Primo premio per la categoria “Impresa femminile” per il birrificio apriliano 29Nove con la birra Ape D’Oro a livello regionale
Ancora premi per le birre apriliane
La Birra Ape D’Oro tra le migliori del Lazio. Primo premio per la categoria “impresa femminile” e secondo posto per birra ad alta fermentazione. Il birrificio apriliano 29Nove è stato premiato all’edizione 2024 del concorso per le migliori birre di Roma e del Lazio. Ancora un altro riconoscimento per Marco Locicero e il suo team che dà lustro all’intera città di Aprilia. Il concorso, arrivato alla sua quarta edizione si è svolto a Roma presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano. L’iniziativa mira a valorizzare e far conoscere le migliori birre artigianali del territorio romano e laziale, premiando prodotti di alta qualità capaci di conquistare il pubblico sia in Italia che all’Estero. Stimolare l’innovazione nel settore brassicolo locale, favorendo il confronto e la crescita delle imprese del territorio. Supportare i mastri birrai nel miglioramento continuo dei loro prodotti, rispondendo alle nuove tendenze e preferenze alimentari e promuovere lo sviluppo delle startup e dell’imprenditoria giovanile, incoraggiando nuovi progetti e idee nei settori di interesse. Tra gli ospiti l’attore Paolo Calabresi.
”Ci siamo anche quest’anno -spiega Locicero - a settembre ci contatta la Camera di commercio di Roma e ci chiede se, come lo scorso anno, vogliamo partecipare al premio “Birre preziose” concorso per le migliori birre di Roma e del Lazio. La nostra risposta è assolutamente sì ma poi ci interroghiamo... Cosa mandiamo??? in quale categoria?? Non è il caso di mandare nuovamente la HONEY che già è stata premiata lo scorso anno... Allora azzardiamo un po’ e decidiamo di metterci in gioco. Tra le nostre produzioni mancava, se non per una birra fatta in esclusiva per un noto locale apriliano, una IPA... Birra di estremo interesse per il mercato capitolino e laziale ma non di facile realizzazione e soprattutto sapendo cosa avremmo trovato sul mercato”.
LA STORIA DELLA KING
“Studiamo un po’ - racconta Locicero - e dalla mano sapiente del birraio Fabio nasce una ricetta che da subito ci appare abbastanza equilibrata. Facciamo la prima corta di prova di 250 l, con il rischio di doverla bere tutta quanta noi ma, con immenso piacere e stupore, la nuova nata “King” (questo è il suo nome) ci appare da subito degna di nota. La mettiamo nelle bottiglie e nei fusti ed iniziamo a farla assaggiare.... il parere è completamente unanime..., ottima, ben bilanciata, estremamente profumata e con un grado amaro e alcolico molto rispondenti allo stile.
Decidiamo di mandarla al concorso sapendo bene con chi ci saremmo andati a confrontare, ma si inizia così... Bisogna sempre misurarsi con i migliori... Una decina di giorni fa è arrivata la telefonata della Camera di commercio annunciandoci che il 18 di novembre ci saremmo dovuti presentare a Roma, al tempio di Adriano (location storica meravigliosa) per la premiazione. Ci siamo subito emozionati ed abbiamo iniziato a fantasticare su un’ipotetica Vittoria. Ebbene la nostra King si è aggiudicata un secondo posto di tutto rispetto nella categoria “birre ad alta fermentazione” subito alle spalle ad una birra fatta con le castagne di notevole valore. La nostra grande soddisfazione è soprattutto legata al fatto che in un panorama competitivo con birrai di estrema esperienza ed impianti performanti siamo riusciti a distinguerci benché il nostro impianto non sia proprio TOP e soprattutto con un sistema di imbottigliamo tutto a mano, una bottiglia per volta (follia altro che artigianalità)”.
I premi in realtà sono stati due, sempre con la stessa birra, nella categoria “miglior birre prodotte da impresa femminile” la nuova etichetta si è aggiudicata il primo premio.
L’ORIGINE DEL
NUOVO NOME
“Una curiosità ve la vorrei raccontare - aggiunge Locicero relativamente al nuovo nome 29 NOVE - quando abbiamo iniziato questa avventura di birrai all’interno di un’azienda apistica (APE d’Oro) è venuto da sé che con un gioco di parole l’ape diventasse BEE a cui con molta facilità si è aggiunto una R e FARM e quindi BEER FARM era l’azienda agricola dell’Ape che produceva la birra. Ma ahimè dopo circa due anni ci rendiamo conto che questo nome è registrato a livello mondiale da un birrificio australiano e, prima di aver problemi, decidiamo che dobbiamo trovare un altro nome per il nostro birrificio. Casualmente durante un corso all’Università di Perugia, tra i cenni storici, spunta fuori che nel 1512 Guglielmo IV emana “l’editto della purezza” il quale recitava che la birra in Germania poteva essere brassata solo con tre elementi (non conoscevano ancora il lievito) acqua, orzo e luppolo e che poteva essere prodotta dal 29 settembre al 31 marzo. Da qui si accende la lampadina e mi torna in mente che il nostro impianto lo abbiamo acquistato il 29 NOVE del 2021, le dogane ci hanno autorizzato la produzione il 29 NOVE del 2022 e il nostro primo evento fuori dall’azienda è stato il 29 NOVE del 2023 alla festa di San Michele, nonché santo patrono di Aprilia. Quindi il nuovo nome del birrificio è venuto alla luce da solo... 29 NOVE. Buona birra a tutti”. P.N.