Ostruita la rete fognante di Campo di Carne
Sversamenti sospetti
Ci risiamo. Ancora una volta i residenti della zona di Campo di Carne devono fare i conti con gli sversamenti sospetti e con la rete fognante completamente ostruita da liquidi catramosi. E’ accaduto nella giornata di venerdì. Si tratta dell’ennesimo problema di natura ambientale che si registra ad Aprilia. In particolare sono stati gli abitanti di via Pietri a lamentare il disagio chiedendo alle autorità competenti di intervenire. Acqualatina ha inviato ben cinque camion autospurgo. Gli operai della ditta specializzata hanno lavorato dalla mattina fino alla tarda serata di venerdì, non senza grandi difficoltà. La rimozione del liquido sversato si è rivelata impegnativa.
“Questo perché – ci spiegano alcuni residenti della zona – l’olio sversato nelle fogne, a contatto con l’acqua, si è solidificato ostruendo del tutto le tubature. Non è la prima volta che questo avviene, l’ultimo episodio si era registrato solo nel febbraio scorso. Sono molto probabilmente idrocarburi che col passare delle ore hanno otturato completamente gli scarichi. Ci sono persone che avevano il bagno allagato. Stiamo parlando di quintali di oli scaricati in fogna, liquidi altamente inquinanti per l’ambiente. Serve più attenzione da parte delle autorità competenti. Noi cittadini abbiamo segnalato più volte questa vicenda a chi di dovere, senza però che il problema sia stato risolto”.
“Abbiamo fatto la segnalazione all’assessore all’ambiente del Comune di Aprilia Vittorio Marchitti – spiega il segretario del comitato di Campo di Carne Gianluca Fusco – ci ha assicurato che approfondirà questa storia. In passato abbiamo protocollato le segnalazioni anche al comando della Polizia Locale di viale Europa. L’ente comunale di piazza Roma ed i vigili sono pienamente a conoscenza della questione”.
Nel tempo sono state diverse le denunce presentate dal comitato di quartiere, l’ultima un paio di anni fa in cui si segnalava uno sversamento sospetto nel fosso delle Cannucce. Il comitato, preoccupato dai continui odori nauseabondi che avevano raggiunto l’intera borgata, avvisò la polizia municipale ed il settore ecologia dell’ente di piazza Roma. Sul posto, più precisamente in via Portatore, una traversa di via Genio Civile, arrivarono poi anche i tecnici dell’Arpa che effettuarono un campionamento. E fu la stessa Arpa, con una relazione tecnica, a certificare lo sversamento illecito.
“Il campione prelevato – si legge nel documento – è costituito principalmente da componente oleosa (75%) e da solidi (15%), contiene solo il 10% in volume di fase acquosa e si caratterizza, quindi, come una sostanza inquinante derivante da scarico non identificato composta da grassi, oli ed idrocarburi”.
Alessandro Piazzolla
Era tra gli ultimi internati militari nei lager nazisti dopo l’armistizio dell’Italia
Addio ad Aldo Boccabella
Ci ha lasciato due anni fa Aldo Boccabella, il 7 dicembre 2021. Era tra gli ultimi internati militari nel lager nazisti dopo l’armistizio dell’Italia l’8 settembre 1943.
Trasferitosi a Roma dopo la morte della moglie Liliana se ne erano perse le tracce. Ma in una visita di Elisa Bonacini presidente di “Un ricordo per la pace” presso il Cimitero Comunale di Aprilia in occasione della commemorazione dei Defunti lo sguardo viene attratto da un loculo ai piani alti su una foto che aveva scattato proprio lei. La foto lo ritrae con la moglie, scomparsa un paio d’anni prima.
Aldo Boccabella, insignito nel 2013 di medaglia d’onore IMI, era nato a Roma nel novembre 1923 in una palazzina nei pressi dall’Altare della Patria. Per molti anni è stato residente ad Aprilia.
Pur essendo orfano di padre e con fratelli ancora piccoli Boccabella venne chiamato a svolgere il dover patrio nella Regia Marina, l’Arma navale del Regno d’Italia, e partì per la guerra nell’aprile 1943. Catturato l’8 settembre 1943 a Patrasso in Grecia, venne trasportato tramite tradotta ferroviaria fino a Belgrado e da lì via Danubio sino in Austria nello Stammlager XVII B di Krems; successivamente in un campo di concentramento nelle vicinanze di Linz. Esprime cordoglio Elisa Bonacini che ne fece emergere la storia divulgandola in numerosi eventi culturali ed in alcuni incontri con i ragazzi dell’IIS “Carlo e Nello Rosselli” di Aprilia. Le vicissitudini di guerra e prigionia di Boccabella raccolte dall’Associazione “Un ricordo per la pace” in un video a futura memoria.
Bonacini: “Nell’ambito del nostro progetto ultra decennale “MEMORIA AGLI IMI” conserviamo con orgoglio la testimonianza degli ultimi Internati Militari residenti ad Aprilia. Di Aldo abbiamo una lunga video-intervista, realizzata nel 2013. Oltre 2 ore di filmato in cui aveva raccontato la guerra e la prigionia subita all’età di soli vent’anni.
Voglio ricordarlo con un piccolo stralcio della sua testimonianza che forse più lo rappresenta. La speranza è che il suo diario di guerra ed il libro inedito “Sofferenze dimenticate” possano essere valorizzati e divulgati dagli eredi, per non dimenticare. Ciao Aldo!”
“La vita da internato aveva due visioni differenti: la fabbrica, con la disciplina inerente al lavoro da svolgere, sotto il comando di un civile; il lager, dove si era trattati come galeotti, senza dignità, offesi e derisi. Il vitto scarso era composto da una brodaglia di carote e quattro patate. (…..)
Volli imparare il tedesco per far valere la mia dignità di uomo, per dire loro che non ero una bestia e che la guerra non l’avevo voluta io. Una ragazza tedesca che conobbi durante il lavoro in fabbrica, mi diede di nascosto un vocabolario ed un libro di grammatica. Studiai la lingua tedesca dalle 6 alle 11 di sera, solo con me stesso. Programmai un piano per arrivare a comunicare con il comandante del campo. All’appello non mi presentai.
Un soldato delle SS venne mandato a cercarmi in baracca e mi prese a calci violentemente. Era un uomo sui cinquanta anni. Gli chiesi in tedesco cosa avrebbe provato se suo figlio fosse stato trattato in quel modo. Lui, sorpreso di vedermi parlare nella sua lingua, mi diede un colpo di moschetto nella schiena trascinandomi dal comandante del lager. Era quello che volevo. Era un tenente delle SS. Mi domandò in italiano di dove fossi. Risposi in tedesco che ero di Roma, e lo invitai ad andare un giorno ai Castelli Romani per bere del buon vino. Lui rispose di non fare dell’ironia, ma trasformò il “tu” in “Lei”. Avevo riconquistato una parte della dignità persa. Mi obbligò poi ad avere il compito di interprete nel campo, incarico che mi permise di aiutare i compagni, portavoce delle loro necessità ”.
(Aldo Boccabella, 8 settembre 2013)(su Aldo Boccabella da https://unricordoperlapace.blogspot.com/)