L’azienda apriliana è scesa in campo dalla parte delle donne il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Panchine rosse all’Eurpack di Aprilia
L’Eurpack di Aprilia scende in campo dalla parte delle donne. Lo ha fatto nella mattina del 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne inaugurando l’installazione di 4 panchine rosse all’interno degli stabilimenti di via dell’industria nella zona industriale di Aprilia.
“Un simbolo del nostro impegno, ha commentato l’azienda questa mattina presente all’esterno dello stabilimento con proprietari, dirigenti e personale, e della nostra politica a sostegno delle donne. E’ stato importante condividere insieme questo momento di riflessione e solidarietà”.
Presenti all’iniziativa dall’alto valore simbolico: l’amministratore Delegato Monica Diaz, il presidente del Gruppo Eurpack Corrado Diaz, Mara De Longis società LA.B di Latina, la dottoressa Alessandra Pezzuolo Antropologa e Psicologa ed operatrice del centro Lilith donne al centro, la Dottoressa Valeria Sollazzo Ostetrica volontaria del centro per l’associazione donne al centro, Cecilia Motta Consacrata del regnumchristi che segue gli adolescenti del gruppo ecyd Italia e Tiziana Vona Presidente di Unindustria Aprilia. Sul piazzale dell’azienda apriliana anche molti dipendenti e giornalisti. Agli intervenuti è stato donato dal cerimoniere della mattinata il dottor Braccini, un modellino di panchina rossa quale simbolo di questa giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
In mancanza della politica e con l’attuale gestione amministrativa impegnata in altro è la società civile che si prende cura del tessuto sociale.
Tra il 1° gennaio e il 17 novembre 2024, si è ricordato, in Italia sono stati commessi 269 omicidi, di cui 98 con vittime donne. Tra queste, 84 sono state uccise in ambito familiare o affettivo (51 sono morte per mano del partner o dell’ex). Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa della violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione. Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.
Le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%). Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).
P.N.