L’apriliana Birra Honey miglior boccale di Roma e Lazio
Le eccellenze birraie
Il marchio Beer Farm trionfa al concorso della Camera di commercio. La birra Honey, produzione Ape D’Oro, si aggiudica il secondo posto al concorso “Le eccellenze birraie “ della Camera di Commercio di Latina e il primo posto al concorso per le migliori birre di Roma e del Lazio della Camera di Commercio di Roma, nella categoria delle birre con ingredienti di filiera corta. La premiazione è avvenuta negli ultimi giorni alla presenza dei produttori della Regione, dei rappresentanti della Camera di Commercio e quella straordinaria del famoso comico Max Giusti. Il marchio Beer Farm nasce all’interno dell’azienda apistica Ape d’Oro di Aprilia e dalla passione di Marco Locicero per la brassatura. A settembre 2020 decide di far diventare la sua passione una professione, acquistando una sala cottura da 250 l. Con la collaborazione di Fabio Tiburzi, amico di una vita, che studia le ricette, inizia questa nuova avventura. Il prodotto è ben fatto, con cura e qualità. Non tardano ad arrivare le prime soddisfazioni ed i primi riconoscimenti.
“La nostra birra Honey - riporta Marco Locicero - si aggiudica il secondo posto al concorso “Le eccellenze birraie “ della Camera di Commercio di Latina e il primo posto al concorso per le migliori birre di Roma e del Lazio della Camera di Commercio di Roma, nella categoria delle birre con ingredienti di filiera corta. Questa birra infatti ha nella ricetta orzo di nostra produzione ed il nostro miele millefiori (prodotto in città)”.
E’ quindi una birra tutta Apriliana. E’ in stile Belgian Ale, ma la sua gradazione alcolica importante (8 gradi) la promuove alla categoria strong, questa caratteristica è data dalla generosa aggiunta del nostro miele in ricetta. Caratteristiche del prodotto: Birra con una schiuma compatta e persistente , abbastanza limpida e con un colore brillante. L’olfatto caratterizzato dal lievito e dal malto, è intenso e complesso con note di pera, banana, biscotto e crostata di albicocca. Al gusto, la gradazione alcolica esprime la sua esplosività con note di malto, chiodi di garofano, fenolico, vaniglia. Finale secco supportato da un amaro deciso ed equilibrato.
“La cantina - raccontano dall’azienda - è al momento composta da circa 6 birre, ma il legame con il nostro territorio e le nostre produzioni ci stimola alla ricerca di nuove ricette e nuove sperimentazioni. Le nostre birre vi aspettano in bottiglia nel nostro punto vendita e alla spina dai nostri partner locali che hanno creduto nel nostro progetto”.
P.N.
Ogni anno diminuiscono gli sportelli bancari con perdita di posti di lavoro
Desertificazione bancaria
Quante filiali sono state chiuse negli ultimi anni nel pontino? A fare il punto sulla desertificazione bancaria nel nostro territorio pensa la campagna nazionale itinerante “Chiusura filiali, no grazie”, promossa dalla UILCA, il sindacato UIL credito, esattorie, assicurazioni . L’ultima tappa romana è stata l’occasione per focalizzare quanto sta accadendo nel Lazio. E dai dati regionali emerge che alla fine del 2022 nel territorio pontino si contano 144 sportelli bancari dislocati in 24 Comuni con 1056 lavoratori occupati. Numeri che pongono la provincia di Latina seconda in classifica dopo Roma, e prima di Frosinone, Viterbo e Rieti.
Ma il fenomeno della desertificazione – seppur con criticità differenti da territorio a territorio – affonda le radici negli anni. Non a caso nel 2018 erano 163 gli sportelli attivi che raggiungevano 27 Comuni. In pochi anni quindi ne sono andati in fumo 19, mentre tre Comuni hanno pagato il prezzo di questa riduzione, e 138 posti di lavoro sono andati irrimediabilmente persi.
“La flessione – spiegano Luigi Garullo e Gabriella Morelli, rispettivamente segretario generale della Uil di Latina e segretario generale della Uilca pontina – si è accentua nel 2020 con l’esplosione dell’emergenza sanitaria ma prosegue senza sosta fino ad oggi perché figlia di una errata strategia che ha caratterizzato i recenti piani industriali, in particolar modo dei grandi gruppi bancari , focalizzati sul taglio dei costi da operare anche attraverso la razionalizzazione degli sportelli, con notevoli negative conseguenze sulle economie locali e sui lavoratori”.
L’attuale scenario è anche il risultato delle aggregazioni bancarie e della digitalizzazione, questa ultima progressivamente aumentata fino a superare il 48 per cento delle transazioni. Ma è chiaro che vanno studiati i piani industriali differenti che non scarichino tutto il peso sui lavoratori e sulla comunità. Non a caso il segretario generale Uilca, Fulvio Furlan, sostiene che la digitalizzazione può comportare ricadute positive in termini occupazionali anche nel settore del credito, ma solo se si evita un’ottica miope che guarda al semplice taglio dei costi.
Sta di fatto che oggi degli oltre 500mila abitanti del pontino, 19mila sono senza uno sportello bancario nel proprio Comune di residenza. Cifra che sale a oltre 247mila su tutto il territorio regionale e che si impenna vorticosamente a oltre quattro milioni in tutto il Paese. Molti di questi hanno già partecipato al sondaggio Uilca e hanno manifestato insoddisfazione per la chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune. Sei su dieci hanno dichiarato di recarsi in una sede bancaria almeno una volta al mese, mentre oltre il 70 per cento ha confessato di aver percepito una ulteriore sensazione di abbandono del territorio e della persona.
“Eppure - concludono Garullo e Morelli - le filiali rappresentano un irrinunciabile presidio di legalità e sostegno per le comunità di riferimento e sono traino di sviluppo per l’economia locale. Un buon sistema del credito contribuisce sempre a creare un buon sistema economico e a dare vita a una nuova e buona occupazione”.
P.N.