Il Programma Integrato sarà sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica
Residenziale a Campo di Carne
Il nuovo insediamento residenziale di Campo di Carne da 36 mila 580 mq proposto dalla Agrimi di Paolo Lanza - dopo il cambio di destinazione d’uso del terreno prossimo alla stazione ferroviaria-dovrà essere sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica e ottenere in quella sede l’ok da parte degli enti preposti. A stabilirlo la Regione Lazio, che in ragione del significativo impatto sul territorio derivante dalla creazione del nuovo insediamento residenziale in zona industriale, ma anche delle criticità emerse dalla prima analisi del Print, ha deciso di valutare a fondo il progetto di Lanza prima di poterlo licenziare.
Un piano, quello trasmesso in Regione a febbraio 2018, che aveva provocato un acceso dibattito interno anche alla maggioranza di Antonio Terra, che alla fine, legando indirettamente il cambio di destinazione d’uso di quei terreni alla realizzazione della strada secondaria per Casello 45 in vista della realizzazione del sottopassaggio, aveva deciso di approvarlo.
Nel dettaglio, oltre a prevedere nuove cubature da destinare a residenziale, il progetto punta sulla riqualificazione urbanistica e ambientale, con la valorizzazione dello snodo ferroviario e la realizzazione di aree verdi attrezzate e il rimboschimento del 18%. La realizzazione e la cessione delle opere di urbanizzazione primaria e delle aree verdi saranno a carico dei privati, mentre oltre alle villette a schiera e piccoli edifici in linea su tre piani fuori terra, si prevede anche di realizzare attività commerciali nei piani terra di questi ultimi e a contatto diretto con la viabilità principale, a beneficio anche dei pendolari. Alla creazione di un nuovo piccolo centro, dotato di parcheggi e aree verdi corrisponderà anche un intervento sulla viabilità, mirato a decongestionare la via Nettunense dal traffico ma anche collegare con percorsi ciclopedonali Campo di Carne e La Gogna. In totale la superficie lorda edificata con indice 0,25 mq/mq ST, non supererà i 9 mila 185 mq: alla realizzazione di 44 villini a schiera in 7 blocchi, per un volume di 29 mila 392 mc e 7 edifici residenziali su tre piani per l’insediamento di 322 nuovi abitanti, corrisponderà la realizzazione di aree verdi, parcheggi e servizi sul 68% dell’area. Un piano che però i soggetti competenti chiedono di poter valutare in maniera più approfondita, in ragione anche dell’impatto ambientale che l’insediamento comporterebbe sulle risorse idriche e sull’atmosfera. “Il Comune di Aprilia – ha rilevato inoltre l’Arpa Lazio – è tenuto ad adottare un piano del traffico previsto dal codice della strada e ad attuare azioni di fluidificazione del traffico, promuovere la riduzione delle percorrenze urbane dalle auto private, favorire la riduzione della percorrenza dei mezzi pubblici e ridurre le emissioni dei camini”, un intervento che si rende necessario proprio per ridurre le emissioni nell’area oggetto dell’intervento “che era stata classificata in zona B, dove cioè si riscontra un superamento o elevato rischio di superamento del limite da parte di almeno un inquinante”. Altre criticità, determinate dall’assenza di un sistema fognario funzionale, dall’elevata percentuale di consumo di suolo per la città di Aprilia e la presenza di sorgenti di inquinamento elettromagnetico hanno spinto la Regione a voler andare più a fondo, anche perché “nel piano non sono descritti i vantaggi pubblici espressi in aree o opere pubbliche (…) tale piano si pone esclusivamente a vocazione residenziale in area industriale in cui non sono opportunamente verificate le ricadute ambientali e in ogni caso dalla documentazione non si evincono gli elementi caratterizzanti del Print, soprattutto in relazione all’interesse pubblico”. Di qui la proposta di assoggettare a Vas il Programma Integrato di intervento.
Francesca Cavallin
Bilancio positivo per le tre farmacie comunali
Farmacie in attivo
Costi eccessivi e debiti consistenti che si trascinano dagli anni passati ancora da ripianare. Mentre la partecipata Progetto Ambiente e la municipalizzata Multiservizi, seppur erogando servizi essenziali continuano a rappresentare un gratta capo per l’amministrazione, le farmacie comunali continuano a rivelarsi un affare conveniente per l’ente di piazza Roma, socio di tre farmacie che erogano servizi di pubblica utilità e continuano a lavorare a pieno ritmo.
Un dato che emerge dalla lettura dei bilanci presentati in occasione della manovra finanziaria del 2020: nessuno dei tre esercizi commerciali è in perdita, eppure l’unica a migliorare la performance rispetto all’anno precedente è la farmacia di via delle Margherite, mentre le altre due hanno registrato ricavi leggermente più bassi rispetto al 2017.
L’ultima ad aprire i battenti, la farmacia Aprilia Nord – 60% della parte pubblica e per il restante 40% nelle mani del privato – pur avendo aperto i battenti solo nell’ottobre 2016 ha registrato una crescita costante, passando da un passivo fisiologico di 9 mila 994 euro nell’anno di apertura, a un ricavo di 49 mila 755 euro del 2017, raddoppiato a 94 mila 305 euro nel 2018, ricavi per vendite e prestazioni che al netto dei costi hanno raggiunto addirittura 1 milione 855 mila euro, tanto da non richiedere l’attivazione di alcuna misura di razionalizzazione. Agroverde Farma, partecipata dal Comune per il 60%, continua a chiudere in attivo e a registrare un maggior guadagno, seppure con un margine ridotto rispetto agli anni passati.
Nel 2016 infatti la farmacia aveva chiuso con un conto economico di 144 mila 517 euro, ridotto a 117 mila euro nel 2017 per via dei minori ricavi e nel 2018 ha chiuso a 104 mila 590 euro, per effetto di ricavi costanti a fronte delle maggiori spese.
Una situazione speculare a quella di Farma Aprilia: in questo caso la crescita economica del 2017 a 148 mila euro anche rispetto al ricavo di 127 mila 709 euro non si è consolidata nel 2018, che ha chiuso con un conto economico minore di un terzo e pari a 98 mila 887 euro per effetto di costi corposi a fronte di guadagni più o meno stabili. Un risultato tutto sommato positivo dunque, quello ottenuto dalle farmacie se raffrontato con quello delle altre partecipate, ma comunque al di sotto delle aspettative e dei risultati ottenuti gli anni passati.
Francesca Cavallin