuoi
Primi passi nella
Gioia dei tuoi genitori.
Hai letto libri
Hai scritto pagine
Hai mangiato pane
Hai dormito sperando
In un futuro migliore.
Hai ascoltato rumori
sconosciuti
bombe cadere.
Fucilate, urli di dolore.
Ti sei ritrovato
nell'oscurità.
Hai avuto paura, il terrore
dell'incerto, paura di
morire.
Hai sperato
Ti sei disperato
Hai pregato
Hai sperato di nuovo.
La vita ti ha lasciato.
Sei tornato
ma non come speravi.
Non ti abbraccerà
Nessuno.
Il freddo scenderà
nella tua casa.
Chi ha pregato e
sperava ora ti piange.
Ora
riposa in pace.
Ardea, 20 febbraio 2025