La raccolta poetica del dottor Marcello Montibeller
Lo zaino in spalla
“Lo zaino in spalla” è la prima raccolta poetica del dottor Marcello Montibeller. Cresciuto a Pomezia in una famiglia storica della città, la mamma Alba Rosa è stata consigliere comunale e regionale, da tempo vive a Roma dove esercita la professione di medico in una struttura pubblica
Una lettura della raccolta di poesie da parte di Sara Concato.
“Medico e filosofo, Marcello Montibeller viaggia attraverso l’umano tenendo sempre insieme le due redini: corpo e anima. L’autore della silloge intitolata Lo zaino in spalla, pubblicata di recente da Ensemble, è infatti Medico di Medicina d’Urgenza e dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane. E poeta. Il mare, immenso e inafferrabile, apre e chiude un percorso dispiegato in cinquantaquattro componimenti in cui lo zaino del poeta si apre, mostrandoci il bagaglio di attimi, istanti, sguardi, amori, arrivi e dipartite, che il viaggiatore si porta sempre sulle spalle, viatico e bussola nell’esperienza di una vita. Con lo zaino in spalla il poeta va incontro al mondo, si immerge per comprendere, si addentra per cogliere quello che in superficie non si vede, se non come ombra o bagliore fuggevole. La lingua del poeta rende manifesto l’invisibile, dice l’indicibile. Già le citazioni in esergo ruotano attorno all’idea di ineffabilità: il principio vitale, il senso delle cose, il canto di un uccello. L’assillo del poeta è mettere in parole tutto questo. E la poesia è un linguaggio potente, creativo e creatore, che, fuori dai canoni della lingua comune, esprime l’inesprimibile. Nella penna creativa, il linguaggio codificato esplode e dà vita, nell’immaginazione e nell’immaginario, a qualcosa che non esiste: ‘pensieri blu’ e ‘magma gelidi’ lì hanno diritto d’asilo.
“Non sarebbe utile – talvolta – lasciare all’immagine, al racconto per immagini del sogno, il suo forte impatto emotivo senza doverlo ricondurre a un significato logico?”, si chiede Gianni Nebbiosi nella Prefazione al libro. Il lavoro onirico non somiglia un po’ al lavoro della poesia? Sogno e poesia tendono a portare a galla l’invisibile, il rimosso, il non detto. E lo fanno attraverso immagini potenti. Scorrendo le pagine del libro, il lettore è investito da una teoria di immagini: natura, viaggi, ricordi, affetti, amori, incontri di corpi, nascite e rinascite, addii addolorati o rabbiosi. Immagini che gettano ancore nel moto perpetuo e convulso della quotidianità.
“La vita vera” (p. 54) scorre a un ritmo che abbiamo dimenticato. Presi da una rapidità cannibale, non sappiamo vedere “il movimento di un nonnulla” (p. 12) che è la base di ogni crescita, il fondamento di ogni vita, quella di un cedro, quella di un’anima. Di questo movimento ineffabile il poeta vuole farsi custode: “di quel crescere silente / ne faccio una metafora” (p. 12).
“Nell’immediato del sorriso / con cui ti schiudi al mondo / tu sei la vita stessa e non lo dici” (p. 15) Le rivelazioni sono epifanie di un baleno, istantanee scattate e fissate alla parete a formare una mappa di viaggio. Il poeta ha sempre “gli occhi pieni” (p. 60) del bambino, quel bambino che affonda nella vita con tutti i sensi, con gli occhi, con le mani, con i denti, senza filtri, senza mediazioni, almeno finché l’adulto non interviene con i suoi paletti e i suoi recinti. Dove questi occhi si posano, cosa scelgono di porre in parole sono questioni che fondano la valenza politica della scrittura poetica, la sua parte attiva. Medico, filosofo, poeta. La biografia dell’autore naviga fra l’astratto e il concreto, fra il concettuale e il materiale, che si raccordano nel poeta: in questo senso forse si comprende maggiormente la valenza politica (militante?) della poesia. “Il rimanente scorre / tra le forre dell’impermanenza” (p. 55)”.
T.S.
L’Associazione di volontariato ha inaugurato la nuova sede ai Sedici Pini
10 anni di Gamma 13
Il 18 novembre la Protezione Civile Gamma 13 ha inaugurato la nuova sede in un locale messo a disposizione dalla direzione nel Centro Commerciali Sedici Pini. Inoltre il 21 ottobre scorso Gamma 13 ha festeggiato i dieci anni di vita. Alla sua presidente Valentina Grillandi abbiamo rivolto alcune domande.
- Presidente Grillandi come è nata dieci anni fa l’idea di fondare Gamma 13?
“E’ stata un idea condivisa da più persone giovani e non provenienti da varie realtà associative del terzo settore, ognuno di noi con la propria professionalità ha apportato un tassello importante per realizzare il nostro sogno un Associazione a tutto tondo”.
- Ci sono altre donne alla guida di associazioni di Protezione Civile oppure lei è una mosca bianca?
“Sono stata 10 anni fa il primo Presidente donna di giovane età nella Regione Lazio avevo 28 anni, ad oggi ci sono una schiera di donne forti alla guida di grandi realtà nella Regione Lazio ma anche nell’asse Nazionale. Tra noi collaboriamo insieme e cerchiamo di farci valere in un mondo quale quello della Protezione Civile all’inizio totalmente maschilista ma che oggi ha dato spazio anche a noi donne”.
- Nel corso di questi dieci anni come vi siete organizzati, quali i compiti che svolgete?
“In questi 10 anni i nostri compiti principali sono stati antincendio boschivo, rischio idraulico emergenziale (quali terremoto Amatrice, Alluvioni Emilia Romagna e Toscana ecc..), su attivazione della Soup Regionale o in attivazione del Dipartimento Nazionale con la nostra colonna mobile Prociv-Arci, abbiamo intrapreso durante la pandemia l’assistenza agli indigenti con pacchi alimentari e da quest’anno abbiamo una convezione con il banco alimentare, un’altra convenzione attiva è quella con il tribunale per le messe alla prova e socialmente utili, insomma tra corsi e altro non siamo mai fermi”.
Come è composta la vostra struttura organizzativa e i mezzi a disposizione?
“Abbiamo personale formato sia per antincendio boschivo che per alto rischio, i miei operatori hanno formazione BLSD , e HACCP siamo formati per guida fuoristrada e movimento terra, oltre le varie figure professionali di settore che apportano un plus ultra per tutto. I mezzi a disposizione sono due pick-up con doppio allestimento estivo modulo antincendio da 500lt e d’inverno allestiti con idrovore, ovviamente correlati da rastri pale e picconi e motoseghe, un altro mezzo a nostra disposizione e una fiat panda che ci è stata gentilmente donata”.
- Le difficoltà che incontrate?
“Al giorno d’oggi le difficoltà sono trovare giovani che si avvicinino al volontariato in modo serio e continuativo”.
- Prospettive future?
“Guardando l’Associazione proiettata nel futuro spero ci sia sempre una crescita esponenziale nei vari settori da noi trattati grazie ai miei volontari, e che i rapporti con le istituzioni siano sempre fiorenti e di massima crescita e collaborazione. Altra prospettiva sarà ingrandire il nostro parco macchine con un furgone da destinare alla gestione del Banco Alimentare, confidiamo nell’aiuto di tutti per realizzare questo progetto”.
A.S.
Piove in casa
Teli di plastica per evitare che l’acqua invada l’appartamento. Accade a Pomezia in uno degli appartamenti di proprietà del Comune di Roma in via Catullo, dove vive un signore disabile al cento per cento e che ha evidenti difficoltà a muoversi. È arrivata una segnalazione alla redazione de Il Pontino, proprio per segnalare una grave carenza, nella risposta per un eventuale sopralluogo e successivi lavori di riparazione dell’impianto di riscaldamenti da cui presumibilmente si è verificata la perdita d’acqua.
“Ho un padre invalido al cento per cento e non può dormire nella sua camera da letto perché ha una perdita di acqua importante e abbiamo dovuto spostare tutta la sua attrezzatura altrove – ci segnala il figlio dell’invalido -. Abbiamo chiamato polizia, carabinieri e vigili del fuoco e mandato una PEC al Comune di Roma ma non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta. Abbiamo trascorso le festività natalizie in queste condizioni, nonostante paghiamo regolarmente affitto al Comune di Roma ed abbiamo regolare contratto”.
S.Me.