Il 23 aprile una ricorrenza importante perchè 32 anni fa il giudice Falcone e la sua scorta furono uccisi nell’attentato di Capaci
La giornata contro la criminalità organizzata
Martedì 23 Aprile si è tenuta nella nostra città una giornata dedicata alla legalità e al ricordo della strage di Capaci; un’iniziativa del Comune di Pomezia, in collaborazione con l’Associazione “Quarto Savona Quindici” e l’Associazione Nazionale Forze di Polizia.
L’evento si è aperto con il corteo di circa 800 ragazzi delle scuole di Pomezia e Torvajanica per le vie del centro con in testa il sindaco di Pomezia e Tina Mortinaro. Arrivati in piazza Indipendenza, il sindaco Veronica Felici e Tina Mortirano, hanno scoperto la teca “Quarto Savona Quindici” che custodisce i resti dell’autovettura di scorta del giudice Giovanni Falcone, esplosa nell’attentato di Capaci, 32 anni fa, e che è stata visibile al pubblico per tutta la giornata del 23 aprile in piazza Indipendenza.
Oltre al sindaco Felici e a Tina Montinaro, presidente dell’Associazione “Quarto Savona Quindici” e moglie di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Falcone che perse la vita nella strage di Capaci, sono intervenuti:- On. Wanda Ferro, sottosegretario di Stato all’Interno; sen. Marco Silvestroni; il vescovo di Albano mons Vincenzo Viva; il vicario della Questura di Roma, dott. Francesco Rattà; il procuratore di Velletri, dott. Giancarlo Amato; il presidente dell’Ordine forense di Velletri, il dott. Stefano Armati; il segretario Nazionale dell’ANFP, il dott. Enzo Marco Letizia; il generale Alessandro De Lorenzo comandante della divisione aerea, base militare di Pratica di Mare; Sindaci o loro rappresentanti di comuni limitrofi; rappresentanze delle forze dell’ordine locali in servizio ed in congedo, assessori e consiglieri comunali di Pomezia.
A coordinare gli interventi il vice presidente del consiglio comunale Marco Polidori.
“Questa teca è un simbolo carico di significato e di valori che è giunto sin qui da noi, nella nostra città – ha sottolineato il sindaco di Pomezia, Veronica Felici - l’auto sulla quale ogni giorno compivano il loro dovere i 3 poliziotti non si è fermata con l’esplosione di 32 anni fa, ma continua a viaggiare, continua a percorrere km e km per essere testimonianza dei valori della legalità, per rendere onore a chi in nome di essa ha perso la vita. Così come la Quarto Savona Quindici non si è fermata, non ci fermiamo neanche noi come amministratori, istituzioni, rappresentanti del sistema giudiziario, cittadini, ognuno con il proprio ruolo nella società di oggi nella lotta alla criminalità organizzata. Dico spesso che noi amministratori abbiamo il dovere di rendere le nostre città e le nostre comunità migliori, soprattutto per consegnarle migliori alle nuove generazioni, perché possano essere poi da loro vissute, sviluppate e fatte splendere. E ciò avviene non solo cercando di risolvere quotidianamente i problemi della città per renderla più vivibile, ma lo facciamo anche attraverso manifestazioni come quella di oggi; perché possano essere una celebrazione collettiva di valori che noi consegniamo ai nostri figli e che loro avranno il compito di custodire, di farne tesoro e trasmettere a chi verrà dopo di loro”.
Dopo gli interventi è stato scoperto un piccolo cippo marmoreo nel giardino di piazza Indipendenza in memoria. di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani con la benedizione del vescovo di Albano, mons. Vincenzo Viva.
Nella Torre Civica di Piazza Indipendenza è stata predisposta la mostra “I volti della Legalità”, progetto al quale hanno lavorato gli alunni del Liceo Picasso di Pomezia. Gli interventi sono stati tutti molto coinvolgenti perché si è avvertito che non erano di circostanza ma rappresentavano la volontà di portare il proprio contributo per riaffermare i valori della legalità Di tutta la cerimonia quello che sicuramente ci ha colpiti, sono stati i volti rattristati e spesso sgomenti dei nostri studenti ma anche di tanti nostri concittadini nel vedere la teca dell’auto distrutta della scorta del giudice Falcone. Tutti in religioso silenzio, solo qualche foto per portarsi via quel ricordo, soprattutto il desiderio di onorare il sacrificio di quei servitori dello Stato. Quella di martedi 23 aprile è stata sicuramente una bella giornata di condivisione della città intorno ai valori della legalità, nell’impegno a combattere tutte le mafie, nel desiderio di onorare chi nel combatterle ha sacrificato la propria vita. Un plauso al sindaco Felici per averla organizzata, un grande onore per Pomezia avere ospitato una grande italiana come Tina Montinaro. A.S.